Elmgreen & Dragset e John Armleder – Room Service
Una mostra in collaborazione tra il duo scandinavo Elmgreen & Dragset e l’artista svizzero John Armleder.
Comunicato stampa
LOMBARDIA
Viale Lombardia 17, 20131 Milano (MI), IT
T. +39 02 7000 3987
[email protected]
Elmgreen & Dragset and John Armleder
ROOM SERVICE
16.03.2023
13.05.2023
MASSIMODECARLO è lieto di annunciare ROOM
SERVICE, una mostra in collaborazione tra il duo
scandinavo Elmgreen & Dragset e l'artista svizzero
John Armleder. Gli artisti hanno reimmaginato
Casa Corbelinni-Wasserman con interventi spaziali
creando un universo onirico che invita lo spettatore
a formare nuove e distorte associazioni.
In questa mostra, Elmgreen & Dragset insieme a John
Armleder trattano la dimora storica della galleria
come una tela per la loro sperimentazione. Le opere
d’arte interagiscono con gli interni esistenti creando
un’atmosfera domestica misteriosa, a tratti quasi
psichedelica. Con l’uso di oggetti quotidiani,
readymade, e l’assunzione di un atteggiamento
iperrealista, astratto e al contempo geometrico e
minimale, gli artisti sfidano il luogo comune
dell’ambiente borghese di Casa Corbellini-
Wasserman. Gli artisti attraverso la collocazione delle
opere - manufatti, sculture, dipinti e disegni - dà luce
ai diversi ambienti creando un’esperienza immersiva
in cui ogni stanza racconta la propria storia.
La mostra ROOM SERVICE è stata ispirata dalla
grande ammirazione del duo Elmgreen & Dragset per
il lavoro di Armleder. Questi tre artisti si sono
incontrati per la prima volta all'inizio degli anni 2000
e condividono una passione per gli oggetti di uso
quotidiano e la loro versatilità. Le opere presentate in
mostra sono affascinanti e coinvolgenti, ma al tempo
stesso sovvertono le convenzioni dell'arte
contemporanea. Sembrerebbe che il duo scandinavo e
l’artista svizzero si divertano a sfidare i paradigmi
dell'arte contemporanea e ad esplorare i limiti di ciò
che è possibile.
Gli artisti condividono anche la predilezione per gli
spazi domestici. Alla Biennale di Venezia del 2009,
Elmgreen & Dragset hanno trasformato i padiglioni
della Danimarca e dei Paesi Nordici in due case di
collezionisti. Nel 2013, al Victoria and Albert
Museum di Londra, hanno ricreato un grande
appartamento nelle ex gallerie tessili e, più
recentemente, nella mostra Useless Bodies?, a
Fondazione Prada nel 2022, hanno presentato un
ambiente domestico inospitale e futuristico abitato da
corpi superflui dell’era post-industriale.
La passione di Armleder per gli spazi domestici ha
più a che fare con l'arredamento in sé. L'artista
svizzero intende l'arte come un'imitazione della vita e
per questo trae ispirazione da una serie di fonti
esterne al mondo puramente artistico, come
l’artigianato e il design, la cultura popolare e la
musica d’avanguardia. In alcune delle sue Furniture
Sculptures, l’artista utilizza i mobili sia come soggetto
che come materiale, creando opere d’arte che sfidano
le nostre nozioni su ciò che è funzionale e ciò che è
puramente estetico. In queste sculture, sedie, tavoli,
lampade e altri oggetti domestici sono trasformati in
forme astratte che richiamano il lavoro dei
suprematisti e dei costruttivisti.
I tre artisti mettono in mostra le loro affinità comuni
in un sottile dialogo artistico. In ROOM SERVICE, il
visitatore si troverà inaspettatamente difronte
all’inquietante presenza di una figura di bambino,
inginocchiato al centro della stanza, che disegna su
un foglio uno dei dipinti di Armleder. Questa sorta di
conversazione tra il duo e l’artista svizzero è presente
in ogni spazio. Attraverso questa fusione delle loro
pratiche, ROOM SERVICE immerge il visitatore in un
mondo in cui nulla è come sembra, in cui il confine
tra arte e vita quotidiana è labile e in cui l'atto della
creazione diventa un'impresa collaborativa, giocosa e
stimolante.
