Elisabetta Diamanti – Mutationes
In mostra una selezione di incisioni recenti dell’artista romana Elisabetta Diamanti, alcune delle quali realizzate appositamente per la mostra fiorentina.
Comunicato stampa
Elisabetta Diamanti nasce, vive e lavora a Roma. Si diploma nel 1981 all’Accademia di Belle Arti di Roma con il prof. Guido Strazza, e presso Istituto Nazionale per la Grafica con il prof. Jean-Pierre Velly. Dal 1993 espone regolarmente le sue opere in mostre personali e collettive, e partecipa assiduamente alle più importanti esposizioni nazionali ed internazionali di incisione e dal 1995 estende la sua ricerca verso la realizzazione anche di libri d’artista in edizioni limitate, con l’utilizzo di carte handmade, collaborando con prestigiose case editrici. Dal 1997 al 2013 ha partecipato a diversi soggiorni per artisti presso: la Cité Internationale des Arts, Parigi, Francia; l’Atelier de Gravure Empreinte, Lussemburgo; il Symposium Miszala Art, Miszala, Ungheria; Frans Masereel Centrum Voor Grafik, Kasterlee, Belgio. Dal 1996 insegna Incisione e Grafica d’Arte, Xilografia presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone e di Viterbo, e Incisione presso la Scuola d’Arti Ornamentali del Comune Roma. Ha collaborato come assistente/docente al corso: Primo segnare curato da Guido Strazza presso l’Accademia di S. Luca a Roma. Ha tenuto seminari di incisione calcografica presso le Università di Granada, Bilbao, Spagna, Nantes, Francia, Olsztynie, Polonia, Casa Falconieri a Cagliari, e al Papirmuseet Silkeborg, Danimarca. Le sue opere hanno vinto numerosi Premi e si trovano in numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Le sue incisioni si distinguono per la grande raffinatezza tecnica, competenza messa al servizio di una poetica evocativa, che si nutre di dettagli del mondo naturale, immersi in atmosfere palpabili e ariose, sintesi tra intuito e studio calibrato; caratterizzati dalla grande attenzione per il segno grafico, i suoi lavori vivono di ampi respiri, di foglie che sfiorano la pelle, del sole che abbaglia.
Dalla sua intervista che potrete trovare sul catalogo: “Queste dualità tra metallo e matrice, carta e stampa, presenza e leggerezza, bianco e nero, pieno e vuoto, mi intrigano tantissimo. L’incisione diventa così la traccia del passaggio del presente che diviene – Memoria, muovendosi tra impermanenza e permanenza.”
La ricerca di Diamanti esplora alcuni aspetti della grafica d’arte e delle sue convenzioni più consolidate andando a rielaborare meccanismi dati per assodati come l’omogeneità della tiratura. Francesca Boschetti nel testo del catalogo dice:”Il traguardo spesso va contromano rispetto all’indole multipla delle stampe.
Elisabetta Diamanti nega la provvisorietà dei singoli ‘stati’, che per lei non sono tappe di un percorso destinato altrove, ma essi stessi mete. Le sue incisioni sono pezzi unici.”
L’attitudine di Diamanti a non operare chiusa in un linguaggio i cui canoni sono ardui a modificarsi la si trova anche nel superare il concetto di foglio come limite: ”Può addirittura accadere che le forme escano dal margine di un foglio per trovare accoglienza su un foglio confinante. Perché la libertà è ingrediente vitale della creazione e il fluire delle cose non può essere costretto all’interno di limiti rigidi e prestabiliti.”
A gennaio, in occasione della chiusura della mostra verrà presentato il catalogo appositamente redatto e l’artista terrà un incontro presso il laboratorio della Fondazione Il Bisonte.