Egidio Trainito – Mare Nostrum
L’Aeroporto di Olbia accoglierà delle gigantografie immagini tratte dall’ampia produzione fotografica di Trainito per un progetto non solo espositivo permanente ma di comunicazione sulla biodiversità, che sottolinea la potenzialità della Sardegna come destinazione di eccellenza nel Mediterraneo per la scoperta di un patrimonio inestimabile di flora e fauna marina.
Comunicato stampa
BIODIVERSITA’ NEL MARE NOSTRUM
Egidio Trainito firma i contenuti del prossimo allestimento, dedicato alla Biodiversità e curato dalla società di gestione dell’Aeroporto Olbia Costa Smeralda
OLBIA 5 dicembre 2012 – La Geasar continua a esplorare il territorio sardo e a riscopre contenuti sempre più interessanti da proporre al turista. La biodiversità, tema sviluppato dal fotografo naturalista Egidio Trainito che offre un quadro completo dell’ecosistema marino, è un argomento delicato e nel contesto aeroportuale assume una forza ancora più significativa.
L’Aeroporto di Olbia accoglierà infatti delle gigantografie immagini tratte dall’ampia produzione fotografica di Trainito per un progetto non solo espositivo permanente ma di comunicazione sulla biodiversità, che sottolinea la potenzialità della Sardegna come destinazione di eccellenza nel Mediterraneo per la scoperta di un patrimonio inestimabile di flora e fauna marina.
Le incantevoli forme, i colori accesi dell’insieme di vegetali e di animali sottomarini mostrano quanto sia affascinante e ricco il nostro mare. Tra habitat naturali e specie interessate dai mutamenti genetici, ciò che offre l’immersione nelle acque della Sardegna costituisce un valore da sfruttare in chiave turistica per un’offerta che va oltre la stagione estiva.
I viaggi a tema stanno diventando per la Geasar un modello di sviluppo importante e, nell’ottica di migliorare la promozione del territorio, sono in fase di studio altri progetti per stimolare la vacanza attiva nell’isola.
“Mare Nostrum” è un viaggio verosimile in una qualsiasi area del Mar Mediterraneo e la Sardegna riesce ad esprimere con le specie endemiche e le nuove commistioni un insieme variegato dell’identità dell’indentità ambientale. E’ un invito all'’esplorazione e alla conoscenza di un mondo meraviglioso, con un accento sui dettagli, le differenze biologiche e il pericolo continuo dell’estinzione di specie che provocheranno, inevitabilmente, la creazione di un nuovo equilibrio ma anche la perdita informazioni sulle evoluzioni genetiche.
Egidio Trainito è padovano e vive in Sardegna dal 1985: fotografo naturalista, consulente, esperto di biologia marina, si occupa di sviluppo compatibile del turismo e di progetti di conservazione in Aree Marine Protette, con collaborazioni a livello nazionale e internazionale. suggestivoHa pubblicato numerosi libri sugli ambienti marini, sulla biodiversità e sulle Aree Marine Protette, alcuni dei quali tradotti in 5 lingue. Il suo libro più importante è Atlante di Flora e Fauna del Mediterraneo, la più ampia raccolta fotografica mai pubblicata sulla biodiversità del Mediterraneo. Dal 2005 è consulente per gli aspetti naturalistici della trasmissione Lineablu di RAI 1.
Ha alle sue spalle migliaia di immersioni nei mari del mondo: nell'Indo-Pacifico e nell'Atlantico, ma il Mediterraneo, Mare Nostrum, rimane il suo preferito. La sua ricerca fotografica subacquea, seppur basata su una solida esperienza dei canoni compositivi ed estetici della fotografia terrestre, è essenzialmente biologica su due filoni principali: la diversità di forme, colori e ambienti, la biodiversità insomma, e la tumultuosa trasformazione in atto nel Mediterraneo sotto la spinta del cambiamento globale del clima. È una scelta legata sicuramente alla sua sensibilità e formazione culturale, ma deriva anche dei limiti fisici e tecnologici imposti dall'ambiente subacqueo. (per ulteriori dettagli www.egidiotrainito.it)
Se in terra l'orizzonte si colloca al limite della curvatura terrestre, paradossalmente sott'acqua, in un ambiente che occupa il 70 % della superficie del pianeta, l'orizzonte non va oltre 40-50 metri e la luce artificiale, che consente di recuperare dal blu i colori e le forme, non arriva oltre 2-3 metri dal fotografo. Così se è un assunto che la fotografia è sempre un'immagine soggettiva della realtà creata dallo strano connubio tra occhio, cervello e obiettivo, ciò vale a maggior ragione negli ambienti sommersi dove ogni immagine è solo un frammento ravvicinato, selezionato nell'immenso che circonda il fotografo. A maggior ragione, sott'acqua conoscere equivale a vedere: la fotografia subacquea non è fatta per l'ovvio.