Eliana Petrizzi – Tenerezza per le ombre
Settanta dipinti ad olio illustrano la ricerca dell’artista sulla fragilità e la nostalgia dell’immagine, tra sospensione e astrazione, surrealismo e psicanalisi.
Comunicato stampa
Cava de' Tirreni (Salerno), 15 ottobre 2015 Volti sospesi, a volte interrotti, a tratti frammentati, per declinare con un universo di espressioni la vacua fragilità del corpo e la sua ineluttabile quanto necessaria astrazione metafisica: sono i paesaggi umani tratteggiati da Eliana Petrizzi in mostra da sabato 24 ottobre al MARTE di Cava de’ Tirreni. Il Centro culturale metelliano, che in questi giorni già ospita la personale del “Guerriero” dell’arte contemporanea Sergio Fermariello (fino al 4 novembre in Sala Contemporanea, ingresso libero), accoglierà nella Gallery 1st floor la personale dell’artista “Tenerezza per le ombre”, realizzata in collaborazione con la galleria IL CATALOGO di Salerno.
L’esposizione raccoglie settanta dipinti ad olio su tela e su tavola, introdotti da un intervento di Andrea Manzi e di Rino Mele, e alcune micro-installazioni, che illustrano in maniera completa la ricerca dell’artista degli ultimi anni incentrata sul corpo come “dimora inagibile, maceria da cui evacuare, assegnamento in comodato d’uso”. Nei suoi quadri il volto si astrae dal corpo, a ricordare una parte spirituale inattaccabile dalla mediocrità della vita terrena, e i colori, richiamo alla dimensione fisica della percezione, scompaiono per lasciare campo alle tonalità monocrome. Una pittura che insegue la nostalgia dell’immagine, malgrado il risultato iperrealista dei suoi lavori. “Più che la presenza – spiega la stessa artista - dipingo la sua sospensione e la sua impossibilità, il silenzio che ne precede la comparsa o che ne segue la perdita. Del modello non mi interessano l’individuazione sessuale né la bellezza. Cerco piuttosto la fibra nuda, quella che resta oltre la povertà delle linee che si disfano; un tipo d’identità che si sciolga nel racconto delle proprie avarie, rivelando in questo passaggio un’essenza metafisica”.
Nelle opere di Eliana Petrizzi, come scrive Marco Izzolino “ci sono due caratteristiche immediatamente risaltate: il primo è l’oggettivo realismo che connota i suoi lavori; il secondo è il tradimento che l’artista fa della realtà stessa alla quale sembra rivolgere il suo interesse. Da una parte la sua pittura si mostra impregnata di cultura figurativa, ma dall’altra Eliana ha saputo condensare l’impianto costruttivo dell’immagine con elementi estranei alla figurazione: ha lasciato penetrare all’interno del dettato pittorico forme astratte e porzioni di materia. Ne è nato un confronto stridente capace di alterare la forza connotativa della figurazione, avvolgendola nelle trame della metafora, dell’astrazione, dell’immaginazione, del sogno. Il processo di astrazione sottopone le forme reali ad un processo di corrosione dei contorni, ammorbidendone la solidità e avvolgendo tutta l’immagine in una sfocatura che sembra essere prodotta dalla patina pittorica. Ne risulta una generale vaghezza che coinvolge forme, figure, spazi e situazioni, sicché diventa difficile trovare nei dipinti qualcosa di completamente stabile, definito, compiuto, che non lasci aperto il campo ad una infinità di possibili interpretazioni, in una continua ricerca della contraddizione, che appare come costante di fondo, quasi un’assenza della ragione, dalla quale scaturisce molto del fascino indefinito e indefinibile che queste opere intendono suscitare”.
Eliana Petrizzi (Avellino, 1972) inizia ad esporre nel 1995, presentata da Massimo Bignardi, e in seguito da Vittorio Sgarbi. La sua pittura di talento classico - dipinti ad olio su tavola e su tela di scuola rinascimentale, con tecnica fiamminga a velature - unitamente al sapore surreale e psicanalitico delle composizioni, riscuote presto il consenso della critica e dei collezionisti di tutto il mondo, in occasione di prestigiose rassegne nazionali ed internazionali, quali Expo Arte a Bari e Arte Fiera a Padova, Miami Art Fair e New York Art Expo. Tra le numerose mostre personali, presentate da Vittorio Sgarbi, Paolo Rizzi, Franco Marcoaldi e Ada Patrizia Fiorillo, si segnalano quella tenuta alla Galleria Lombardi di Roma nel 1999, e quella intitolata “Triade”, allestita dal Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi (SA) nel 2006. Nello stesso anno tiene una personale presso la Galleria Area24 di Napoli. Nel 2011, selezionata da Vittorio Sgarbi, espone nel Padiglione italiano della 54°Biennale di Venezia. Tiene in seguito la personale: “I luoghi dello sguardo”, presso la Galleria Il Catalogo a Salerno, a cura di Massimo Bignardi. Nel 2014 Marco Izzolino cura la nuova personale di Eliana dal titolo “RGB”, presso la Galleria Franco Senesi Fine Art a Positano. Nel 2015 ancora due personali: “Ombra naturale”, presso la Galleria Pagea ad Angri (SA), e “Intro”, presso la Casina del Principe ad Avellino. Eliana realizza pezzi unici di interior design e i gioielli d’arte che connotano da anni il suo marchio RACCONTIDEIROS e, inoltre, affianca da sempre la ricerca pittorica alla scrittura, spaziando da brevi prose ai racconti, dalle poesie a saggi fulminanti sul costume civile e sociale contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Mala-mente (Grafic Way, 1997), prefazione di Romano Luperini; Scritture private (2001), prefazione di Franco Arminio; Sotto l’albero che qui mi ha piantata (2010); La vita spiata (Magenes Editoriale, 2015), prefazione di Pino Aprile.
Nell’ambito della serata inaugurale della Mostra sarà inoltre presentato il volume “ELIANA - Intervista sui colori dell’anima” (D’Agostino Editore), libro intervista scritto dal giornalista Franco Genzale, introdotto da una prefazione di Franco Arminio, e corredato da un’appendice di ottanta immagini a colori, che documentano la ricerca dell’artista dagli inizi del suo lavoro, nel 1995, ad oggi. Alla presentazione interverranno con l’artista e l’autore Andrea Manzi, giornalista, Diego De Silva, scrittore, Rino Mele, scrittore e critico, Antonio Adiletta, gallerista.