Elisa Zadi – Opera Viva
Opera Viva è un intervento artistico di Elisa Zadi volto alla relazione e alla realizzazione di un manufatto pittorico interattivo, condiviso e sperimentale.
Comunicato stampa
Lo spazio Rosy Boa in via Cesalpino 29 ad Arezzo ospiterà domenica 18 dicembre e sabato 14 gennaio sempre alle ore 18 Opera Viva. Opera Viva è un intervento artistico di Elisa Zadi volto alla relazione e alla realizzazione di un manufatto pittorico interattivo, condiviso e sperimentale.
L’intervento artistico sarà uno dei dodici eventi collaterali della mostra in corso “L'orma che vedi è la mia” visitabile fino al 14 febbraio e curata da Matilde Puleo. Nella mostra collettiva troverete opere di Elisabetta Caizzi Marini, Federica Gonnelli, Ilaria Margutti ed Elisa Zadi.
Opera Viva è un progetto interattivo di Elisa Zadi che prevede l’esecuzione live di un’opera a quattro mani. L’artista e il ritrattato si confronteranno per dar vita a un’immagine che possa rappresentarne il volto. L’opera si compirà nella complicità del momento e grazie alla partecipazione del pubblico. Elisa non esegue il classico ritratto in cui il partecipante è spettatore passivo, ma lo coinvolge in questo intervento, nel confronto, nella relazione, nella pittura. Fra i due partecipanti sarà disposta un’apposita struttura basculante che mostrerà ora uno specchio ora il supporto pittorico e i due interverranno su di esso in maniera alternata, innescando l’inizio di quello che poi sarà Opera Viva e cioè un intervento artistico interattivo volto alla relazione e alla realizzazione di un manufatto pittorico sperimentale e condiviso.
Oltre alla partecipazione a Opera Viva troverete esposte le opere pittoriche della serie Mondi Possibili che qui trovano un nuovo orientamento arricchito dalle riflessioni sulla traccia, sull'orma che da presenza pittorica diventa anche presenza fisica.
Di seguito un estratto dell'intervista fra Matilde Puleo ed Elisa Zadi presente nel catalogo della mostra.
Hai una performance relazionale interessante nella quale intrattieni una “conversazione” molto intensa con il visitatore. Quale valore assegni al ritratto?
Ho iniziato a lavorare con opere relazionali perché ad un certo punto del mio percorso ho avvertito la necessità di coinvolgere lo spettatore nell'opera, anzi di far completare quest'ultima proprio grazie alla sua partecipazione o interazione.
Da questa esigenza nasce Opera Viva e cioè un intervento performativo e interattivo volto al dialogo e alla realizzazione di un manufatto pittorico sperimentale e condiviso: una relazione che si crea nella complicità del momento, nell'osservazione l'uno dell'altro, nel mettersi “in gioco e a nudo” attraverso un disegno eseguito a quattro mani, perché alla fine, concettualmente, siamo uguali empaticamente. Ognuno di noi è tanto diverso dall'altro, nell'essere, nella fisionomia; eppure questi volti diversi sono anche lo stesso uno, simili nel desiderio di confronto e comunione attraverso un dialogo muto che passa attraverso il segno ancestrale disegnato e impresso nella carta.
Il ritratto e l'autoritratto hanno da sempre interessato la mia ricerca. L'immagine della corporeità e in particolare del volto sono per me la cosa più sfuggente e per questo sento la necessità di fissarle, bloccarle, renderle immobili e oggettive perché si configurino come documento psicologico relativo alla sua reale natura e interiorità. La difficoltà consiste proprio nel fatto che il volto riflesso nello specchio o osservato risulterà sempre inadeguato a rappresentare lo stato d'animo e per questo dovrò necessariamente trovare un equivalente formale di ciò che sento in quel momento destinato ad essere sempre mutevole e imperfetto.
Il viso non è dunque una semplice parte del corpo ma è nel viso che si compie la presenza.
Rosy Boa è un centro d’arte che nasce con l’intento di essere il contenitore di una proposta artistica trasversale nella quale l’arte è caratterizzata da una forte sperimentazione, intesa come oggetto di trasformazione personale e sociale. I lavori esposti restituiranno riflessioni sul presente e sulla società, lavorando sull’idea di opera d’arte e innescando dialoghi tra le diverse forme espressive. Accanto a un fitto programma di mostre, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici, interventi documentari, la nascita di un’agenzia/incubatore creativo e l’apertura di un bookshop dedicato all’arte contemporanea.