Elisa Cella / Silvia Serenari – Un’estetica dell’infinito
Le ricerche di Elisa Cella e Silvia Serenari hanno in comune una presenza quasi ossessiva della forma circolare.
Comunicato stampa
Le ricerche di Elisa Cella e Silvia Serenari hanno in comune una presenza quasi ossessiva della forma circolare. È questa la suggestione da cui ha origine questo progetto che mette in dialogo due personalità per molti aspetti assai diverse: un’unica figura geometrica per raccontare due mondi artistici e interiori quasi agli antipodi.
Alla ritualità sciamanica di Silvia risponde il rigore matematico di Elisa, alla visione onirica della prima, lo sguardo scientifico della seconda.
Entrambi immersi in un silenzio avvolgente, entrambi capaci di trasportare lo spettatore in uno spazio sospeso, ordinato, entrambi portatori di significati e riferimenti complessi e motivati, i lavori della Serenari e della Cella paiono rafforzarsi vicendevolmente, producendo con il loro incontro un effetto di notevole intensità.
Se Silvia basa le proprie ricerche sullo studio di filosofie orientali, mitologie, teologia e cosmologia, Elisa attinge alle proprie conoscenze scientifiche. Un dialogo tra due visioni che rimanda a suggestioni leonardesche e all’approccio Rinascimentale alla conoscenza, con quel continuo incontro e intreccio tra scienza, alchimia, magia, architettura, poesia, anatomia, filosofia… Luoghi in cui i sogni incontrano la realtà e viceversa, in un continuo scambio osmotico tra ciò che è tangibile e ciò che non lo è.
Elisa Cella porta in mostra, oltre a una serie di opere pittoriche di diversa datazione, anche alcune opere tridimensionali, a testimoniare il suo recente interesse per la scultura e l’installazione e per la sperimentazione di materiali diversi, quali il metallo e il plexiglass.
Silvia Serenari, invece, oltre a opere delle serie Anima Arboris, Anima Urbis, Fluctuationem meam, Iter Mysticum e Iter perfectionis, propone anche una serie di video, forma espressiva da lei molto (e ben) frequentata.
La mostra allo Spazio heart, dunque, mette in dialogo due personalità artistiche differenti, preservandone le singole identità ed esaltando particolari aspetti della loro interessante ricerca.
Le artiste
Silvia Serenari è nata a Piombino nel 1974. All’età di vent’anni inizia un percorso di ricerca artistica e spirituale che la porta a frequentare vari centri di meditazione e a iscriversi alla facoltà di Filosofia di Pisa. Nel 2000 si trasferisce a Roma e, parallelamente alla ricerca artistica ed agli studi, inizia a lavorare stabilmente con una compagnia di teatro, occupandosi, oltre che delle scenografie e dei costumi, della parte organizzativa e saltuariamente di performance sul palcoscenico. Per 3 anni ha operato in teatri prestigiosi come: Argentina e Vascello di Roma, Caio Melisso di Spoleto, “Degli Avvaloranti” di città della Pieve. Nel 2008 si è tenuta la sua prima mostra personale di rilievo: “Anima Urbis, Iter Perfectionis” nella galleria Dora Diamanti arte contemporanea di Roma. A seguire mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati in Italia ed all’estero, tra le quali ricordiamo: Gilda Contemporary Art di Milano, E3 artecontemporanea di Brescia, la Galleria Roberto Peccolo di Livorno, l’antico Monastero di Missaglia, il Museo Civico di Chiusa, il Must, museo del territorio di Vimercate, Il Palazzo dei Priori di Viterbo, il Museo Pietro Canonica di Roma, la Stazione Palais-Royal di Parigi, la Kamalnayanan bajaj Art Gallery di Mumbay, il Castel Sant’Angelo di Roma.
E’ stata finalista al: premio Terna 01, al Gemine Muse, a due edizioni del Premio Combat e, selezionata con i lavori video, in varie edizioni del premio Musae.
Silvia Serenari è un’artista visionaria e spirituale, alla ricerca dell’anima nel mondo visibile e invisibile. Dal ‘95 segue un cammino personale intriso di filosofia, esoterismo, simbolismo alchemico e magia, con l’intento di avvicinare quel meraviglioso mondo visionario al suo percorso artistico, creando così un lavoro denso di spiritualità e richiami al sacro.
Le sue opere mostrano un forte legame con atmosfere legate alla sacralità sia della cultura occidentale sia di quella orientale.
Elisa Cella è nata a Genova nel 1974 e vive e lavora a Monza (MB). Si è diplomata al liceo scientifico ed ha studiato Matematica all’Università Statale di Milano. Ha iniziato a disegnare su carta nel 1999, quindi a dipingere e più di recente a lavorare ad installazioni e sculture.
Il suo lavoro fin da subito si caratterizza con la costruzione di immagini partendo dalla ripetizione di cerchi di varie dimensioni. Quando sono dipinti o disegnati, si tratta di cerchi realizzati a mano libera, in cui il controllo e l’imperfezione sono entrambi dati fondamentali. Le immagini che rappresenta sono di solito di ispirazione biologica e rimandano a considerazioni filosofiche e gnoseologiche. Il mistero e lo stupore per la bellezza, fusi con la ricerca della conoscenza, sono il motore del suo lavoro.
Suoi lavori appartengono alle collezioni del MAC di Lissone, della Rocca di Umbertide, del Museo di Villa Croce di Genova, della Civica Raccolta del Disegno di Salò e del Castello Chiaramontano di Racalmuto.
Nel 2021 ha vinto Master Artist a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Luca Rossi e Marco Rosa ed è stata finalista di Exibart Prize 2020.
Fra le sue personali ricordiamo Tre Artiste Tre alla Rocca di Umbertide (PG), a cura di Giorgio Bonomi, L’impossibilità del reale alla Galleria Villa Contemporanea di Monza (MB), a cura di Leda Lunghi e Sensazione Concava alla Galleria E3 Arte Contemporanea a Brescia, con testo di Alberto Rigoni.
A cura di Simona Bartolena ed Armando Fettolini ha partecipato a 7, I Temi dell’Arte: Autoritratto + Nudo e Figura, La Bellezza Resta. ed Innaturalismi.
Ha partecipato alle performance di Alex Sala Logout ed Un minuto di silenzio.
Elisa Cella fa parte del collettivo L’ora di Mosca e partecipa alle mostre del gruppo al Castello di Casale Monferrato (AL) ed alla Rocca di Umbertide (PG).
Fra le sue collettive dell’ultimo anno ricordiamo Esercizi di purezza alla Galleria Villa Contemporanea a Monza, +Divenire, Dove inizia il nuovo esodo alla Chiesa Museo di San Francesco al Festival di Corciano (PG), a cura di Gabriele Perretta e Rinascite - La società del rischio al BACS di Leffe (BG), a cura di Patrizia Bonardi.