Elia Cantori – Shadow in process
CAR DRDE è lieta di presentare la personale di Elia Cantori (Ancona 1984).
Comunicato stampa
CAR DRDE è lieta di presentare la personale di Elia Cantori (Ancona 1984). La mostra pone a confronto tre serie di opere di nuova realizzazione che ampliano e approfondiscono a livello formale e concettuale la ricerca alla base della sua produzione artistica da una decina di anni, un’indagine sulle possibilità documentative della forma nella sua capacità di aderire al fenomeno in cui la materia è intesa come campo d’azione di leggi fisiche e camera di registrazione dei loro effetti.
Le sue opere spesso costituiscono una sfida per chi osserva: l’occhio è continuamente interrogato, istigato al dubbio, stimolato a ricostruire la dinamica del processo che ha generato il lavoro. La pratica di Cantori (che include scultura, installazioni, video e fotografia nelle sue più svariate articolazioni) tenta di rimodulare fenomeni scientifici, come quelli celestiali, cinetici o luminosi, senza dimenticare il bilanciato aspetto estetico del risultato finale. Se in molti lavori precedenti l'opera era l'analogo plastico o visivo di una fase di un processo sottratta all'istantaneità e trasformata in oggetto a sé stante, in queste ultime opere sembra che ci sia un’ulteriore evoluzione. Un processo di trasformazione fisico, chimico o meccanico viene applicato a un oggetto di partenza con l’intento di farne scaturire le proprietà nascoste e forzarlo a rivelarsi. Tuttavia l'esito di tale operazione si concretizza in oggetti altri che si presentano in qualche modo come il negativo dei primi (di cui rilevano aspetti e proprietà latenti), ma anche come entità autonome e misteriose, governate da un'altra semantica.
La serie Untitled (1:1 Map) 2019 è formata da calchi in alluminio di mappe cartografiche che materializzano un’accurata indagine sulla materia e la forma in termini poetici e sperimentali. Elia Cantori è interessato alle registrazioni degli istanti, a immortalare e congelare azioni elementari fermando il tempo. In alcuni lavori, come quelli della serie Untitled (Photopsyche) 2018/2019, l’artista utilizza la fotografia non come medium ma come materiale, sfruttando la capacità della carta fotosensibile di registrare e imprimere la luce, intendendo quest’ultima come uno “stampo” e utilizzandola come materia. L’installazione ambientale Untitled (Double Absence) 2020 materializza infine un’impossibile doppia assenza, quella dell’oggetto-matrice (una lastra di vetro frantumata le cui schegge sono state replicate in alluminio) e quella della sua forma originaria, imperfettamente ricostruita dalla disposizione lineare dei frammenti.
Elia Cantori (Ancona, 1984) vive e lavora ad Ancona. Ha ottenuto un Master of Fine Arts presso la Slade School of Fine Arts, University College (Londra) e il diploma presso il Goldsmiths College di Londra. Nel 2008 è stato selezionato per il workshop internazionale presso la Fondazione Antonio Ratti (Como) con visiting professor Yona Friedman. Tra le personali dell’artista citiamo: Spazio Leonardo, Milano (2019); Banca di Bologna (2018); CAR DRDE, Bologna (2016 e 2013); Crisp, Londra (2009). Tra le collettive a cui ha partecipato includiamo: That's IT! a cura di Lorenzo Balbi, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (2018); Cosmic Pulses, Repetto Gallery, Londra (2017); Versus - Challenging the artist’s model in a century of photography and drawing, Galleria Civica di Modena (2016); The Camera. On the Materiality of the Photography a cura di Simone Menegoi, Palazzo De’ Toschi, Bologna (2016); Zodiaco, Marsèlleria Milano, Klemm's Gallery, Berlino e Hopstreet Gallery Bruxelles (2016); Spin-Off. Works from Sandretto Re Rebaudengo Collection, a cura di Lorenzo Balbi, Centro de Arte Contemporanea de Quito, Montevideo y Luis Davila, Ecuador (2015); Focus on Contemporary Italian Art, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (2011); 21x21: 21 artisti per il 21° secolo, a cura di Francesco Bonami, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2010); Italian Open, Annet Gelink Gallery, Amsterdam (2009); La fioritura del bambù, a cura di Milovan Farronato, Viafarini DOCVA, Milano (2009).