Elmgreen & Dragset
Michael Elmgreen è nato nel 1961 a Copenaghen, in
Danimarca; Ingar Dragset è nato nel 1969 a
Trondheim, in Norvegia.
Da quando si sono incontrati nel 1995 e hanno
cominciato a lavorare insieme come duo, hanno
creato installazioni e sculture che esplorano il
rapporto tra le persone e lo spazio, sia pubblico che
privato. Sebbene abbiano iniziato come artisti
performativi, dal 1997 si sono concentrati
principalmente sull'installazione e sulla scultura.
Sono diventati famosi per le loro numerose opere
pubbliche, architettoniche e performative, come
Prada Marfa, un negozio Prada nel bel mezzo del
deserto del Texas, creato nel 2005, e Short Cut,
un'installazione in cui un'auto che trainava una
roulotte si ergeva dalla Galleria Vittorio Emanuele di
Milano nel 2003, prodotta insieme alla Fondazione
Nicola Trussardi.
La prossima retrospettiva di Elmgreen & Dragset,
Bonne Chance, sarà inaugurata al Centre Pompidou-
Metz, in Francia, il prossimo giugno.
Il duo scandinavo ha tenuto mostre personali in
importanti istituzioni di tutto il mondo, tra cui: After
Dark, BY ART MATTERS, Hang Zhou Shi, Cina
(2023); Useless Bodies?, Fondazione Prada, Milano
(2022); Elmgreen & Dragset, Point of View Part 1,
Kistefos Museum, Jevnaker (2019); Elmgreen &
Dragset: Sculptures, Nasher Sculpture Center, Dallas
(2019); This Is How We Bite Our Tongue,
Whitechapel Gallery, Londra (2018); Die
Zugezogenen, Museum Haus Lange, Kunstmuseen
Krefeld (2017); Changing Subjects, The FLAG Art
Foundation, New York (2016); Van Gogh's Ear,
Rockefeller Center, Public Art Fund, New York
(2016); Powerless Structures, Tel Aviv Museum of
Art, Tel Aviv (2016); The Well Fair, Ullens Center for
Contemporary Art, Pechino (2016); Aéroport Mille
Plateaux, PLATEAU, Samsung Museum of Art, Seoul
(2015); Biography, Statens Museum for Kunst,
Copenhagen (2014); Biography, Astrup Fearnley
Museet, Oslo (2014); Tomorrow, Victoria and Albert
Museum, Londra (2013); The One and The Many,
Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam
(2011).
Le loro mostre collettive includono: Tainted Love,
Villa Arson, Nizza (2019); There I Belong -
Hammershøi, a cura di Elmgreen & Dragset, Statens
Museum fur Kunst, Copenhagen (2019); For Today, I
Am a Boy: Contemporary Queer Abstraction, Des
Moines Art Center, Des Moines (2019); Art's Biggest
Stage, Clark Art Institute, Williamstown (2019); Art
& Porn, ARoS Aarhus Kunstmuseum, Aarhus (2019);
Like Life: Sculpture, Color, and the Body, The Met
Breuer, New York (2018); WAITING. Between
Power and Possibility, Hamburger Kunsthalle,
Amburgo (2017); Slip of the Tongue, Punta Della
Dogana, Venezia (2015); Panorama, High Line Art,
New York (2015); GOLD, Bass Museum of Art,
Miami (2014); Do it Moscow, Garage Museum of
Contemporary Art, Mosca (2014).
Hanno inoltre partecipato alle biennali di Bangkok
(2018), Istanbul (2013, 2011, 2001), Liverpool (2012),
Performa 11 (New York, 2011), Singapore (2011),
Mosca (2011, 2007), Venezia (2009, 2003), Gwangju
(2006, 2002), San Paolo (2002), Berlino (1998) e alla
Triennale di Yokohama del 2008 in Giappone.
Elmgreen & Dragset sono stati nominati curatori
della quindicesima Biennale di Istanbul (2017).
Hanno ricevuto una menzione speciale alla
cinquantatreesima Biennale di Venezia (2009) per
The Collectors presso i padiglioni della Danimarca e
dei Paesi nordici e hanno vinto il prestigioso Preis der
Nationalgalerie für Junge Kunst all'Hamburger
Bahnhof di Berlino (2002)
John Armleder
John Armleder è nato a Ginevra nel 1948, dove vive e
lavora.
