Edward Steichen – Gli anni Conde Nast

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE SOZZANI
Via Enrico Tazzoli, 3, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lunedì 15.30 – 19.30
Martedì, Venerdì, Sabato e Domenica 10.30 – 19.30
Mercoledì, Giovedì 10.30 – 21.00

Vernissage
19/11/2011

dalle ore 15 alle ore 20

Patrocini

si ringrazia la Foundation for the Exhibition of Photography

Artisti
Edward Steichen
Curatori
Nathalie Herschdorfer, William A. Ewing, Todd Brandow
Generi
fotografia, personale

Negli anni venti e trenta, Steichen creò un nuovo stile della fotografia di moda, che fino ad allora era stata un’incoerente e pittorica espressione, non al passo con la filosofia modernista sostenuta dagli stessi stilisti attratti dalle avanguardie del tempo. L’esposizione diretta di Steichen alle nuove correnti artistiche a livello internazionale e la sua naturale ed eclettica inclinazione lo resero l’ideale interprete della moda nel mondo della fotografia.

Comunicato stampa

EDWARD STEICHEN
gli anni Condé Nast
Edward Steichen è una delle figure più prolifiche, influenti e controverse della storia della
fotografia. Affermato e riconosciuto pittore e fotografo a livello internazionale, nel 1923 è
nominato responsabile della sezione di fotografia delle edizioni Condé Nast in particolare
delle riviste Vogue e Vanity Fair, una delle posizioni più prestigiose ed ambite nel campo
della fotografia commerciale.
Sebbene questo incarico andasse contro il nobile principio “l’arte per l’arte” abbracciato
dal suo mentore il fotografo Alfred Stieglitz, Steichen decise di cogliere questa opportunità
dopo aver concluso che la natura della fotografia è di essere utile: "Ho voluto lavorare su
commissione, come un ingegnere,"
Nei quindici anni successivi, grazie alle possibilità e al prestigio conferito dall'impero
Condé Nast, Steichen realizzò un'opera di ineguagliabile brillantezza, il suo straordinario
talento e le sue eccezionali energie riuscirono ad enfatizzare e rendere affascinante la
cultura contemporanea e le sue personalità— nella politica, letteratura, giornalismo, danza,
teatro, musica, moda, opera e cinema.
Nessun altro fotografo ritrattista avrebbe potuto confrontarsi con Steichen per il numero di
audaci e coinvolgenti studi che produsse per Vanity Fair e Vogue. Chi altro poteva vantare
di aver fotografato molti dei migliori registi al mondo, attori, attrici, pittori, atleti,
drammaturghi, produttori, poeti, giornalisti, ballerini, cantanti, scrittori?
Negli anni venti e trenta, Steichen creò un nuovo stile della fotografia di moda, che fino ad
allora era stata un’incoerente e pittorica espressione, non al passo con la filosofia
modernista sostenuta dagli stessi stilisti attratti dalle avanguardie del tempo. L’esposizione
diretta di Steichen alle nuove correnti artistiche a livello internazionale e la sua naturale ed
eclettica inclinazione lo resero l’ideale interprete della moda nel mondo della fotografia. Il
suo stile innovativo, dettagliato ed illuminato ha rivoluzionato la fotografia di moda ed è
ancora oggi presente nelle fotografie dei suoi discendenti quali George Hoyningen-Huene,
Horst p. Horst, Richard Avedon, Robert Mapplethorpe e Bruce Weber.
L'elenco completo dei ritratti di Steichen stupisce per la sua varietà. Tra più di mille
soggetti fotografò i registi Cecil B. De Mille, Ernst Lubitsch, Irving Thalberg, Josef von
Sternberg e Walt Disney; tra gli attori, Gary Cooper, Maurice Chevalier, Harold Lloyd,
W.C. Fields e Rudolph Valentino; tra le attrici, Greta Garbo, Shirley Temple, Gloria
Swanson, Claudette Colbert, Marlene Dietrich e Fay Wray; tra i pittori, Henri Matisse e
Georges Rouault; tra gli scrittori, Thomas Mann, George Bernard Shaw, W.B. Yeats, e.e.
cummings, Luigi Pirandello e Colette; tra i ballerini, Martha Graham, Ruth St. Denis e
Fred Astaire; tra i musicisti, Igor Stravinsky, Leopold Stokowsky, Vladimir Horowitz e
George Gershwin; fra gli statisti, Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e
Herbert Hoover; tra gli atleti, Jack Dempsey e Suzanne Lenglen; tra i giornalisti Clare
Booth Luce, Walter Winchell e Walter Lippmann. Spesso nei ritratti di attrici ed artiste c’è
un chiaro riferimento alla moda: Colette indossa abiti di Chanel; Hepburn di Schiaparelli,
Swanson di Chanel. Ciò che colpisce oggi, circa settantacinque anni più tardi, è la
versatilità del suo approccio. Steichen non guardò mai indietro, anzi costantemente riuscì
a trovare nuovi e privilegiati modi per fotografare le sue modelle e i loro abiti. Un critico
ammirato ha sostenuto che per essere fotografato dal maestro doveva essere
"Steichenized".
EDWARD STEICHEN
EDWARD STEICHEN (1879, Lussemburgo-1973, Stati Uniti). Tre anni dopo la sua
nascita, la famiglia emigra negli Stati Uniti. A quindici anni, è apprendista litografo in
un’azienda di Milwaukee e frequenta le conferenze all’Arts Students League. La sua
passione è la pittura che continuerà ad esercitare per oltre vent’anni, anche se nel 1895
inizia a fotografare. Nel 1899, alcune sue fotografie vengono esposte al Second
Philadelphia Salon ed attirano l’attenzione di Alfred Stieglitz che ne acquista tre.
Diventeranno amici e stretti collaboratori. È Steichen a spingere Stieglitz ad aprire la
celebre galleria ‘291’ a New York e sarà, da Parigi, dove si stabilisce nel 1900 per
studiare pittura, a proporgli le mostre di Henri Matisse, Pablo Picasso, Auguste Rodin ed
altri artisti e fotografi europei che permetteranno agli americani di conoscere l’arte
d’avanguardia.
Durante la I guerra mondiale, è responsabile della divisione fotografica dell’American
Expeditionary Forces. Al ritorno in patria, lavora come fotografo commerciale per la J.
Walter Thompson Advertising Agency e nel1923, è nominato a capo del dipartimento di
fotografia della Condé Nast Publications, pubblicando su Vogue e Vanity Fair fino al 1937.
Nel 1947, è nominato direttore del dipartimento di fotografia del Museum of Modern Art di
New York, una carica appositamente creata per lui. Nel 1955, curerà la celeberrima
mostra The Family of Man.