Endri Dani – Welfare
Riparte la stagione espositiva di Spazio Cordis con la mostra personale di Endri Dani (Shkodra, AL, 1987) a cura di Roberto Lacarbonara.
Comunicato stampa
Riparte l’11 ottobre la stagione espositiva di Spazio Cordis con la mostra personale di Endri Dani (Shkodra, AL, 1987) a cura di Roberto Lacarbonara.
Welfare presenta due opere inedite dell’artista, incentrate sulla relazione tra stato sociale, politiche del lavoro e benessere individuale, prodotte nel corso di una residenza a New York (2022) e a Milano (2023). Il macro-termine welfare indica l'insieme di interventi e prestazioni erogati dalle istituzioni pubbliche al fine di tutelare e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Attraverso questo strumento, qualunque forma di governo, dalla più democratica ai regimi autoritari e monocratici, disegna la propria idea di società stabilendo i parametri e le nozioni fondamentali di individuo, famiglia, professione, doveri civili, integrazione, identità.
Liam (2023) – concepita come un vero e proprio registro di segni che riporta le tracce di un gesto svolto da un bambino di 4 mesi alle prese con l’obbligo di disegnare un segmento lineare – indaga le complesse dinamiche comportamentali dell'infanzia ed evidenzia l'imposizione di automatismi di adattamento sociale, finalizzati a renderci, fin dalla tenera età, pronti e conformi rispetto alla comunità ospitante, alle sue regole, ai suoi parametri.
Natura morta (2022), è l’esito di una residenza trascorsa a New York nel 2022, in cui l’artista frequenta e indaga la vita di uno dei quartieri più attivi e frenetici della città, il Flower District, situato al centro di Manhattan, tra la 6th e la 7th Avenue. Ricorrendo alla metafora terminologica della “fioritura” delle nuove economie del sud del mondo e delle forme di contatto e scontro con i paesi vetero-capitalisti dell’Occidente, Dani lascia che i flussi globali e le economie mondiali convergano in storie personali, minute, segrete, schiacciate dalla logica del mercato e piegate dai ritmi frenetici del lavoro. La vita di un uomo, come quella di un fiore, sono rivolte vero lo stesso destino, quello di una vita recisa e di imperitura bellezza.