Emanuele Kind – Animali antichi
Mostra personale di Emanuele Kind.
Comunicato stampa
InGenio Arte Contemporanea
ANIMALI ANTICHI
personale di Emanuele Kind
dal 4 al 25 febbraio 2022
Inaugurazione venerdì 4 febbraio dalle 16.00 alle 18.00
a cura di Fermata d’autobus Onlus, Gliacrobati e Forme in bilico aps
in collaborazione con la Galleria Blanchaert di Milano
Testo critico di Jean Blanchaert
Un pittore che chiede a se stesso
Kind, in tedesco, vuol dire bambino. In inglese, vuol dire gentile.
In italiano invece, Emanuele Kind detto Polifemo, vuol dire bambino gentile, un adulto che ha saputo conservare la purezza infantile obbligando se stesso a non abbandonare l’ingenuità primaria, ben consapevole dei rischi che questo comporta.
Emanuele Kind è un messaggero nel mondo occulto del bene. Alcuni pranoterapeuti escono stremati da sessioni molto impegnative durante le quali sono riusciti a curare i pazienti trasferendo su di sé la negatività. Allo stesso modo, Kind ogni tanto entra con la sua wild card nell’Aldilà e torna da noi esausto, ma pieno di buone suggestioni perché le altre, non le divulga. Ne sa qualcosa l’amico fotografo Gianni Pezzani che è riuscito a ritrarlo proprio mentre tornava sulla Terra da una di queste spedizioni.
Parliamo ora dei suoi olii su tela, essenziali, scarni, formali e informali. Sono flash notturni e pezzi di sogno: meduse proiettate come siluri verso il cielo, teste d’aquila, balene supine ma vivissime, lupi nella steppa, fiori rigogliosi, fiori spelacchiati, lische di pesce, angeli, girasoli e castelli in aria.
I Kind vengono da Coira, capitale dei Grigioni, la più antica città della Svizzera. Un’incredibile fotografia del 1896 ritrae Adolfo Kind, figlio di un pastore protestante e bisnonno di Emanuele, mentre scia sulle nevi del Piemonte. Fu lui il primo a portare a Torino gli ski norvegesi di frassino e a insegnare ai suoi amici italiani i movimenti sinuosi degli sciatori.
Gaetano Arturo Crocco, invece, è il suo nonno materno. Scienziato e accademico italiano, pioniere dell’aeronautica e della propulsione a razzo. Per pochi mesi non fece a tempo ad assistere all’allunaggio di Neil Armstrong.
Soltanto con questi avi si possono spiegare le incredibili escursioni di Emanuele Kind in un mondo che noi non vediamo perché siamo più modestamente affaccendati nelle questioni di tutti i giorni.
La sua pittura ha il tratto sicuro di chi ha fatto l’Accademia e dipinge con costanza da trent’anni, sia nei giorni buoni che in quelli di grande scoramento.
Per esprimersi, Emanuele Kind non ha scelto le parole, ma il segno.