Enrico Benetta – Dandelion
Un percorso di grandi sculture, pitture materiche e installazioni site specific, realizzate dal trentasettenne artista trevigiano, accompagnerà il visitatore a partire dagli spazi esterni, fino alle sale espositive interne.
Comunicato stampa
Sabato 20 settembre alle ore 18 inaugura, negli spazi Bomben di Treviso, la mostra Dandelion di Enrico Benetta, organizzata con il patrocinio della Fondazione Benetton Studi Ricerche e aperta fino a domenica 26 ottobre 2014.
Un percorso di grandi sculture, pitture materiche e installazioni site specific, realizzate dal trentasettenne artista trevigiano, accompagnerà il visitatore a partire dagli spazi esterni, fino alle sale espositive interne.
«Il Dandelion è quel piccolo fiore che, tradizione vuole, sia in grado di realizzare un desiderio nascosto se, in un unico soffio, si riesce a far prendere il volo a tutti i suoi minuscoli e piumati pistilli bianchi. Un Dandelion di dimensioni monumentali, realizzato in acciaio mirror e posto sul giardino affacciato sul canale Roggia, apre il percorso della mostra e ne enuncia il titolo» spiega la curatrice dell’esposizione Chiara Casarin. «Questa prima scultura che accoglie il visitatore racchiude in sé la materia, le forme, gli elementi, i colori e le connotazioni di significato che si disseminano nelle opere esposte nelle sale interne, dove, con i suggerimenti dati da antichi affreschi e decori, Benetta ha sognato, progettato e creato i suoi ultimi lavori».
La relazione tra arte e natura, tra creazione e paesaggio è stata ispiratrice di questa esposizione, pensata appositamente per gli spazi che la accolgono. Enrico Benetta ha respirato il genius loci della Fondazione Benetton Studi Ricerche – centro di studi e ricerche sul paesaggio, oltre che spazio adibito a attività culturali – e ne ha realizzato la sua personale, inedita interpretazione artistica.
In mostra pitture, sculture e installazioni di grandi dimensioni, in un allestimento site specific dove si trovano aumentati di scala, nell’inconfondibile linguaggio dell’artista, elementi che siamo abituati a vedere in piccole dimensioni, a cominciare dalle lettere dell’alfabeto in carattere di stampa Bodoni. Ritagliate da lastre sottili di cor-ten o di acciaio mirror, esse impongono la loro presenza sia a livello materico che attraverso il loro sovradimensionamento. Si inerpicano, intessono e ordiscono. Diventano storie da leggere in modi sempre nuovi, la cui interpretazione è libera e soggettiva, e affermano la forte personalità dell’autore e il suo irrefrenabile desiderio di comunicare.
Se all’esterno, nel giardino degli spazi Bomben, le opere dialogano con la natura con inedite suggestioni, all’interno interagiscono con i decori neoclassici di Giovan Battista Canal, ne colgono genesi e significato, si inseriscono nella trama del racconto, la integrano, portando lo spettatore a una nuova fruizione, grazie anche a elementi tridimensionali che invadono lo spazio reale del fruitore.
Così come nella sala delle Vedute, la prima del percorso espositivo, ne sono un esempio le opere esposte nelle successive sala delle Ore e sala dei Miti dove l’iconografia esistente ha ispirato l’artista nella realizzazione delle sue personali interpretazioni. Una inedita visione di queste sale, anzi, una interpretazione ricca di rimandi storici e culturali che Benetta plasma nel suo linguaggio poliformo e riconoscibile.
«Ogni anno la Fondazione Benetton Studi Ricerche patrocina una o più esposizioni nel cui percorso artistico sia individuabile un collegamento con la sua attività» spiega il direttore della Fondazione Marco Tamaro. «La mostra di Enrico Benetta, giovane ma già affermato artista trevigiano, è stata concepita per interpretare in modo originale il genius loci degli spazi che la ospitano, arricchendoli di nuovi stimoli».
Enrico Benetta
Artista poliedrico inizia il suo percorso artistico nel 2001, dopo il diploma all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Alla prima personale Incanto nel 2007 seguono l’installazione Sit Up fuori Biennale a Venezia nel 2009 e le personali con la Galleria Russo: Levitas. Pittura nella poesia, performance e mostra presso la sede di Roma, e Verba manent scripta volant presso la sede di Milano (entrambe 2010), Lettere diAmanti ancora a Milano (2011) e Lettere, Alfabeti, Grafie, a cura di Beatrice Buscaroli presso la sede della Biblioteca Angelica-Galleria Angelica, accompagnata da un’affascinante performance con musica e danza nel salone vanvitelliano.
Nel 2011 ha partecipato alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, Padiglione Italia, 10 artisti selezionati dalla Fondazione Roma (Roma, Palazzo Venezia).
Numerose le collettive a cui ha preso parte, fra le altre si ricordano: Percorsi d’arte (1999, Bologna, Galleria d’Arte Moderna), Usi e Riabusi (2002, Asolo, Fornace di Asolo), Fabriano Poiesis: poesia e arte nella città del fare e Convivio (entrambe 2008, rispettivamente a Fabriano e Milano), Open 12 e O’dino (entrambe 2009, rispettivamente al Lido di Venezia e al festival dei due Mondi di Spoleto). Nel 2011 partecipa a Contemporaneamente tre artisti per l’arte contemporanea: Soly Cissè, Enrico Benetta, Serafino Maiorano (Firenze, Tornabuoni Arte) e nel 2012 alla collettiva Stanze d’Artista, organizzata dalla Galleria Russo negli spazi della Biblioteca Angelica - Galleria Angelica.