Emilio Baracco – Armonica-mente tra segno e forma
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova rende omaggio al talento di Emilio Baracco, affermato artista padovano che, dopo varie esposizioni personali tenute sia in Italia che all’estero, ritorna nella sua città – dove vive e lavora – con questa esposizione in cui presenta sculture, disegni, acquerelli, incisioni e gioielli, una selezione degli ultimi venti anni del suo lavoro creativo.
Comunicato stampa
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova rende omaggio al talento di Emilio Baracco, affermato artista padovano che, dopo varie esposizioni personali tenute sia in Italia che all’estero, ritorna nella sua città - dove vive e lavora - con questa esposizione in cui presenta sculture, disegni, acquerelli, incisioni e gioielli, una selezione degli ultimi venti anni del suo lavoro creativo.
Emilio Baracco è artista che alterna, con pari sapienza, la padronanza della tecnica di fusione e d’incisione con la perfezione di un disegno nitido compiuto con la tecnica antica del pastello, passando dalla citazione esplicita della pittura storica a un dialogo con la tradizione novecentesca, surrealista e metafisica in particolare.
11 febbraio-1 aprile 2012
Galleria Cavour, P.zza Cavour
inaugurazione: venerdì 10 febbraio 2012, ore 18.00
Pieghevole invito
Comunicato Stampa
l'isola.jpg La poetica di Baracco pone sempre al centro la figura, emblema della condizione esistenziale dell’umanità, nel suo stato di precarietà e incertezza ma sostenuta, a volte, da elementi impalpabili come le ali, simboli di aspirazione alla misura, all’equilibrio, all’armonia. L’artista è interprete di un’inquieta sperimentazione, in cui recupera il patrimonio dell’antichità classica e al contempo denuncia tutti i turbamenti dell’attualità e proietta le sue visioni in un futuro possibile dove, misteriosamente, le immagini di questo Olimpo perfetto si sono disgregate e infrante in un perenne metamorfismo.
Così nelle opere intitolate Isola, dedicate a "L’isola dei morti" di Arnold Böcklin, sembra aleggiare un’atmosfera di morte e desolazione, che copre le case, il paesaggio e i volti umani scolpiti a ridosso della roccia, che assistono impotenti alla propria auto-distruzione. Ed ecco allora che la sensibilità dell'artista forse riesce a narrare alcuni aspetti del nostro tempo, prima ancora che essi divengano cronaca e storia. Sono aspetti che delineano un destino di morte indotto dall’uomo stesso, dal suo egoismo, avidità, cieca visione, che solo l’uomo potrebbe arrestare, volgendosi ad un rapporto più armonico tra mente, natura, rispetto dell’altro diverso da sé.
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Il pubblico potrà ammirare i virtuosismi tecnici raggiunti dall’artista, che dà vita a opere di estrema raffinatezza, in cui risalta la perfezione di volti e corpi costruiti sui canoni della bellezza ideale classica, quasi reali per effetto di un illusionismo iperreale, in cui segno e forma si confondono e mescolano. Un mondo ideale in cui mente e corpo, realtà naturale e pensiero metafisico sembrano poter convivere senza conflitti, aspirando a realizzare quell’ideale di bellezza e armonia tanto desiderato e inseguito, ma difficilmente raggiungibile nella vita reale. (Andrea Colasio, Assessore alla Cultura)
Del Giardino metafisico 5, 2008. Acquerello-pastello.JPG L’opera di Baracco trasuda di riferimenti colti, di una sorta di classicismo metafisico, è figlia delle grandi avanguardie artistiche, da cui trae e reinterpreta un alfabeto segnico immerso in una sospensione metafisica, che irretisce l’osservatore con l’incanto e la straordinaria bellezza delle immagini, ma ne acuisce lo sgomento e quasi il dolore di non poter risolvere l’enigma della visione (Mirella Cisotto Nalon, Capo Settore Attività Culturali).
emilio_bracco_037.jpg Emilio Baracco nasce a Padova nel 1946. Frequenta l’Istituto d’Arte della città, allievo dell’orafo Mario Pinton e dello scultore Amleto Sartori. Di quest’ultimo frequenta anche lo studio apprendendo la tecnica della scultura e della costruzione di maschere teatrali della commedia dell’arte. Dal 1963 al 1967 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida dello scultore Alberto Viani.
Inizia la sua attività artistica nel 1965 con una collettiva alla Galleria “Bevilacqua la Masa” di Venezia dove vince il premio per la scultura. Il suo interesse per la grafica lo porta a partecipare nel 1974 al Corso Internazionale di tecnica dell’incisione calcografica ad Urbino con Renato Bruscaglia e nel 1976 al Corso di litografia con Carlo Ceci.
Ha collaborato con il Centro Internazionale della Grafica di Venezia.
Invitato dalla Scuola Internazionale del Vetro di Murano realizza con il maestro vetraio Lino Tagliapietra alcune sculture in vetro. Nel 1979 entra a far parte dell’Associazione Incisori Veneti. E’ presente in tutte le edizioni del “Repertorio degli Incisori Italiani” del Gabinetto di Stampe di Bagnacavallo.
Nel 1995 esegue un Monumento ai Caduti dedicato alla Polizia di Stato a Padova.
Accanto alla produzione di sculture in bronzo, dal 2005 inizia una ricerca sulla microfusione per realizzare piccole sculture in argento, medaglie e gioielli. Dal 2008 fa parte del gruppo “Dialogo 10 Incisori Padovani”. Partecipa nel 2011 alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel Padiglione Veneto di Piazzola sul Brenta. Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private in Italia, Europa, U.S.A. e Giappone.