Edi Brancolini – Il vaso di Pandora
In mostra i lavori di uno degli ultimi grandi simbolisti europei. Nato a Rovereto sulla Secchia (MO) nel 1946, fin dagli anni Sessanta Edi Brancolini persegue una ricerca puntuale e rigorosa che attraversa il mito e l’antichità per giungere ai lidi del contemporaneo.
Comunicato stampa
La Civica Raccolta d’Arte di Medole propone un evento imperdibile per chiudere il 2015: Il vaso di Pandora, personale dell’artista modenese Edi Brancolini.
Dal 13 dicembre 2015 al 26 gennaio 2016 la Torre Civica di Medole accoglierà i lavori di uno degli ultimi grandi simbolisti europei. Nato a Rovereto sulla Secchia (MO) nel 1946, fin dagli anni Sessanta Edi Brancolini persegue una ricerca puntuale e rigorosa che attraversa il mito e l’antichità per giungere ai lidi del contemporaneo. Utilizzando un linguaggio erudito e raffinato, l’artista modenese raccoglie l’eredità dei preraffaelliti e dei simbolisti fin de siècle, in una traiettoria che si pone, contemporaneamente, come rispetto della tradizione e profondo aggiornamento della stessa.
Un’eleganza atemporale che, proprio grazie a questa sua peculiarità, riesce nell’intento di riassumere la grande cultura europea pagana e cristiana, toccando temi classici ma estremamente attuali, mostrando la capacità intertemporale del patrimonio culturale che permane. La mostra medolese presenta una sessantina tra opere storiche, recenti ed inedite che formano una coraggiosa pattuglia di immagini che resistono al clivaggio del naufragio dell’omogeneità.
Una metafisica della sospensione declinata con innata eleganza riempirà le sale della Torre Civica di Medole per uno degli ultimi grandi eventi artistici del 2015.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da PresentARTsì e rappresenterà il XVIIIesimo volume dei Quaderni medolesi d’arte.
Il vernissage della mostra avrà luogo domenica 13 dicembre alle ore 17 e l’esposizione resterà visitabile fino al 26 gennaio 2016 rispettando i seguenti orari: mercoledì-sabato 15.30-18.30, domenica 10-12 e 15.30-18.30
Mostra, catalogo e coordinamento a cura di
Giovanni Magnani e Fabrizio Migliorati
Testi critici a cura di
Fabrizio Migliorati, Paolo Capelletti e Luca Cremonesi