Dustin Pevey – Deep Ass Thoughts
Nelle sue opere, tutte su tela, l’artista usa al posto delle pennellate, dei frammenti di immagini tratte dalla cultura pop (fumetti, cartoons, pubblicità etc…) che preferisce a causa del loro essere predeterminate e riconoscibili sia nella forma che nel colore e la linea.
Comunicato stampa
Appena entrato nella prestigiosa collezione londinese di Charles Saatchi dove è presente con diversi lavori, Dustin Pevey (USA 1980) propone per la sua prima personale italiana, alcune delle sue opere più recenti. Nell’esposizione che si inaugura Sabato 28 Novembre presso la galleria Annarumma, l’artista presenta al pubblico alcune opere di grandi e medie dimensioni che l’artista ha riunito sotto il titolo “Deep Ass Thoughts”
Nelle sue opere, tutte su tela, l’artista usa al posto delle pennellate, dei frammenti di immagini tratte dalla cultura pop (fumetti, cartoons, pubblicità etc…) che preferisce a causa del loro essere predeterminate e riconoscibili sia nella forma che nel colore e la linea. Questi frammenti di immagini vengono poi spogliati e/o riconfigurati attraverso una sorta di “scultura digitale”. In questo modo si indebolisce il concetto e lo si rende meno immediato e prevaricante. Lo scopo di questa operazione sta nel desiderio dell’artista di mostrare “nudo” il potere insito nella relazione tra immagine e contenuto. Come dice lo stesso Pevey : Realizzo la sovversione del linguaggio attraverso la saturazione dell’immagine, riducendo il linguaggio a forma. Suggerisco una realtà “inversa”, una realtà che è paradossalmente astratta.
Le opere così determinate nel loro essere, diventano simboli della attuale condizione umana. Sono interrotte e/o distratte (così come spesso siamo anche noi) e il porsi nei loro confronti a volte può creare disagio e frustrazione.
Ecco perché secondo Pevey : La pittura oggi deve intendersi come problema primario del mondo.