Emilio Vavarella – Mnemoscopio
Pensata e sviluppata partendo da una riflessione geografico-antropologica sull’area del Capo di Leuca, l’opera si compone di un visore sperimentale per XR (Cross Reality) attraverso cui la realtà fisica del luogo in cui l’opera è installata si sovrappone e si fonde con una mappa di memorie in 3D.
Comunicato stampa
Ramdom è orgogliosa di presentare al pubblico i risultati di un anno di lavoro sul territorio insieme all’artista Emilio Vavarella.
Grazie alla vincita di due prestigiosi bandi – la 6. Edizione di Italian Council programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo e “Per Chi Crea – Nuove Opere” promosso da SIAE e MiBACT del 2018 – l’associazione Ramdom di Gagliano del Capo (Lecce) ha curato e prodotto due nuove opere d’arte sviluppate da Vavarella a partire da un’indagine sulle peculiarità geografiche, antropologiche, sociali e artigianali della zona del Capo di Leuca.
I progetti sviluppati tra il 2019 e il 2020 sono rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me) e MNEMOSCOPIO.
Il primo, vincitore del bando Italian Council nel 2019, ha un titolo che fa riferimento alla prima riga di testo risultante dalla genotipizzazione del DNA dell’artista. Il lavoro consiste in una traduzione, effettuata dalla madre dell'artista attraverso processi analogici e digitali, del codice genetico in tessuto, usando una delle prime macchine computazionali moderne: il telaio Jacquard. Il risultato finale è un’opera monumentale composta da un tessuto, un telaio e un video che dall’autunno del 2020 entra a far par parte della collezione permanente del MAMbo — Museo d’Arte Moderna di Bologna.
A Gagliano del Capo si apre il 31 luglio la mostra “Idee, ipotesi, assunti e oggetti”. L’esposizione è la prima di un ciclo di diverse presentazioni nazionali e internazionali. Processo e ricerca sono al centro di questa esposizione che da modo ai visitatori di entrare in una Wunderkammer in cui oggetti relativi alle discipline che alimentano l’opera finale diventano complementari ed entrano in dialogo tra di loro. Una mostra che ci rivela quanto la storia dell’uomo e della tessitura siano intrecciate tra loro da secoli e che, al contempo, ci svela l’importanza della macchina Jacquard nella storia dell’evoluzione tecnologica non solo nella tessitura, ma anche nell’informatica.
Il tessuto è stato realizzato presso la Tessitura Giaquinto di Gagliano del Capo. Qui sono previste visite guidate tutti i venerdì alle ore 19:00.
MNEMOSCOPIO, realizzato invece grazie al sostegno del MiBACT e di SIAE, è un’installazione di arte pubblica site-specific. Pensata e sviluppata partendo da una riflessione geografico-antropologica sull’area del Capo di Leuca, l’opera si compone di un visore sperimentale per XR (Cross Reality) attraverso cui la realtà fisica del luogo in cui l’opera è installata si sovrappone e si fonde con una mappa di memorie in 3D. Questa mappa è stata assemblata sulla base di interviste, condotte in loco, a persone che avevano lasciato il Capo di Leuca per poi farvi ritorno.
L’opera è fruibile dal 1 al 14 agosto 2020, dalle 18:00 alle 20:30, presso l’Hotel Terminal a Leuca e dal 17 al 23 agosto, dalle 18:00 alle 20:30, presso Punta Cannone a Tricase. A partire dal 25 agosto l’opera sarà fruibile presso Lastation, sede di Ramdom, su appuntamento.
Ramdom, che l’anno prossimo si prepara a festeggiare 10 anni dalla fondazione, s’interroga da sempre sulle peculiarità e identità socio-antropologiche del territorio.
Grazie alla collaborazione con Vavarella anche in questa occasione il pubblico potrà ammirare due progetti che permettono di approfondire, secondo una prospettiva nuova ed interessante, la conoscenza del ricco patrimonio culturale del Capo di Leuca.