Enrica Passoni – Come è profondo il mare
Fa caldo, ci si spinge in massa sulle spiagge alla ricerca di pace, più della mente che dei corpi. Si lascia vagare lo sguardo oltre la linea mobile d’orizzonte. Si paga a caro prezzo l’illusione di una pausa di riposo. Ci si abbandona all’ascolto delle onde tra pensieri addomesticati nel tentativo di credere all’innocenza del mare.
Comunicato stampa
Come è profondo il mare.
Fa caldo, ci si spinge in massa sulle spiagge alla ricerca di pace, più della mente che dei corpi. Si lascia vagare lo sguardo oltre la linea mobile d'orizzonte. Si paga a caro prezzo l'illusione di una pausa di riposo. Ci si abbandona all'ascolto delle onde tra pensieri addomesticati nel tentativo di credere all'innocenza del mare. L'acqua incolore riflette il cielo che la trasforma in variazioni di azzurro pronte ad occultare ciò che si nasconde sotto le onde. Il mare restituisce, prima o poi, tracce, prove, evidenze impossibili da cancellare.
Una improvvisa glaciazione - in controtendenza rispetto al riscaldamento globale - insieme alla mutazione dei flussi turistici, avrebbe come effetto una crio-conservazione di massa: la creazione di una sconfinata cella frigorifera naturale - una vetrina trasparente sul nomadismo non turistico - per le vittime dell'era glaciale della morale. Camminando sulla distesa di ghiaccio lo sguardo non potrebbe più vagare, i fatti non si potrebbero occultare. Si tornerebbe dalle vacanze con una immagine fissa, congelata in testa, meno disposti a prolungare la festa.
Vittorio Raschetti
Enrica Passoni , vive e lavora a Monza.
Disegni, dipinti, carte, collage , foto, materiali di recupero, installazioni, per riconnettere i fili spezzati del senso e ritrovare una nuova attitudine all’attenzione.
Un tentativo di condividere orizzonti di mondo rianimando il dialogo tra differenze interrotte dalle contraddizioni del presente.
L’irriducibile opacità dell’Altro restituita dalla superficie riflettente dell’Io, una pratica artistica pronta al confronto con il silenzio e l’assenza oltre i vuoti tra le pieghe di oblio e memoria.
Drawings, paintings, cards, collage, photo, recycled materials, installations, to reconnect the broken threads of meaning and find a new attitude to the attention.
An attempt to share the world's horizons reviving the dialogue between differences interrupted by the contradictions of the present.
The irreducible opacity of the Other returned by the ego reflective surface, an artistic practice ready to confrontation with the silence and absence over the gaps between the folds of oblivion and memory.
www.enricapassoni.it
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