Duro Janecovic – Fotografo Croato Artista Europeo

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO NAZIONALE DI PALAZZO VENEZIA
Via del Plebiscito, 118 - 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica 09.00 –19.00 . Lunedì chiusura settimanale

Vernissage
16/12/2013

ore 18,30

Contatti
Email: palazzovenezia.dir@arti.beniculturali.it
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Đuro Janecović
Generi
fotografia, personale

In mostra, una gamma vasta di soggetti, motivi, inquadrature, approfondimenti che Janeković coglie con il suo obiettivo. Il visitatore può guardare, attraverso le fotografie, verso l’altra sponda dell’Adriatico e ancor più lontano, alla Zagabria degli anni trenta.

Comunicato stampa

“Đuro Janecović – Fotografo Croato, Artista Europeo”: dal 17 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014 la Sala del Refettorio di Palazzo Venezia a Roma ospita una significativa selezione di immagini del fotografo zagabrese, realizzate tra il 1932 e il 1935.
In mostra, una gamma vasta di soggetti, motivi, inquadrature, approfondimenti che Janeković coglie con il suo obiettivo. Il visitatore può guardare, attraverso le fotografie, verso l’altra sponda dell’Adriatico e ancor più lontano, alla Zagabria degli anni trenta.
Questa prima presentazione in Italia di un segmento dell’eredità fotografica croata rappresenta un ulteriore conferma dei primi legami fra i tanti, intercorsi tra l’Italia e la Croazia, anche tramite la fotografia.
Il lavoro di Đuro Janeković (1912-1989) è rimasto fino ad alcuni anni fa completamente sconosciuto al mondo fotografico croato ed europeo, e viene a colmare con l’eccellenza dei suoi lavori le lacune del panorama stilistico degli anni trenta.
Đuro Janeković è stato, infatti, a cavallo fra gli anni venti e trenta, un personaggio singolare della scena urbana di Zagabria, che testimonia la nascita di una città moderna, con una vita urbana dinamica che recepisce a pieno respiro l'ondata del modernismo europeo.
Attraverso le sue fotografie Janeković diviene cronista della sua città, della vita cittadina, dalle dame agli accattoni, dalle ballerine agli emarginati che vivono in periferia. Nonostante i temi, a volte drammatici, catturati con l’obiettivo, riesce comunque a realizzare dialoghi spiritosi caratterizzati da allusioni farsesche e dal ritmo della replica comica, tracciando con effetto i contorni civili del tempo.
Gli anni venti e trenta rappresentano per il fotogiornalismo, grazie all’urbanizzazione, all’avvento della società dei consumi ed alla diffusione dello sport e degli svaghi di massa, anni di grande creatività. Seguendo l’esempio della Berliner illustrirte Zeitung di fama mondiale, anche a Zagabria si inizia la pubblicazione di riviste illustrate e dal taglio piuttosto moderno, come la Svijet (Il Mondo) e Kulisa (La Scena), che offrono alla fotografia una posizione importante.
Nel 1933 Janeković diviene uno dei primi fotocronisti professionali della Croazia, e le sue numerose fotocronache sono pubblicate proprio nella rivista Kulisa: le sue foto notturne di Zagabria sono uniche, spesso scattate con una esposizione lunga o doppia; le prospettive e i punti di vista fotografici di Janeković sono in particolar modo intriganti se si collegano a quelli di Aleksander Rodčenko del quale sono, anche per tempo di nascita, paralleli. Le vedute dall’alto e dal basso e le composizioni diagonali dimostrano un’eccezionale affinità e una sensibilità comuni nei due autori.
In uno stile che ricorda la miglior fotografia tedesca di quel tempo, le sue fotografie sportive annotano in prevalenza il movimento e l’uso di prospettive trasversali e di angoli di ripresa inusuali.
Janeković mostra uno speciale talento per l’azione ed il movimento: cogliendo la palla appena lanciata, il corridore al momento dell’arrivo al traguardo, il saltatore nello stacco. Egli stesso, grande sportivo, correva accanto o innanzi al concorrente, ritrovandosi così, protagonista e fotografo, in un atto fisico accentuato, con risultati sorprendenti per le possibilità tecniche del tempo.
Janeković non è solo un documentarista fotografico. Bisogna capire cosa c'e dietro i fatti, per poterli rappresentare. Come dice Tiziano Terzani.