EnoArte – Angelo Tozzi
Quinto appuntamento di EnoArte con la mostra personale dell’artista Angelo Tozzi.
Comunicato stampa
Venerdì 9 marzo presso l’Hotel Europa si svolgerà il quinto appuntamento di EnoArte. Mentre la delegazione AIS Latina (Associazione Italiana Sommelier) di Roberto Mannucci e Davide Marrocco proporrà la degustazione di vini francesi, MAD Rassegna d’Arte Contemporanea curerà la mostra di Angelo Tozzi, allestita nella Sala Roma, dove resterà aperta soltanto il giorno del vernissage, e nella hall, dove sarà aperta al pubblico fino al 28 marzo.
La serata sarà guidata dalla sommelier Daniela Scrobogna, max 35 posti solo su prenotazione. L’ingresso alla mostra è gratuito dalle 17,30 alle 19,30, mentre la degustazione, che si svolgerà dalle 20,30 alle 22,30, ha un costo di 30€. Riportiamo l’elenco dei vini:
CHAMPAGNE: Pierson – cuvelier Gran Cru; Pierson – cuvelier millesimato Gran Cru; Lombard & C. Premier Cru; Lombard & C. Brut; Pommery Noir brut; Pommery millessimato 2004.
BIANCHI: Pinot-gris Heimbourg 2007 Zind-Humbrecht; Chablis grand cru Vaudesir 2007 La Chablisienne.
ROSSI: Volnay 1er cru Cailleret 2008 Domaine Marquis d'Angerville; Vosne Romanée Champs perdrix 2006 Bruno Clair; Grand Vin de reignac 2006 Bordeaux Superieur; Chateauneuf du Pape rouge Sinards 2007 Perrin.
L’artista Angelo Tozzi è appassionato di letteratura francese e in particolare di Paul Eluard, dalle cui poesie estrapola diverse parole per conferire titoli alle sue opere. E’ autodidatta, ma la sua passione per l’arte gli si rivela da bambino per non abbandonarlo più nel corso della sua vita. Dopo aver sperimentato varie modalità d’espressione artistica approda infine alla Minimal Art, che ritiene più congeniale al suo modo di essere. Le sue opere sono presenti all’interno della Galleria di Latina “Lydia Palumbo Scalzi”, in cui ha esposto in diverse personali e collettive. Tra le sue maggiori esposizioni segnaliamo la collettiva nel Museo Pietro Canonica presso Villa Borghese a Roma, insieme ad artisti del calibro di Matteo Basile, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto. Ha partecipato insieme a 4000 artisti ad una collettiva a Dubai. Collabora attivamente con MAD Rassegna d’Arte Contemporanea, con cui ha esposto nell’ultima edizione di ArtiGiàNATALE e nella rassegna svoltasi la scorsa estate MAD Contemporary Art, occasione in cui è stato anche presentato un suo libro di poesie, “Dal colore alla parola”. Oltre a dipingere Angelo Tozzi ama infatti scrivere, con uno stile surreale, di un umorismo caustico, che si discosta dall’essenzialità delle sue opere pittoriche e scultoree, basate su una cura e valorizzazione del dettaglio appresa dal suo docente di architettura Ernesto Lusana e che si esplica anche nelle sue fotografie, dove il particolare viene isolato dal contesto che lo circonda. Ricordiamo tuttavia che Tozzi non si considera un fotografo ma un semplice appassionato.
Sulla poetica artistica di Angelo Tozzi riportiamo il testo critico di Laura Cianfarani:
“L’arte minimalista di Angelo Tozzi si basa sulla necessità di togliere, di spogliare l’immagine per raggiungere l’essenzialità di ciò che l’artista vuole esprimere. Le sue creazioni, aliene da connotazioni decorative e da ridondanze, richiedono all’osservatore tempo e concentrazione per cogliere l’idea che ne è alla base. Il suo linguaggio artistico rivela una componente matematica: l’immagine non deve pendere o campeggiare, ma l’occhio deve focalizzarsi su un determinato dettaglio per poi concentrarsi su un altro, come se nell’opera fossero presenti delle micro opere. Così un piccolo segno o una macchia di colore sulla superficie assume la funzione di controcanto, diventa il motivo focalizzante dell’immagine rispetto agli elementi predominanti dell’opera, siano questi linee, forme geometriche o sfondi ottenuti con una tecnica particolarissima che conferisce ad alcune opere un aspetto vibrante. La sua arte è essenzialmente fondata su una meticolosa progettualità, dove nemmeno il più piccolo dettaglio viene lasciato al caso, perché può e deve funzionare solo se inserito in un punto ben specifico. La ricerca artistica di Tozzi si muove su svariati campi, dall’arte figurativa degli esordi fino ad approdare all’arte cinetica e programmata dei suoi monocromi su carta con fessure di parti di luce con cui l’artista ottiene un senso plastico e un leggero effetto tridimensionale, materico. I monocromi traggono paradossalmente origine dalla pittura gestuale, con raschiature sulla carta; il gesto liberatorio rappresenta un controcanto per arrivare al rigore puro. Si tratta dunque di una gestualità controllata, rigorosa, che trova spazio in una leggera asimmetria capace di trasmettere una sensazione di movimento.
Se nella pittura Tozzi usa i colori con grande parsimonia, nelle sue sculture sente il bisogno di utilizzare cromie accese e di dar spazio alla materia, con un occhio sempre rivolto all’ironia”.