Emilia Faro – Regole d’oro
Attraverso una serie di disegni e acquerelli l’artista ritrae un mondo infantile appartenente a una società instabile e talvolta violenta, che nel tentativo di imporre delle regole, svela in realtà i propri vizi.
Comunicato stampa
Ermanno Tedeschi Gallery, dopo l’inaugurazione a gennaio della nuova sede torinese, presenta ora una personale dell’artista catanese Emilia Faro.
Attraverso una serie di disegni e acquerelli l’artista ritrae un mondo infantile appartenente a una società instabile e talvolta violenta, che nel tentativo di imporre delle regole, svela in realtà i propri vizi.
Prima erano i ritratti di volti e corpi per lo più femminili, ora è la figura del bambino, ricorrente da un paio di anni nelle sue opere, a divenire lo strumento fondamentale per comprendere l’animo dell’uomo e le sue fragilità.
Interrogando l’infanzia, l’artista ripropone inoltre il tema delle origini della natura umana ed evidenzia il forte legame esistente tra arte e infanzia: dopo i grandi maestri del passato sono numerosi gli artisti che negli ultimi decenni hanno utilizzato l’iconografia infantile per comunicare (dai bambini dissacranti di Yoshitomo Nara a quelli asessuati di Keith Haring).
Emilia Faro sceglie la prima età per stimolare la riflessione dell’osservatore e per arrivare dritta alla verità: la ricerca della propria identità da una parte e il desiderio di ubbidire alle regole imposte dai grandi dall’altra, emergono con disarmante spontaneità in un’azione, in un gesto che solo i bambini sanno creare.
Nelle opere di Emilia l’acqua, che gocciola e si insinua fra i colori, è l’elemento che segna, definisce e dà espressione ai caratteri infantili. Questi bambini, nel disincanto o nell’astuzia delle prime scoperte, rivelano le emozioni e i pensieri del divenire adulti.
Emilia Faro nasce a Catania il 15 marzo 1976. Studia all’Accademia del Louvre di Parigi, dove vive tra il 2001ed il 2005. Tra le mostre più recenti segnaliamo la collettiva “Officine dell’Arte” nata dal workshop con Stefano Arienti e a cura di Milovan Farronato e Chiara Agnello. Attualmente vive e lavora a Torino.