Elena Von Hessen – Eroi Allomatici
Per la prima volta a Napoli, l’artista tedesca porta nella Galleria di Via Nuova Pizzofalcone la sua personale visione della natura e della vita.
Comunicato stampa
“Eroi Allomatici” è il titolo della personale di Elena Von Hessen che sarà inaugurata a Napoli venerdì 6 dicembre 2019 alle ore 19.00 presso gli spazi della Galleria P.R.A.C. Piero Renna Arte Contemporanea.
Per la prima volta a Napoli, l’artista tedesca porta nella Galleria di Via Nuova Pizzofalcone la sua personale visione della natura e della vita. Alberi immersi in boschi policromi, presenze vegetali, verde dalle molteplici sfumature insieme a tracce di rosso e giallo, colori dai toni brillanti e puri. Nelle sale della Galleria Prac saranno allestite cinque opere ad acquarello di grandi dimensioni e altre più piccole per offrire al visitatore un viaggio visivo e un’esplorazione naturalistica che diventa disamina interiore.
“Raccolta da passeggiate, disegni, fotografie. Quando siamo immersi nella natura, la nostra percezione è influenzata dalla luce e dai colori. Non vaghiamo soltanto con il corpo, istintivamente osserviamo ciò che ci circonda. La nostra immaginazione ci spinge a guardare e addentrarci nella natura. È questa per me una regola antica e così riesco a raccontare molte cose. Il tronco dell’albero è particolarmente forte, simbolicamente è quello che è più vicino a noi. Può essere percepito come un corpo, idealmente include vita e protezione. Nel moderno immaginario collettivo è come un essere, un corpo.
La parola albero, “Baum” deriva da “boum” e rappresenta la materia vivente, come il tronco dell’albero che ritrova vita nei molteplici utilizzi (armadio, timone, asta del telaio). Non c’è presenza di persone, ma spesso c’è un’idea che accompagna l’immagine. Nell’arte pittorica il tronco d’albero è stato utilizzato in vari modi. La croce nell’albero, spiriti e folletti, il tronco d’albero come strumento di tragedie, come elemento centrale di una narrazione che scorre insieme al flusso dei pensieri.
Un verde generico ha molteplici sfumature e spesso non corrisponde al verde. In fondo le radici degli alberi hanno tracce di rosso e la pianta di giallo e d’azzurro. I funghi donano colore all’oscurità del sottobosco. Il tronco è una scultura, talvolta ha la forma di una donna e la sua corteccia dona al bosco un’ombra azzurra. L’uomo sotto l’albero lavora sodo e ha una vita più breve della donna.”
Elena Von Hessen
“La pittura di Elena Von Hessen traccia un percorso digressivo su un universo senza tempo suggestionato dal repertorio espressionista e ugualmente da riecheggiamenti romantici, entrambi di ascendenza tedesca, amalgamandosi senza alcun retaggio all’illustrazione in una spinta perennemente figurativa. - scrive Fabio Carnaghi nel saggio “Cartografia mnemonica” - Nell’ambito di tale eclettismo espressivo si schiude quale elemento distintivo un orizzonte narrativo che individua nel racconto visionario un’esperienza alchemica: Von Hessen concede uno spazio importante nella propria ricerca ad un approccio letterario, in cui la narrazione si cela nell’uso coloristico e nel ritrarre figure ricorrenti, che unificano un corpus coeso di opere. Accanto al gesto, il linguaggio pittorico si esprime abilmente nel colore, dai toni brillanti e puri, liquido e al tempo stesso incisivo, senza ripensamenti. L’indagine cromatica si rifà ad un’alterazione coloristica finalizzata alla costruzione dell’immagine e non solo alla sua passiva descrizione. Il colore ha un ruolo attivo, senza alcuna valenza cosmetica o speculativa, ma incisivamente determinante nel dare corpo al soggetto.
[...] Spesso il ricordo è il principale demiurgo; talvolta sono dettagli di immagini prelevate, talvolta rielaborazioni tratte dalla pittura di grandi maestri del passato, talvolta fotografie che ritraggono l’artista nel suo microcosmo creativo, che dal passato raccontano frammenti di storia familiare, che documentano still life di accrochage tra naturalia e artificialia, secondo una consueta pratica di studio. Tutto ciò è l’incipit da cui parte lo slancio a divagare in un atlante mentale pressocché warburghiano.
[...] Le forme dei grandi tronchi raccontano la ieraticità della natura, la sua perfezione, il suo essere vivente attraverso linguaggi misteriosi. [...] Un aspetto fondamentale di questa recente ricerca di Elena Von Hessen riguarda la dimensione antropomorfa del tronco che appare in anatomie sagomate sulla figura umana. Secondo un’accezione quasi animistica, il tronco d’albero crea una relazione con l’umano in un rapporto allomatico, citando consapevolmente Hugo von Hofmannsthal. Questa alchimia sembra determinare un profondo rapporto di scambio, di mimetizzazione reciproca, di identificazione.”
Elena Von Hessen - Biografia
Elena Von Hessen è cresciuta nel nord Germania vicino Kiel, dove ha frequentato il collegio Louisenlund fino al 1987. Ha studiato storia dell’arte a Londra e frequentato la scuola City and Guilds of London Art School (1989 – 1990). Laureata in Graphic Design e comunicazione visiva alla Hochschule der Künste Berlin nel 1997, ha iniziato la propria carriera artistica a Berlino prima come illustratrice e poi come artista. Ha participato „open werstätte“ Künstlerhaus Bethanien e perfomance al Chamisso Platz. Nel 1999 si è trasferita a Milano per lavorare come designer allo Studio Mendini. Da sempre affascinata dai racconti illustrati tedeschi Elena von Hessen alterna nella sua produzione realizzazioni nell’ambito dell’arte, del design e dell’illustrazione con grande capacità espressive e di concettualizzazione, impiegando i materiali e le tecniche più svariate.
Negli ultimi anni l’artista ha partecipato a diverse mostre collettive e ha realizzato alcune importanti personali tra cui: “Feuer orchester”, esposizione in collezione privata (Vienna 2010); la perfomance “Grotta dell’Anima“ nella galleria Erastudio Milano; “Happy Heretic Few”, con due esposizioni parallele presso il Teatro Verdi e lo Spazio Juliet di Trieste e la pubblicazione della prima estesa monografia dell’artista “Elena von Hessen”, personale presso lo Spazio Juliet di Casier, in collaborazione Juliet Art Magazine, Treviso (2013). A Milano in via Benedetto Marcello, April 2014, „italienische acquarelle“, Gallerie Richter, Lütjenburg, 2016 „anima italiana“, JB-finearts, Hamburg. È del 2019 il progetto “Behaglichkeit”, curato da Fabio Carnaghi al MARS Milan Artist Run Space.