Elena Ascari – As in a Virtual Landscape
Nuova edizione della rassegna dedicata all’arte contemporanea nella vetrina artistica sotto le mura medievali.
Comunicato stampa
Inaugura la settima stagione di CRAC, lo spazio dedicato all’arte contemporanea, a fruizione libera e gratuita, sotto le mura medievali di Castelnuovo Rangone. Nuove suggestioni da artisti già affermati e altri in via di affermazione si alterneranno nel corso dell’anno, in sei mostre dedicate alle tendenze artistiche più attuali, curate da Alessandro Mescoli con Giorgia Cantelli e Massimiliano Piccinini.
Così Stefano Solignani, Assessore alla Cultura del Comune di Castelnuovo Rangone: “Un luogo dell'anima dove il bello, sia esso scultura, pittura, fotografia o installazione, allieta i nostri occhi, la nostra mente e il nostro cuore, un luogo dove l'arte parte dalla piccola provincia, quella spesso bistrattata e misconosciuta per arrivare, grazie anche alle riviste di settore, ai siti internet, ai social, in tutto il mondo. Questo è CRAC, uno spazio di cui andiamo fieri e orgogliosi, una sperimentazione artistica – grazie anche all'intuizione, alla passione e alla tenacia di Alessandro Mescoli, Massimiliano Piccinini e Giorgia Cantelli di Ricognizioni sull'Arte – che ha ospitato ormai oltre 30 personali di artisti nazionali e non solo valorizzando la capacità della nostra comunità di promuovere la cultura in tutte le sue forme”.
Ad aprire la rassegna, dal 4 febbraio al 24 marzo, la ricerca pittorica di Elena Ascari “As in a Virtual Landscape”, una riflessione sulla creazione dell'opera d'arte come risultato della dialettica fra il pensiero logico computazionale e quello empatico umano. Affascinata dall’interferenza fra la realtà, i media digitali e i sistemi computazionali, l’artista modenese sente l’esigenza di perorare le cause dell’invisibile e di ciò che non è possibile esperire in natura, ma che si manifesta solo se l’ordinario viene filtrato dai mezzi tecnologici. La mostra è curata da Nicola Bigliardi.
Dal 7 aprile al 26 maggio la proposta di CRAC coincide con l’opera di Marco Massarotti, in mostra con il suo “Infinire”, nel quale raffigura l’uomo come un essere cui, un tempo, era toccata in sorte una scintilla divina, una briciola di assoluto, un’impronta di quello spirito che lo rendeva capace di dire “no!”, di trascendere la realtà data, un uomo che oggi si ritrova solo. Accompagna la mostra una nota testuale di Andrea Saltini.
Le “Introspezioni visive” di Stefano Dania accompagneranno i visitatori durante i mesi estivi, dal 9 giugno al 4 agosto: “Non cerco di riprodurre troppo fedelmente i soggetti – racconta l’artista –, ma piuttosto di ricercare quell’equilibrio che si ottiene accettando la sfocatura e includendo le irregolarità. La rappresentazione della realtà sulla tela è senza dubbio un modo per riflettere sulla nostra esistenza, mettendone nello stesso tempo in luce i diversi momenti vissuti”.
“Dissolving Forms” è il titolo della personale di Micol Muratori, allestita a CRAC dall’11 agosto al 6 ottobre. In mostra opere inedite, create appositamente per sottolineare la dinamicità dello spazio, dove trasparenza delle vetrate e muro a vista, antico e moderno, luce e ombra, si incontrano. Partendo da un archivio di immagini composto da dipinti e foto personali incentrate sulla figura umana in movimento, una serie di opere si formano tramite segni espressivi e materiali stratificati.
Dal 13 ottobre all’8 dicembre l’intervento dell’artista visiva Beatrice Caruso si configura come sviluppo e indagine site specific con “Indovine di prodigi e sogni”, installazione multimediale presentata per la prima volta a marzo 2023 negli spazi di Das Bologna, che pone in dialogo i due media a cui l’artista è più legata, la pittura e il video, declinati nella fruizione come fossero un tuttotondo, una scultura intorno a cui muoversi. Entrambe le mostre sono curate da Alessandro Mescoli, Giorgia Cantelli e Massimiliano Piccinini.
Francesco Levoni chiude il 2024 di CRAC con la mostra “Inner Landscape – Introflessioni e stati mentali”. Dal 15 dicembre al 26 gennaio 2025 la ricerca artistica di Levoni porta a CRAC un facciario antropologico e surreale, un ritratto collettivo esistenziale che esprime il senso di spaesamento dell’uomo contemporaneo nei confronti di un mondo che sprofonda inesorabile verso la deriva, ma che lo costringe a guardarsi dentro, a ripararsi in un piccolo universo interiore, composto delle tante piccole cose che ricordano all’artista-essere umano la propria condizione esistenziale. La mostra è curata da Gioele Melandri.