Enej Gala – The stable
Il giovane artista sloveno Enej Gala presenta negli spazi della A plus A un progetto ideato e pensato esclusivamente per la galleria dal titolo The Stable, parola che rimanda ad alcuni aspetti tradizionali del suo paese e che nella sua semantica connota anche il significato di stabilità e continuità.
Comunicato stampa
Il giovane artista sloveno Enej Gala presenta negli spazi della A plus A un progetto ideato e pensato esclusivamente per la galleria dal titolo The Stable, parola che rimanda ad alcuni aspetti tradizionali del suo paese e che nella sua semantica connota anche il significato di stabilità e continuità.
La stalla è infatti intesa come metafora dell’eredità culturale di una nazione legata alla terra e alla tradizione contadina.
In galleria Enej Gala ha progettato un’installazione ambientale, dove disegni, tele e sculture si collegano con la poesia contemporanea di Aleš Šteger alludendo cosi al processo in cui la cultura fu tramandata attraverso le immagini insediate dalla poesia nella coscienza degli abitanti. Le opere sono accompagnate da una serie di oggetti ed elementi, che contribuiscono a ricostruire quell’ambiente rurale che per secoli è stato alla base della cultura contadina del suo Paese. Una cultura spesso rinnegata, ma che rappresenta invece un grande punto di forza, un aspetto che l’artista ha acutamente intuito potenziandone le caratteristiche fino a farle diventare delle ironiche rappresentazioni della realtà.
La maestria di Enej Gala consiste nello sfruttare i linguaggi sia contemporanei che tradizionali, manifestando le diverse sfumature che si celano dietro ogni realtà attraverso il filtro dell’ironia che gli permette di mantenere una distanza consapevole. Le forme fantasiose che l’artista realizza con una logica molto precisa racchiudono in sé la capacità di rivelare forme imprevedibili svelando i segnali inconsci e sottili.
Enej Gala attraverso la sua pittura, scultura e installazioni ambientali cerca di stimolare una presa di coscienza della propria identità, nel contesto rurale della gente comune per mostrare alcuni miti legati alla loro esistenza. Un processo che porta all’esaltazione di una concezione del “passato beffardo” elevandolo a un ricco piano iconografico. Un linguaggio che attinge nella tradizione delle sue origini e che Gala trasforma e stravolge. L’intento però non è quello di ridicolizzare o sminuire le proprie radici culturali, ma è piuttosto un’azione autoironica che gli permette di superare preconcetti radicati nell’immaginario collettivo in cui le stesse debolezze diventano dei punti di forza. La consapevolezza del valore di una tradizione contadina è la chiave, per poter concepire una visione più ampia del nostro presente, come conseguenza delle azioni passate.
La mostra si svilupperà attraverso una serie di dipinti ad olio su tela di varie dimensioni e sculture, partendo dalle miniature fino a giungere ad opere a grandezza d’uomo, come per esempio un’enorme mangiatoia riempita di fieno a forma di abaco. L’allestimento è stato ideato per lo spazio della galleria e le opere saranno collocate in un contesto che a tratti riprenderà la tipica ambientazione campestre.
ENEJ GALA è nato a Lubiana nel 1990 e lavora a Venezia. Nel 2013 consegue la laurea triennale presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, specializzandosi in Pittura. Trascorre un periodo di studi all’estero presso la Williem De Kooning Academy of Fine Arts a Rotterdam. Nel 2015 si laurea al biennio presso la stessa Accademia di Venezia, sempre in Pittura. Partecipa a diverse mostre collettive e personali in Slovenia, Italia, Montenegro, Croazia, Albania, Senegal, Paesi Bassi e Portogallo. Dal 2010 partecipa ai workshop di Disegno e Pittura Atelier F a cura di Carlo di Raco, a Forte Marghera. Nel 2012 vince la borsa di studio della 96a collettiva giovani artisti della Fondazione Bevilacqua la Masa. Membro del collettivo Fondazione Malutta. Nel corso della 56° Biennale d’arte è invitato a partecipare al Rob Pruitt’s Flea Market in Venice.