Elio Marchegiani
Sessanta anni dalla prima mostra personale 1958 – 2018
Comunicato stampa
Sabato 10 novembre alle ore 18, alla presenza dell’artista, la Galleria Giraldi inaugura a Livorno in piazza della Repubblica n. 59, una mostra personale di Elio Marchegiani, con il quale la galleria collabora sin dalla seconda metà degli anni cinquanta.
Risale al 1958 la prima mostra personale che la galleria dedicò a Marchegiani; da allora ne sono seguite altre fino ad oggi, a testimonianza di un rapporto mai interrotto; ciò anche perché il linguaggio dell’Artista è sempre stato caratterizzato da una continua, quasi ansiosa, reinvenzione.
Marchegiani scrive: “nel lontano 1957 a Livorno, mia residenza di allora, incontrai Bruno Giraldi, Gallerista che mi chiese di venire a trovarmi allo studio. Con stupore risposi di si. Arrivò e scelse due dei quadri che avevo messo in bella esposizione. Pensai di donarglieli invece mi porse un “assegno” e mi disse: continua così, io ti comprerò sempre delle opere! E così è stato infatti, da allora, la mia frequentazione con i Giraldi non si è mai interrotta”.
Questa mostra personale, che si tiene a sessanta anni dalla prima, vuole quindi celebrare l’intensa e lunga collaborazione tra la galleria e l’Artista, presentando opere storiche (alcune presenti alla mostra del 1958 ed a quelle degli anni immediatamente successivi) e rappresentando i tratti salienti del percorso di Marchegiani, fino ad arrivare ad un nucleo di opere datate 2018 che l’artista ha eseguito appositamente per questo evento.
Note biografiche
Elio Marchegiani nasce a Siracusa il 2 settembre 1929 da genitori siciliani.
Protagonista di molte stagioni d’avanguardia artistica, ha esordito alla Galleria Giraldi di Livorno nel 1958 con l’Informale. Nel ’66 espone alla Galleria Apollinaire di Milano e all’Obelisco di Roma opere con oggetti - ready made - tecnologia con una costante tensione ironico-trasgressiva. Tra gli anni ’60 e ’70 ha prodotto opere importanti, strettamente legate ai linguaggi artistici più innovativi. Dalla programmazione cinetica alla visionarietà pop, dalle gomme che vivono come una vera e propria pelle umana alle note grammature di colore (dal 1973) che si propongono come una sintesi astratto geometrica dell’affresco italiano e sono un costante riferimento di ricerca che l’artista considera obbligatorio nel suo fare creativo e che lo hanno proiettato nell’ambito della “pittura analitica” (vedi il volume della fondazione VAF “Pittura analitica” Silvana editoriale, 2008). Grammature di colore sono presenti in molte collezioni private e pubbliche: collezione MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, collezione Intesa San Paolo delle Gallerie d’Italia di Piazza Scala a Milano, nel Museo del 900 di Milano, alla Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea di Roma, nelle sale del ‘900, nella Collezione d’Arte alla Farnesina, Ministero degli Affari Esteri, Roma dal 2004; nella collezione dell’Ambasciata d’Italia a San Marino dal 2006. Una sua grande opera, “La grande scacchiera - Partita a scacchi con Duchamp” del 1976 (Scacchi bianchi in intonaco e neri in ardesia - aste verticali in affresco ed encausto, cm 300x1500) è entrata nel 2013 a far parte della collezione Bocconi Art Gallery di Milano.
Sono degli anni ’80 e ’90 le opere con cristalli, vetri, dicroici. Le ultime opere “in progress” 2000-2014 sono piene di riferimenti naturalistici, vedi la straordinaria installazione “Alla ricerca del pianeta” dove tassidermia, enciclopedismo ed ironia convergono nel risultato metaforico di una scimmia che cerca una nuova Terra attraverso un antico cannocchiale telescopico; tutto parla di una grande fantasia imbrigliata in un linguaggio artistico sempre mutevole ed al contempo costantemente caratterizzato da forti intenti metaforici e morali. Dalla fine del secolo ad oggi, la sua attività è caratterizzata da opere tridimensionali ed ambientali; continua la ricerca aggiungendo alle grammature il titolo “natura e grammatura” dove l‘attenzione è volta a tutto ciò che sta scomparendo sul pianeta, dedicando un’attenzione maggiore al mondo esterno, nella costante convinzione che l’artista debba “raccontare” anche la propria epoca. Ha esposto in molti spazi pubblici e privati con l’entusiasmo di produrre sempre ciò che il preciso momento storico richiedeva.
Medaglia D’Oro alla Biennale di San Marino 1967 è stato invitato alle Biennali di Venezia del 1968, del 1972 e del 1986. La Pinacoteca Comunale della città di Marsala gli ha dedicato una Sala ove sono esposte le opere donate a suo tempo; altre si trovano in Musei e in collezioni private nazionali ed internazionali.
Ha vissuto ed operato a Livorno, Roma, Bologna e Milano. Vive oggi a Pianoro.