Elena Nonnis / Chiara Valentini – Doppio segno
La doppia personale esplora l’universo del corpo femminile, con le sue fragilità e le sue esclusività, nonchè la sua intima connessione con l’animo, quello di tante donne vittime di un destino che ha segnato per sempre le loro esistenze.
Comunicato stampa
Il ciclo Focus on, dedicato agli artisti emergenti e alle nuove ricerche, prosegue nella galleria annamarracontemporanea con Doppio segno, mostra curata da Lorenzo Respi che inaugura giovedì 13 novembre e che affianca i lavori recenti di Elena Nonnis (Roma, 1965) e Chiara Valentini (Fermo, 1981).
La doppia personale esplora l’universo del corpo femminile, con le sue fragilità e le sue esclusività, nonchè la sua intima connessione con l’animo, quello di tante donne vittime di un destino che ha segnato per sempre le loro esistenze.
Due artiste, due generazioni, due esperienze vissute si condensano in una coppia di linguaggi espressivi autonomi e indipendenti, ma al tempo stesso affini, uniti dall’uso di un segno distintivo comune, quello del cucito. Il filo infonde ai materiali tessuti un profondo significato narrativo e un forte assunto critico. Dalle trame dei lavori - quadri e sculture - emerge silente la denuncia della violenza subita, che le donne spesso non raccontano per paura o per vergogna.
Nelle sculture in tessuto ricamato Chiara Valentini fonde gli archetipi della statuaria classica con le suggestioni anatomiche dei corpi femminili. La giovane scultrice indaga il rapporto conflittuale e spesso violento tra la bellezza della femminilità e lo sfruttamento della sua sensualità. Le forme afflitte e mutilate dei busti, l’ostentazione dell’apparato sessuale e degli organi vitali e la morbidezza dei materiali della scultura concorrono a dare sostanza alla vulnerabilità di molte donne, mute, piegate nel loro dolore.
I ritratti su tela di Elena Nonnis sono invece icone senza volto, dai lineamenti irriconoscibili, tratteggiati con un segno marcatamente allusivo. I segmenti geometrici e le linee spezzate sottendono un’incisività del segno che richiama ai maltrattamenti patiti e ai conseguenti sfregi, sia fisici sia psicologici. L’artista presenta una teoria di personaggi che riaffiorano dalla memoria personale e tornano in vita attraverso l’esperienza del cucito: molte sono donne che hanno vissuto il dramma della violenza e hanno saputo reagire, altre sono vittime che non hanno avuto la forza di riscattarsi, altri ancora sono modelli universali di persone comuni.
Utilizzando la loro spiccata sensibilità artistica e umana, Elena Nonnis e Chiara Valentini ci inducono a riflettere sul delicatissimo tema della sopraffazione - purtroppo ancora oggi di estrema attualità - in tutti i suoi risvolti, al quale è possibile reagire insieme.