Armleder è uno degli artisti svizzeri più influenti
della sua generazione, e la sua carriera si estende in
un arco di tempo di oltre cinquant’anni,
sintetizzando molte delle correnti estetiche
sviluppatesi in quel periodo. In qualità di pittore,
scultore, e artista performativo, Armleder ha sempre
posto la questione sul ruolo dell’arte e su ciò che le è
concesso fare. Dalle installazioni di dimensioni
ambientali alle tele astratte, dai dipinti costruttivisti ai
furniture sculptures e ai wallpaper, la sua arte si rifà
alla pittura suprematista, alla scultura minimalista, al
concretismo e ai ready-made dadaisti. Durante gli
anni Sessanta a Ginevra, Armleder fu un seguace del
Fluxus Group e fondò il movimento Ecart nel 1969.
Nel corso degli anni Ottanta, si associò al
Concettualismo Neo Geometrico con le sue furniture
sculptures, dove combinava arte pura e design. Queste
opere nascono dal suo costante interesse nel superare
le barriere tra arte e architettura, arte e design, arte e
oggetti d'uso quotidiano. Negli ultimi progetti,
Armleder si è impegnato in approcci concettuali
ancora più radicali, mettendo in discussione la
nozione di paternità dell'opera attraverso l'attivismo
curatoriale e l'atto di delegazione. Nonostante la sua
arte non possa essere etichettata o definita in modo
convenzionale, Armleder ha sviluppato uno stile
unico, caratterizzato da un'intelligente ironia che
rende il suo lavoro inconfondibile.
La prossima retrospettiva di John Armleder, Yakety
Yak, sarà inaugurata al MRAC - Musée régional d'art
contemporain Occitanie, Sérignan, Francia, il
prossimo aprile.
L'artista svizzero ha avuto mostre personali in
istituzioni prestigiose come: Again, Just Again,
Rockbund Art Museum, Shanghai, C (2021), It Never
Ends, Kanal Centre Pompidou, Bruxelles, B (2021),
Della materia spirituale, MAXXI, Roma, I (2020),
Schirn Kunsthalle, Francoforte, D (2019); Aspen Art
Museum, Aspen, USA(2019); Museion, Bolzano,
Italia (2018); MADRE - Museo d'Arte
Contemporanea Donnaregina, Napoli, I (2018);
Istituto Svizzero di Roma, Roma (2017); Consortium
of Dijon, Francia (2014), Dairy Art Centre, Londra
(2013); Swiss Institute, New York, USA (2012);
Kunstmuseum, Sankt-Gallen, Svizzera (2010).
Tra le mostre collettive selezionate ci sono: Picture &
After, MAMCO Genève, Genève, Svizzera (2023);
Geometric Opulence, Museum Haus Konstruktiv,
Zurigo, CH (2022); &, MAMCO Genève, Genève, CH
(2022); It Never Ends - Part 2, Kanal Centre
Pompidou, Bruxelles, B (2021); X_Minimal, Cassina
Projects, Milano, I (2021), Stop Painting, Fondazione
Prada, Venezia, I (2021), Villa Chiuminatto, Torino, I
(2021), Récit d'un temps court, MAMCO, Ginevra,
CH (2016); Biennale de l'image en mouvement 2016,
Centre d'Art Contemporain Genève, Ginevra, CH
(2016); Accrochage, Musée d’Art Moderne et
Contemporain, Strasburgo, F (2015); Don't Shoot
The Painter, GAM, Milano, I (2015); Food: Produire,
Manger, Consommer; Musée des civilisations de
l’Europe et de la Méditerranée, Marsiglia, F (2014).
Nel 2011 ha ricevuto il Premio Meret Oppenheim, nel
2007 il Premio della Fondazione Leenaards e nel 1995
il Premio Ville de Genève. Ha esposto alla Biennale di
Arte Contemporanea di Salonicco, Salonicco (2013);
alla Triennale Internazionale di Arte Contemporanea,
Yokohama (2008); alla Biennale di Praga, Praga
(2008); alla 7a Biennale di Arte Contemporanea,
Lione (2003); alla 6a Biennale di Scultura, Lugano
(2001) e alla 42a Biennale di Venezia, Venezia (1986).