Duilio Gambino – Il mio nome è Bond
Mostra omaggio in occasione del 50° anniversario dalla comparsa sul grande schermo del celebre personaggio creato da Ian Fleming.
Comunicato stampa
Protagoniste, saranno le opere di Duilio Gambino, storico interprete di un neo-pop tutto torinese, intriso di un dissacrante alone internazionale grazie al principio di selezione essenziale che contraddistingue la sua produzione artistica: James Bond – e, in particolare, l’interpretazione che ne fece Sean Connery – è il soggetto pressoché unico ed incontestato delle tele di Gambino, sviscerato, nell’arco di oltre un quarantennio, non solo da un punto di vista formale ma anche da quello psicologico. Un James Bond che a volte diventa persino capro espiatorio, icona di una contestazione socio-politica o di un percorso interiore che “per mano” dell’ineffabile spia inglese, assume i contorni di un viaggio rocambolesco all’insegna di eleganza, mistero, suspence…
Il dinamismo delle opere e il loro oscillare tra peculiarità pittoriche e componenti cinematografiche, hanno fatto si che i cicli “bondiani” realizzati da Duilio Gambino venissero apprezzati tanto in ambito neo-popo e neo-dada, a partire dagli anni ’60, tanto, più recentemente, in quello prettamente cinematografico, come dimostrano le costanti collaborazioni intessute con il Museo Nazionale del Cinema di Torino.
L’occasione è feconda, se si considera che quest’anno si celebrano cinquant’anni da quando, nell’ottobre 1962, la figura di James Bond fu portata sugli schermi con l'episodio “Agente 007. Licenza di uccidere”, che vide l'esordio del 31enne Sean Connery –l’unico, vero Bond, secondo Gambino - nei panni dell'affascinante agente segreto 007.
Accanto alla mostra – che sarà visibile negli spazi dell’Art Hotel Boston fino al 15 luglio - la serata inaugurale si propone di ripercorrere il mito dell’agente segreto più famoso del mondo attraverso una serie di cliché che rimandano al Bond life style, oggetti curiosi- in parte tratti dalla produzione di ceramiche di Gambino- pubblicazioni rare, vinili da collezione, accompagnati da musiche tratte dalle colonne sonore dei film, dai cocktail prediletti dal raffinato 007 e le immancabili, bellissime, Bond Girls...
A partire dai primi anni ’60, Duilio Gambino ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 1973 crea Over Studio, spazio espositivo concepito come un’ART FACTORY e nel 1973 inizia a pubblicare la rivista Over. Le sue opere sono presenti al Museo Sperimentale e al Museo Nazionale del Cinema di Torino, al Museo d’Arte Contemporanea di Calice Ligure, alla Bertrand Russel Foundation di Londra.