Elena El Asmar – L’esercizio del lontano

In L’esercizio del lontano, Elena El Asmar intreccia la memoria alla materia, dando forma a paesaggi sospesi tra ricordo e immaginazione.
Comunicato stampa
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Elena El Asmar
L’esercizio del lontano
Inaugurazione sabato 15 marzo 2025 dalle ore 18.30
15 marzo - 3 maggio 2025
In L'esercizio del lontano, Elena El Asmar intreccia la memoria alla materia, dando forma a paesaggi sospesi tra ricordo e immaginazione. I soggiorni estivi in Libano, vissuti nell'infanzia, alimentano la fantasia, evocando città fatte di torri e minareti. Attraverso un processo di ricostruzione della memoria, L'esercizio del lontano si configura come un viaggio a ritroso, in cui i ricordi sedimentati prendono forma nella tangibilità delle sculture. Le sue guglie sinuose nascono dalla sovrapposizione di recipienti di vetro trasparente, rivestiti di calze a rete le cui trame, appositamente realizzate, richiamano le decorazioni geometriche e i ricami complessi delle filigrane dei gioielli orientali. Ne emergono architetture evanescenti, fragili e cristalline, che raccontano il patrimonio culturale familiare, attualizzando in chiave immaginifica le radici fenicie dell’artista. Un processo che si configura come una prassi ermeneutica: l’opera è un’epifania in cui passato e presente si compenetrano dialetticamente, proiettando orizzonti di senso sempre nuovi sul presente. È l’esperienza dell’altro, della lontananza e dello scorrere del tempo che, attraverso l’opera, si fa nuovamente presente, abolendo ogni distanza fisica e temporale. L'esercizio del lontano è una co-narrazione in cui il ricordo rispecchia e si intreccia al vissuto. Attraverso una paziente e giocosa pratica di assemblaggio, l’artista ricostruisce una topografia della memoria al tempo stesso immaginaria e concreta.
L'opera di El Asmar si colloca nella doppia tensione tra costruzione interiore e spazializzazione esteriore, trasformando il ricordo in una mappa visiva e sensoriale, un palinsesto in continua metamorfosi.
ElenaEl Asmar (Firenze 1978) è tra i fondatori di Madeinfilandia espazio C.O.S.M.O. a Milano. Tra le mostre più recenti: MAH - Maison Tavel a Ginevra (Svizzera), Fondazione Dino Zoli a Forlì, Galleria Anna Marra Arte Contemporanea a Roma, Complesso Museale di Santa Maria della Scala a Siena, Baert Gallery a Los Angeles, CENTRALE for contemporary art a Bruxelles,Orlando Museum Of Art a Orlando, Aga Khan Museum a Toronto, De Pietri Artphilein Foundation a Lugano, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova, Fondazione Berengo a Venezia, La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma, Fondazione Palazzo Magnani a Reggio Emilia, La Galleria delle Prigioni a Treviso, Fondazione Berengo (Palazzo Cavalli-Franchetti) a Venezia
SUBPLACE è uno spazio inconsueto che convive con il consueto e la contingenza, portando i linguaggi visivi dell’arte – che si pongono come alternativa alla logica della produzione/consumo – in questo luogo di transito, nel flusso del quotidiano, offrendosi come occasione per un’esperienza estetica diretta e personale, senza mediazioni né stratificazioni per un pubblico che si trova a “inciampare” nell’opera sul suo percorso abituale. Il nome rimanda alla collocazione sotterranea, nel mezzanino della Stazione di Villapizzone. La “vetrina” ospita progetti d’artista site specific proponendo installazioni, sculture, video e dipinti.
SUBPLACE è un’emanazione di Surplace spazio indipendente per la promozione delle pratiche artistiche contemporanee attivo a Varese dal 2014 al 2022. Da questa esperienza, configurata come una "stazione sperimentale" dovei ruoli di artista, curatore e critico si dissolvono in favore della messa al centro dell'opera, nasce la "vetrina" di SUBPLACE come esperimento di arte pubblica. Il progetto espositivo è autogestito e interamente autofinanziato ed è a cura di Joykix (Fabrizio Longo) e Rossella Moratto.