Elisabetta Di Sopra – The Care

Informazioni Evento

Luogo
MURATCENTOVENTIDUE ARTE CONTEMPORANEA
Via Gioacchino Murat 122b, Bari, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lunedì, martedì e mercoledì solo su appuntamento
Dal giovedì al sabato, dalle 17.30 alle 20.30

Vernissage
16/03/2019

ore 19

Artisti
Elisabetta di Sopra
Generi
arte contemporanea, personale

La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo percorso espositivo con The Care, la mostra personale di Elisabetta Di Sopra.

Comunicato stampa

La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo percorso espositivo con The Care, la mostra personale di Elisabetta Di Sopra.
Dar volto alla complessità dell’identità femminile affrontandone le infinite varianti e contraddizioni sembra essere la sfida di numerose artiste della scena contemporanea. Molte scelgono il linguaggio visivo del video come strumento critico privilegiato attraverso cui ridefinire l’immagine femminile, analizzando argomenti quali solitudine, rapporti interpersonali, amore, dolore e per mettere in scena il tema del corpo e dei diversi livelli di comunicazione a esso legati.
Ne è un esempio, la ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra che si esprime in particolar modo attraverso l’uso del linguaggio video per indagare sulle dinamiche più sensibili della quotidianità e delle sue microstorie inespresse, dove il corpo femminile assume un ruolo centrale perché custode di una memoria e di un suo linguaggio espressivo.
La mostra raccoglie due opere video, The Care e Quando ci sarà qualcuno in grado di sorreggermi, e una serie di stampe fotografiche di alcuni dei più significativi fotogrammi – frutto di recenti progetti dell’artista accomunati dall’analisi dei concetti della dedizione, della cura, del dolore e della fragilità della nostra condizione.
Il video Quando ci sarà qualcuno in grado di sorreggermi prende spunto da un'affermazione postata su un social dalla protagonista, madre di quattro figli i quali uno a uno, vengono a svegliarla e a vestirla, per finire con il comporre un ritratto di famiglia che, nella sua severa staticità, esprime la solidità dei legami affettivi più profondi e del “senso” che da quella fatica può derivare.
La video installazione multicanale The Care parla della cura dell’altro, sia nel momento in cui ci presentiamo alla vita, sia quando ci affidiamo alla morte.

Elisabetta Di Sopra nasce a Pordenone nel1969. Vive e lavora a Venezia dove ha conseguito nel 2010 la Laurea specialistica in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua ricerca è incentrata sull'impiego del video ed una narrazione caratterizzata da azioni semplici ed incisive che mettono in luce le dinamiche psicologiche sottese alla vita quotidiana, alle relazioni familiari, al corpo femminile e ai ruoli sociali. Collabora con l'università Ca' Foscari per lo Short Film Festival, con l'Archivio Carlo Montanaro, La Fabbrica del Vedere, e l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro. È docente presso il Master in Fine Arts in Filmmaking dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

Ha all'attivo numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all'estero. Tra le principali nel 2018: 2018: PIETAS, a cura di Daniele Capra, Galleria Bugno, Venezia; Autoritratto, MACROAsilo, Roma; #liberadiesseredonna, Teatro Verdi, Pordenone; nel 2017: Possibili Sensi, a cura di Chiara Tavella, Galleria PArCo, Pordenone; nel 2015 Temporary, a cura di Giulia Bortoluzzi, galleria 3D, Venezia; nel 2014 Saudade, Muratcentoventidue Artecontemporanea, Bari; Transient Bodies, a cura di Giada Pellicari, Caos Art Gallery, Venezia; nel 2011 2tto, a cura di Chiara Tavella, Galleria Comunale Ai Molini, Portogruaro (Ve).
Tra le collettive: nel 2018 Body concrete, a cura di Laura Gottlob, Museoteatro della Commenda, Genova, Restless Waters, Italian Videoart, a cura di Silvia Grandi, Perama (G); Videoart Yearbook, a cura di Renato Barilli, Guido Bartorelli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi, Dams, Bologna; nel 2017 Karachi Biennale, a cura di Paolo De Grandis, Karachi (PK); nel 2016 Le stanze dei frammenti, a cura di Simona Caramia, Museo Marca, Catanzaro; nel 2015 Body Interference, a cura di Laura Carlotta Gottlob, Künstlerhaus, Vienna; nel 2014 Recto/Verso, a cura di Ilaria Marghutti, CasermArcheologica, Sansepolcro (Ar); nel 2013 100x100= 900 Project, Zeta Center for Contemporary Art, Tirana (AL); Who controls the controllers?, a cura di Francesco Lucifera, Galleria Clou, Ragusa; Body in abstraction, a cura di Laura Carlotta Gottlob, St John's College, Oxford (UK); Hetero Q.B., a cura di Emilia Tavares e Paula Roush, Museu Nacional de Arte Contemporânea do Chiado, Lisbona (P); Premio Terna 05, a cura di Cristiana Collu e Gianluca Marziani, Roma; nel 2012 Videospritz (con Igor Imhoff), a cura di Paola Bristot e Daniele Capra, Studio Tommaseo, Trieste; De rerum natura, a cura di Daniele Capra, Lab 610 XL, Sovramonte (Bl); Norme per la rivoluzione, Rassegna di videoarte, a cura di Bruno Di Marino, Volksbühne, Berlino (D); Idrografie, a cura di Chiara Tavella, ex convento di San Francesco, Pordenone; Arsprima, Rassegna di videoarte, a cura di AlessandroTrabucco, Nur Gallery, Milano; Per-Lumina, a cura di Luigi Viola, Palazzo dei Battuti, San Vito al Tagliamento (Pn); Let the body play, a cura di Daniela Santellani, Katia Baraldi, Galleria Jarach, Venezia.