Edgardo Corbelli – Contemporaneo
Mutamento e vitalità sono concetti che bene “definiscono” l’opera di Edgardo Corbelli (Torino 1918 – 1989), uno tra i principali interpreti dell’arte piemontese del secondo Novecento, sempre contemporaneo.
Comunicato stampa
«Dipingo nudi che sembrano colline, riversi, seduti, distesi come declivi;
dipingo una natura pulsante di energia e percorsa da una grande musicalità: come una sinfonia.»
Edgardo Corbelli
Mutamento e vitalità sono concetti che bene “definiscono” l'opera di Edgardo Corbelli (Torino 1918 - 1989), pittore il cui complesso e difficilmente riassumibile percorso artistico rivela l'incessante ricerca della propria identità e un instancabile esercizio dei propri strumenti comunicativi.
L'arte personalissima di Corbelli ha intrecciato dagli anni Trenta in avanti innumerevoli suggestioni, affinità e riferimenti culturali che sono serviti a mettere sempre più a fuoco le proprie attitudini e scelte espressive. Le opere degli esordi aderiscono “semplicemente” alla natura, per poi fluire rapidamente in un fare più sinuoso, ma saldo nella volumetria, con pennellate decise e accostamenti di colore arditi e vibranti. La visione d'insieme acquista progressivamente un sapore espressionista (ricordiamo i corsi di Oskar Kokoschka frequentati da Corbelli all'Accademia di Salisburgo nel 1958), le sue figure e i suoi paesaggi diventano realtà rivisitata, espressione di un’interiorità ricca di contrasti, di un alternarsi di gioie e drammi, come quello indelebile dell'esperienza dei campi di concentramento vissuta durante la Seconda guerra mondiale.
L'evoluzione artistica di Corbelli è perenne, perché coincide con il suo cammino esistenziale, ma non lo porterà a discostarsi in modo definitivo dal figurativo per l'astratto o l'informale. La sua energia vitale si trasferisce preferibilmente nella figura femminile, che, negli anni, diviene soggetto dominante della sua arte, così come nella stesura delle pennellate e nell'uso del colore, i cui accostamenti definiscono i soggetti e creano rapporti di forze, specialmente quando si manifestano nei registri più alti. In Corbelli, come sintetizza il critico Angelo Mistrangelo, «ogni emozione si trasforma istantaneamente in un'emozione pittorica, così come ogni impennata cromatica equivale, nel suo infuocato furore, a un grido dell'anima […] in una sinfonia di elevata musicalità.»
In mostra una selezione di opere - non solo oli e non solo figure - tra cui alcune inedite, come una splendida Venezia del 1964 e un’originalissima Casa nera a Varazze del 1967, che confermano come sia difficile sottrarsi alla seduzione sottile della pittura di Edgardo Corbelli, uno tra i principali interpreti dell'arte piemontese del secondo Novecento, sempre contemporaneo.