Elena regina di carità e di pace

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZINA DI CACCIA
Piazza Principe Amedeo n.7 , Stupinigi, Italia
Date
Dal al

L’ingresso all’esposizione è compreso nel prezzo del biglietto

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Vernissage
04/03/2023

ore 11.30 su invito

Biglietti

intero 12 euro; ridotto 8 euro Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Generi
arte antica
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La mostra dedicata ai 150 anni dalla nascita di Elena di Montenegro, seconda regina d’Italia.

Comunicato stampa

Per i 150 anni dalla nascita di Elena di Montenegro, seconda regina d’Italia, Rosa d’oro della Cristianità, il Coordinamento Sabaudo organizza alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, nel Corridoio di Ponente, la prima mostra dedicata alla regina che affrontò accanto al marito Vittorio Emanuele entrambe le guerre mondiali.

In esposizione tutti i pezzi provenienti da collezioni private, normalmente non visibili al pubblico: fotografie, libri, una raccolta di cartoline dal 1896 al 1920, occhiali d’epoca, piatti, posate, calendari con immagine del re e della regina, album di guerra e fotografici, macchine fotografiche storiche, stampa araldica delle nozze e la serie di tre quadri raffiguranti la regina Elena realizzati con tre tecniche differenti per raffigurare l’arte del passato con la tecnica della cianotipia, del presente con la tecnica della stampa su tela e del futuro con la stampa 3d con litofania retroilluminata.

JELENA PETROVIĆ-NJEGOŠ

(Cettigne, 8 gennaio 1873 - Montpellier, 28 novembre 1952)

Quinta figlia femmina dei 12 figli del fondatore del Regno del Montenegro, Nikita I Mirko Petrović-Njegoš, e di Milena Vukotić, regina consorte. Venne educata nel prestigioso collegio dello Smol'nyj di San Pietroburgo insieme ai figli della nobiltà russa. Intelligente e caparbia, parlava correttamente francese, russo, serbo e greco moderno, e scriveva poesie con lo pseudonimo di “Farfalla azzurra”.

Dopo aver conosciuto il Principe Vittorio Emanuele al teatro La Fenice di Venezia, e in seguito a un secondo incontro in occasione dell’incoronazione dello Zar Nicola II, venne formalizzato il fidanzamento in Montenegro. Le nozze vennero celebrate il 24 ottobre del 1896 a Roma, in forma civile al Quirinale e in forma religiosa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Elena, originariamente di fede ortodossa, si convertì quindi al cattolicesimo. A bordo del panfilo Jela, a lei dedicato, gli sposi passarono parte della loro luna di miele sull’isola di Montecristo, dove si trova l’unica popolazione italiana di capra aegagrus, introdotta proprio da Vittorio Emanuele per scopo venatorio. Elena era appassionata di caccia ma soprattutto di pesca e, nella splendida cornice di Valdieri, si dilettava a gareggiare con gli ospiti.

Un’altra sua grande passione, anch’essa condivisa con il consorte, era la fotografia. Nel Real Castello di Racconigi aveva un laboratorio fotografico, dove sviluppava personalmente i negativi. Si applicò inoltre negli studi di medicina, che le fecero ottenere una laurea honoris causa. Finanziò diversi studi per la poliomelite, il morbo di Parkinson, il cancro e l’encefalite infantile. Il 7 marzo del 1937 le venne conferita da Papa Pio XI la “Rosa d’oro della Cristianità”, che Re Umberto II donò poi alla Cattedrale di Roma nel 1983 e che da allora è esposta nel tesoro del Museo di S. Giovanni in Laterano.

Dal matrimonio con Vittorio Emanuele nacquero cinque figli: Jolanda Margherita Milena Elisabetta Romana Maria (1901-86), Contessa Calvi di Bergolo; Mafalda Maria Elisabetta Anna Romana (1902-44), Langravia d’Assia; Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria (1904-83), Principe di Piemonte poi quarto Re d’Italia Umberto II; Giovanna Elisabetta Antonia Romana Maria (1907-2000), Zarina dei Bulgari; Maria Francesca Anna Romana (1914-2001), Principessa di Parma, Piacenza e Guastalla.

Elena divenne regina nel 1900 a seguito del regicidio del suocero e, durante il suo regno, dovette affrontare accanto al marito entrambe le guerre mondiali. Nel tentativo di evitare il secondo conflitto, il 27 novembre 1939 volle proporre alle sei regine dei paesi ancora neutrali una “Pace delle Dame”, nel ricordo di quella firmata nel 1529 da Luisa di Savoia e Margherita d’Austria. Il 9 maggio del 1946, a seguito dell’abdicazione di Vittorio Emanuele III, i consorti andarono in esilio ad Alessandria d’Egitto dove vennero ospitati da Re Faruk. Lì Vittorio Emanuele morì il 28 dicembre del 1947, e fu sepolto provvisoriamente nella chiesa di Santa Caterina. Elena, scopertasi affetta da cancro, si trasferì a Montpellier nel 1949 e lì morì il 28 novembre 1952. Dopo la sepoltura nel cimitero la città le intitolò un viale mentre, nel 1989, l’Associazione Internazionale Regina Elena le dedicò un monumento e costruì una necropoli per 2.000 indigenti accanto alla tomba provvisoria. Il 15 dicembre 2017 la sua salma fu poi traslata presso il Santuario di Vicoforte (CN) dove, due giorni dopo, fu ricongiunta con quella del consorte.