Duriora Decoxi
Durioria Decoxi, ‘ne ho spezzati di più duri’ è l’iscrizione che campeggia sulle travi e sulle pietre delle magioni della famiglia Alliata, ed oggi è il titolo del progetto strutturato da 10 artisti, tutti fortemente legati al territorio siciliano, che prendendo le distanze da dichiarazioni politiche o stantie e fallimentari denuncie, funge da catalizzatore, offrendo ai siciliani la possibilità di scoprire un piccolo tassello della loro storia – Villa Valguarnera – da anni violata da beghe legislative che ne ostacolano il restauro.
Comunicato stampa
ARTISTI/ Orazio Battaglia, Alessandro Bazan, Philippe Berson, Desideria Burgio, Andrea Di Marco, Jesse Gagliardi, Linda Glorioso, Francesco Guttuso, Laboratorio Saccardi, Federico Lupo, Linda Randazzo, Alessandro Signorino.
PERFORMANCE /
L'evento sarà accompagnato da una performance dell'artista Claudia Di Gangi che immersa in una delle magiche fontane della Villa, con abito da sirena ed un piccolo megafono, reinterpreterà il logo della storica Panaria Film.
PERFORMANCE MUSICALI/
- Lelio Giannetto / Curva Minore Unit *
(Lelio Giannetto contrabbasso; Davide Barbarino alto sax, clarinetto; Simone Sfameli, batteria).
- Francesco Maria Martorana e Paolo Zarcone.
Villa Valguarnera non è solo uno straordinario complesso monumentale e botanico affacciato su due golfi d’azzolo: è un luogo dell’immaginario collettivo, popolato di ninfe e astronomi, principesse e barbagianni, foreste d’opunzie e labirinti di gelsomino; meta di poeti e artisti in cerca di perfezioni apollinee, di matematici in fuga dall’inquisizione, di regine in esilio; tempio di un’Arcadia alchemica e rivoluzionaria, simbolo di una Sicilia fragrante, estrosa, cosmopolita, dalle frontiere fluide, dai sogni incoercibili.
Varcarne la soglia significa mettere in gioco il proprio destino. Specchio di chi la ama, tormento di chi la brama, Villa Valguarnera chiama al paradiso e al sacrificio.
Vittoria Alliata
Durioria Decoxi, ‘ne ho spezzati di più duri’ è l’iscrizione che campeggia sulle travi e sulle pietre delle magioni della famiglia Alliata, ed oggi è il titolo del progetto strutturato da 10 artisti, tutti fortemente legati al territorio siciliano, che prendendo le distanze da dichiarazioni politiche o stantie e fallimentari denuncie, funge da catalizzatore, offrendo ai siciliani la possibilità di scoprire un piccolo tassello della loro storia - Villa Valguarnera - da anni violata da beghe legislative che ne ostacolano il restauro.
La settecentesca Villa Valguarnera, sede che eccezionalmente ospita il progetto, è probabilmente uno dei più imponenti e lussuosi complessi monumentali della Sicilia, se non altro in assoluto il più imponente del controverso territorio bagherese. La villa edificata dai principi Valguarnera, e ad oggi proprietà dei loro eredi i Principi Alliata di Villafranca, versa ormai da molti anni in un avanzato stato di degrado che, come un virus inarrestabile, deflagra e polverizza ogni elemento architettonico, ogni arredo, la totalità degli affreschi, nonché il carico di memorie.
Non deve stupire quindi, se artisti così distanti per generazione e ricerca scelgono di affrancarsi dichiaratamente dall’esotico cliché della rovina, abbracciando con spirito, per una volta un pò meno cinico, un progetto corale che traccia una via alternativa allo scorrere orizzontale e inesorabile del tempo.
Così - dalla più alta tradizione pittorica di due veterani come Alessandro Bazan (1966) e Andrea Di Marco (1970), alla scultura crepuscolare del francese Philippe Berson (19xx), dal lirismo del friulano Jesse Gagliardi (1978) ai rimandi gotici del modicano Orazio Battaglia (1977), dalle diavolerie imbastite dal Laboratorio Saccardi (2002) al citazionismo ottocentesco di Federico Lupo (1984), dalla tenacia di Linda Randazzo (1979) e Desideria Burgio (1980) che hanno fermamente creduto in questo progetto, a due giovani pittori come Alessandro Signorino (1982) e Linda Glorioso (1982), sino al video maker Francesco Guttuso (1980) coadiuvato per l'occasione dal dirompente Davide Olga Mezzatesta - tutte le opere in mostra si innestano all’interno di un rapporto dialettico con la questione temporale, restituendo simbolicamente quanto alla Villa è stato sottratto.
* La performance curata da Curva Minore si articola in due sezioni, la prima attraverso composizioni appositamente create e diffuse in relazione spazializzata - i musicisti, disposti a distanza in dei punti di particolare risonanza empatica con l'ambiente, generano una stretta relazione tra spazio sonoro e ambiente acustico rispettando la naturale 'ecologia’ del suono - la seconda sezione, attraverso l’esecuzione di musiche originali intuitivamente composte o ispirate ad Albert Ayler e Chris McGregor.