Elio Ticca – Divinae

Mostra personale.
Comunicato stampa
Il prossimo 27 febbraio alle ore 18 presso il Temporary Storing in Via 29 novembre 3/5 promossa dalla Fondazione Bartoli Felter verrà inaugurata la mostra personale dell'artista Elio Ticca "DIVINAE" a cura di Roberta Vanali.
Scrive la Curatrice:
Come la profondità del mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie, l'espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre un'anima grande e posata. Appaiono illuminati a rivelare l'essenza della serie Vacanze Romane di Elio Ticca, le parole di Winckelmann, uno dei massimi teorici del Neoclassicismo. Il corpo come veicolo d'indagine, come teatro dell'inconscio individuale e collettivo in precario equilibrio tra erotismo e sovvertimento della rappresentazione. Il corpo come Tempio del Divino.
Come un viaggiatore inglese del Gran Tour sedotto dal fascino dell'antico e della sua decadenza al pari di Piranesi, l'artista dà vita a scene dove l'architettura diventa palcoscenico della sublimazione del corpo maschile. Corpi atletici, nerboruti e vigorosi rasentano la perfezione muovendosi tra le rovine di Villa Adriana e delle Terme di Caracalla. E quando oggetti d'uso quotidiano gravitano tra i corpi nudi di Cupido e San Sebastiano la forza espressiva della composizione si focalizza sulla tensione muscolare, così come avviene nel torso nudo con serpente, trasfigurato in strumento ginnico, memore del Lacoonte dei Musei Vaticani, o nel dio dell'amore intento a scagliare con forza la sua freccia. Quelle di Elio Ticca sono figure archetipiche che individuano una presa di coscienza più intima del sé poiché la pittura per l'artista è autoriflessione e pratica spirituale. È autoterapia e cura dello spirito. La pittura è traduzione di emozioni attraverso forme e colori, è studio della luce, è specchio del pittore, e anche specchio degli altri; è una rivolta contro la vita, ma è anche meditazione sulla vita.
Dal classicismo rinascimentale di Botticelli al Neoclassicismo di David, dalla pittura tonale del Veronese alla sensualità dei corpi di Jenny Saville. E ancora dal Realismo Magico di Donghi e Balthus al Surrealismo di Magritte e Marx Ernst passando per la fotografia erotica di Mapplethorpe. La grammatica stilistica dell'artista racchiude questo e altro ma è soprattutto il riflesso di quell'atmosfera tutta nord europea. Di quella luce bianca che tanto si discosta da quella nostrana avvolgente e calda. È il sole freddo del nord che da un decennio fa da sfondo alle giornate dell'artista dominando sulla pittura.
Tra scene sportive e mitologia greco-romana su fondali di antiche rovine e dove l'elemento ricorrente è individuato nell'acqua, sia che si tratti mare, di fontane o laghi, si snodano una serie di opere ad olio su lino e legno che si accostano ad opere ad acrilico su carta i cui sfondi riprendono pattern lapideo-marmorei ad ospitare statue ironicamente cinte da hula hoop. La minuzia dei particolari e la loro accurata definizione, la precisione della linea e il sapiente intreccio compositivo. Tutto concorre a catturare l'attenzione dell'osservatore attratto dalla maestria di questo eclettico artista che si interroga ancora su come trovare l'Arcadia perduta.
Roberta Vanali
Elio Ticca (1988) è un artista che lavora con la pittura, la scultura e l'installazione. L'artista adotta una visione contemporanea spesso nostalgica, influenzata da sentimenti di perdita e solitudine, ricercando un nuovo lirismo a cavallo tra surrealismo, simbolismo e realismo speculativo. Come risultato, le sue opere sono ibridazioni tra passato e distopie futuribili, ruoli di genere e identità queer, innovazione e tradizione, esotismo ed esoterismo. Vive e lavora a Bruxelles