Easy Rider. Il mito della motocicletta come arte
Una mostra-happening che racconta il magico mondo della motocicletta indagandone le varie componenti produttive e stilistiche, ma soprattutto i suoi significati antropologici di “fuga dal mondo”, di “libertà” e di “corsa verso l’ignoto”.
Comunicato stampa
“Quattro ruote trasportano il corpo, due scaldano l‘anima”: non si tratta solo di immaginario popolare, ma di un vero e proprio stato dell’esistenza. Una filosofia, un modo di essere condiviso in ogni parte del pianeta, lì dove ci sono uomini e talora anche donne.
La motocicletta, tra stile, velocità, prestazioni, ha alimentato diversi miti: il viaggio, la conquista della libertà, la solitudine nel paesaggio. Capire il motore, saperlo ascoltare, curare, guarire.
L’estetica della motocicletta incontra il mondo della cultura alta, solo apparentemente distante: letteratura, cinema, arti visive, fotografia. E ancora: moda, design, costume e società.
Attraverso l’esposizione di modelli storici, entrati nell’immaginario collettivo, la mostra racconta una serie di episodi di una storia straordinaria diventata leggenda: “Stile, forma e design italiano” (Guzzi, Ducati, Gilera); “Sì viaggiare” (Harley Davidson, Norton, BMW, Honda); “Mal d'Africa” (Yamaha, KTM…); “Il Giappone e la tecnologia” (Suzuki, Honda, Kawasaki, Yamaha).