Emanuele Barbagallo – Asfalti 2010-2011
Le opere materiche di grandi dimensioni contengono il salto che porta, dalle stesure di peci e catrami dell’asfalto cittadino, al cielo che si stende come coltre infinita.
Comunicato stampa
Nella Mostra viene presentato in anteprima il lavoro del giovane artista romano.
Le opere materiche di grandi dimensioni contengono il salto che porta, dalle stesure di peci e catrami dell’asfalto cittadino, al cielo che si stende come coltre infinita.
Questi asfalti di Emanuele Barbagallo giocano sulla doppia polarità , sgusciando fuori dalla frontalità tradizionale con cui si affronta la tela, sia nell’ attitudine che, per tradizione, ci pone in ascolto dinnanzi ad essa, attendendo che sia lei a fare il primo passo verso di noi, come, all’ opposto, in quella che ci suggerisce l’affondo in un “oltre”, un “aldilà” predisponendosi, invece, molto più umilmente, ad “una raccolta di dati” a incontri e “incidenti di percorso”, destinati a segnare il cammino sulla base di un attenzione che pone l’accento su una disposizione d’animo verso il “ricercare”, piuttosto che a una condizione prestabilita da secoli di tradizione.
Curatrice G. dalla Chiesa