Elena Donnini – Interconnessioni
Nelle sue opere la realtà subisce un processo di scissione, disgregazione e ricomposizione. Cellule e texture di colore compongono la materia pittorica delle sue tele.
Comunicato stampa
Uno sguardo rivolto al cielo ci introduce nell’universo pittorico di Elena Donnini, che inaugurerà domenica 20 marzo, presso gli spazi dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, la sua mostra personale dal titolo “Interconnessioni”.
“Una pittura che si estende oltre i confini della tela, in un mondo interiore e infinito teso a coinvolgere il sentire più profondo. Luce, trasparenza, ricerca tecnica e materica sono talvolta combinate alla parola poetica sospesa tra l'evocazione di stati d'animo e lo spazio”.
Nelle sue opere la realtà subisce un processo di scissione, disgregazione e ricomposizione. Cellule e texture di colore compongono la materia pittorica delle sue tele. L’aria stessa prende forma, come un “gas amniotico” avvolge e sospende il tempo, lo spazio e il sentire.
L’Aria è il macro soggetto di queste opere, un mondo aereo complementare a quello terreno, in cui astratto e concreto convivono e in cui l’artista proietta i suoi desideri e libera le sue emozioni. Volare ha significato per l’essere umano andare oltre la sua natura, sfidare i propri limiti, conquistare una dimensione a lungo agognata.
Con i piedi per terra e la testa nell’universo, l’umano ha spinto la sua ricerca, scientifica e spirituale, oltre il visibile, forse perché – come dice l’artista – “l’idea dell’infinito è necessaria all'essere umano, senza di essa si sentirebbe come chiuso in una gabbia, circondato da ‘pareti’ che, seppure lontane, costituiscono un limite, una fine. L'esplorazione, la scoperta... il lanciare lo sguardo più in là e bramare la conquista dello svelamento di un nuovo mistero sono aspetti imprescindibili dell'animo umano”.
Gli aeroplani di Elena tracciano confini evanescenti nel cielo, misurano l’immensità dello spazio sopra le nostre teste; per l’artista “il loro suono è simile a un lamento, una nota lunga che si affievolisce lentamente... Quel suono li rende come degli esseri animati, delle creature mitologiche”.
La scienza e la tecnologia sono riuscite a dare forma ad alcune delle più antiche fantasie dell’uomo; con il volo l’essere umano ha cambiato la percezione del suo (piccolo) mondo e ampliato il suo spazio esperienziale che si estende oggi ben oltre i confini del nostro pianeta. Le opere di Elena Donnini sono un invito a “sentirsi parte del cosmo, di questo elemento imprendibile, incontenibile e speculare allo spazio misterioso della mente umana”.