Emanuele Sferruzza Moszkowicz – Il complesso della semplicità
Crerare un nome, un segno, un gesto che riassume la propia identità è un percorso che comporta pazienza e determinazione, domanda dopo domanda, le risposte si sgretolano di fronte agli infiniti quesiti dell’Esistenza, ma Emanuele non s’arrende, continua ad arrampicarsi sulle montagne dei nostri problemi.
Comunicato stampa
"Se dovessi descriverti non riuscirei a non scrivere un libro,
Ti ho dipinto per chilometri e raccontato per anni
ma non ti ho mai chiamato per nome..."
Misael Vicenza propone nel suo Concept Area una nuova ESPOSIZIONE d'ARTE CONTEMPORANEA interamente dedicata
al poliedrico giovane creativo Emanuele Sferruzza Moszkowicz, che presenterà per questa Mostra Personale una selezione delle sue laboroiose e minuziose creazioni
concepite fino ad oggi su diverse sfaccettature del suo articolato stile. Aprirà con un elegante Vernissage il 26 Aprile alle ore 18:00 presso la sede Vicentina di Galleria Porti 3.
Crerare un nome, un segno, un gesto che riassume la propia identità è un percorso che comporta pazienza e determinazione, domanda dopo domanda, le risposte si sgretolano di fronte agli infiniti quesiti dell'Esistenza, ma Emanuele non s'arrende, continua ad arrampicarsi sulle montagne dei nostri problemi.
La sensibilità corre su una linea carica di valori, semplicità che elegantemente si intreccia al vuoto e al puro spazio incontaminato...
Si compie la magia di Emanuele: segno dopo segno nel candore del rispetto per l'impossibile un nuovo mondo viene alla luce, ricreando nello stesso naturale concetto la complessità capillare della natura.
L'energia fluida scorre sull'inchiostro e permea il bianco, tatuando sul supporto un surrealismo possibile.
L'artista lascia possedersi dalla Fantasia e senza timore,ma con molta riverenza lascia che il pensiero si incida sulla realtà per mezzo della propria preghiera.
Come un Monaco amanuense entra con pazienza e spiritualità nella piccola porta dell'infinito, per guardare l'universo senza gli occhiali dei ricordi.
I Mondi che Emanuele Racconta sono fatti di tutto ciò che questo mondo sta scordando, recuperano dall'ingenuità il candore di un linguaggio per tradurre eventi crudi o condizioni scomode, nei suoi racconti il tempo inverte i suoi valori e torna ad essere un prezioso testimone del suo essere a disposizione dell'Arte.
Nel Circo delle Idea di Emanuele Sferruzza Moszkowicz tutto trova spazio: il vuoto della confusione comunicativa magicamente viene percoso dal gomitolo del suo cuore per lasciare un filo speranzoso che intrecci nuove verità.
Semplicità e confusione sembrano amarsi nella ragnatela dell'artista, sono i sogni che raccontano la vera realtà?
Sordo d'innazi a questa confusione cerca la sua perfezione dove ancora tutto si può inventare, il tempo smette di battere quel ritmo che assilla l'anima e ridona alla mano il giusto tempo di creare nuove forme di Bellezza. Il ticchettio lacia spazio al vento e alle onde: il nuovo ritmo dell'era Spirituale.