Emilio Tadini – Quello che rimane
Emilio Tadini (1927/2002) è stato uno tra i più sensibili e attenti intellettuali italiani; poeta, pittore, saggista e scrittore, per diversi anni ha ricoperto anche il ruolo di commentatore per il Corriere della sera e di presidente dell’Accademia di Brera.
Comunicato stampa
Sabato 01 Dicembre 2012 sarà inaugurata, presso la sede della Galleria d’Arte Contemporanea Rossoquarantuno sita a Trani in via delle Crociate 41, la mostra di Emilio Tadini dal titolo Quello che rimane. Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo curato da Angela Palmiotto con testi di Enrico Piscitelli e Piero Boccuzzi.
(…) Insomma, eccola qui la grande lezione di Tadini, la democratizzazione dell’arte: nel visibile e nell’invisibile; nel detto e nel non detto; nello spazio dentro un quadro che non riesce a contenere la narrazione, e nella narrazione senza pause che si riempie all’infinito, senza essere mai colmata. (…)
Enrico Piscitelli
(…) Ne Il museo dell’uomo Tadini sembra voler tracciare una storia archeologica dell’Italia, dell’occidente e della cultura, sembra voler organizzare in un dossier le tappe salienti del cammino dell’uomo e, tenendo a mente il Rossellini dell’Enciclopedia dell’uomo, raccoglie sulla tela, come se fosse un grande contenitore, un’enormità di semplici utensili, quelli che rappresentano le grandi tappe della storia del genere umano. (…)
Piero Boccuzzi
Biografia
Emilio Tadini (1927/2002) è stato uno tra i più sensibili e attenti intellettuali italiani; poeta, pittore, saggista e scrittore, per diversi anni ha ricoperto anche il ruolo di commentatore per il Corriere della sera e di presidente dell’Accademia di Brera.
Laureatosi in lettere, si distingue immediatamente fra le voci più vivaci del dibattito culturale post-bellico; nel 1947 esordisce sulla rivista Il Politecnico con un poemetto, La passione secondo Matteo, a cui fa seguito un’intensa attività critica e teorica dedicata alle arti visive; il suo primo romanzo, Le armi l’amore, è del 1963; vengono poi L’Opera (1982), La lunga notte (1987), La tempesta (1993); l’ultimo, Eccetera, è uscito postumo nel 2002.
La sua prima personale ha luogo presso la galleria Il Cavallino di Venezia nel 1961; nel 1965 partecipa a una importante collettiva organizzata dallo Studio Marconi esponendo con Schifano, Adami e Del Pezzo. Fin dagli esordi Tadini sviluppa la propria pittura per grandi cicli, costruendo il quadro secondo una tecnica di sovrapposizione di piani temporali in cui il ricordo e l’attualità, il tragico e il comico, si intrecciano di continuo in un gioco complesso. Tiene numerose personali all’estero in spazi pubblici, musei e gallerie; nel 1978 e nel 1982 viene invitato alla Biennale di Venezia. Nel 1986 tiene una grande esposizione alla Rotonda di via Besana a Milano; il ciclo Città Italiane è presentato nel 1988 presso il Tour Fromage di Aosta. Nel 1990 espone allo Studio Marconi sette grandi trittici. Del 1992 è la mostra Oltremare, alla Galerie du Centre di Parigi. Nel 1995, invitato da Concetto Pozzati, espone alla Villa delle Rose otto trittici del ciclo Il ballo dei filosofi. Dall’autunno 1995 all’estate 1996, una grande mostra antologica ha luogo in Germania, nelle sale dei Musei di Stralsund, Bochum e Darmstadt, per l’occasione è pubblicata un’imponente monografia curata da Arturo Carlo Quintavalle. Nel 1996 la mostra Il ballo dei filosofi è allestita allo Studio Marconi. Nel 1997 espone a Dusseldorf, Parigi e presso il Museo di Castelvecchio a Verona. Nel 1999 è organizzata una grande mostra dedicata al ciclo delle Fiabe a Francoforte; nel 2001 la città di Milano gli dedica una grande mostra antologica a Palazzo Reale e nel 2005 il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona gli organizza un’ampia retrospettiva.