Elisabetta Catalano / Simona Weller – Compagne di scuola
Voluta e curata dagli Archivi Catalano e Weller, con il patrocinio del Comune di Calcata, Parco Valle del Treja e Regione Lazio, l’esposizione, accostando le fotografie di Elisabetta Catalano alle pitture di Simona Weller, indaga sulla formazione culturale delle due “ragazze”, compagne di scuola e amiche dalla metà degli anni Cinquanta.
Comunicato stampa
Venerdì 12 ottobre 2018, alle ore 16.00, inaugura la mostra Compagne di scuola. Elisabetta Catalano e Simona Weller, nella sede di Palazzo Baronale Anguillare, nel borgo medievale di Calcata.
Voluta e curata dagli Archivi Catalano e Weller, con il patrocinio del Comune di Calcata, Parco Valle del Treja e Regione Lazio, l’esposizione, accostando le fotografie di Elisabetta Catalano alle pitture di Simona Weller, indaga sulla formazione culturale delle due “ragazze”, compagne di scuola e amiche dalla metà degli anni Cinquanta.
Tra le sale espositive del Palazzo Baronale Anguillara, sede del Parco Regionale Valle del Treja, si snoderà un percorso di opere e di narrazione. Nella prima sala saranno esposti cataloghi, libri e manifesti delle due artiste e un grande quadro della Weller dedicato al mare. Si prosegue con alcune opere omaggio ad Artemisia Gentileschi sul tipico fondo color lavagna della Weller a confronto con i ritratti di Gente della Musica di Elisabetta Catalano. Nel grande salone saranno esposti due dipinti della serie delle Lettere a van Gogh di Simona Weller e nel resto della sala ci potrà ammirare una selezione di ritratti di Elisabetta Catalano.
Studentesse del noto collegio romano San Giuseppe, qui frequentarono il liceo classico e vissero da educande nell’internato tenuto dalle suore che, durante la guerra, avevano nascosto famiglie ebree. Suore non solo liberali e illuminate, ma anche molto colte, tanto da stimolare le allieve ad approfondire studi e ricerche.
Sia “Eli” che “Simonetta” ben presto maturarono la passione per l’arte e la letteratura: ogni fine settimana, dopo il collegio, frequentavano i teatri più importanti della capitale, dove entrano a far parte di numerose claque.
E come scrive Claudio Strinati: “Quando si incontrano hanno ben poco in comune, tranne una cosa, quella decisiva. Esprimersi nell’ambito di una società che sta crescendo in modo tumultuoso e apparentemente inarrestabile. L’Italia del dopoguerra, che libera e esalta le menti degli artisti e ricolloca il nostro Paese in una sorta di riproposta rinascimentale. Le donne per ora sembrano tenute in disparte. La scuola delle monache è, nel contempo, una costrizione intollerabile e un laboratorio esplosivo. Le ragazze sentono di essere non soltanto pronte a svolgere il loro filo d’Arianna, che le accompagnerà nell’esistenza, ma di averlo già dipanato. Al momento sono frenate ma arriveranno”.
Il fatto interessante di questa antica amicizia è come le due ragazze, pur avendo subito i pregiudizi degli anni Cinquanta, si ritrovino nei primi anni Sessanta tra gli artisti emergenti. Avevano amato alcune scrittrici significative, prima di tutte quella che fece più scandalo Françoise Sagan con il suo Bonjour tristesse; stimavano la scrittrice americana Mary McCarthy di cui avevano letto Ricordi di un'educazione cattolica e successivamente Il gruppo, libro in cui si erano riconosciute.
Elisabetta seleziona i personaggi da lei fotografati, tutte star nei vari campi della cultura e dell’alta società, mentre Simona Weller riceve vari riconoscimenti nel campo della pittura.
Oltre che essere un omaggio a Elisabetta Catalano, scomparsa prematuramente nel 2015, la mostra rivelerà aspetti e aneddoti della giovinezza completamente sconosciuti di entrambe le autrici.
La mostra sarà accompagnato da un catalogo con testi di Claudio Strinati, testimonianze di Aldo Enrico Ponis e Simona Weller, illustrato con le opere in mostra.
Roma, ottobre 2018