Enrico Benetta – The White Shhh
Per la prima volta riunite in uno stesso progetto espositivo, la Galleria Tornabuoni di Firenze e la Galleria Russo di Roma propongono in anteprima le più interessanti opere dell’ultimo periodo creativo di Benetta in vista di una serie di mostre in programma per le loro sedi estere.
Comunicato stampa
Alla Venice Projects Fenice Gallery viene ospitata - dall’8 maggio al 14 giugno - la mostra personale di Enrico Benetta “The White Shhh”, una selezione degli ultimi lavori dell’artista.
Per la prima volta riunite in uno stesso progetto espositivo, la Galleria Tornabuoni di Firenze e la Galleria Russo di Roma propongono in anteprima le più interessanti opere dell’ultimo periodo creativo di Benetta in vista di una serie di mostre in programma per le loro sedi estere.
Dopo “Dandelion”, la grande personale voluta dalla Fondazione Benetton a Treviso e allestita nelle sale di Palazzo Bomben a settembre 2014, Benetta ha elaborato per sottrazione il suo modo di intendere l’uso della parola e dei caratteri stampa Bodoni sempre presenti in tutta la sua produzione. Pitture, sculture e grandi istallazioni presenti nella personale di Treviso sono stati il culmine di un percorso durato quattordici anni dove la parola, abbinata ai cromatismi e alle tridimensionalità del ferro e dell’acciaio, aveva carattere predominante e forza generativa.
Il nuovo periodo produttivo di Benetta pone l’accento sull’importanza del silenzio, sulle parole appena sussurrate, sul non detto che a volte ha più forza di una affermazione.
Cambiano i toni e i colori, si trovano inediti bianchi e neri attraverso una scala di toni di grigio.
Il simbolismo del colore e le velature soprastanti le lettere Bodoni inducono ora a una riflessione più profonda, a una meditazione sul senso della pausa, del vuoto, dell’abbassamento drastico di volume in ogni forma di comunicazione.
L’indagine sull’eloquenza del silenzio è portata avanti dall’artista trevigiano come un viaggio interiore, nei luoghi spirituali dove possano essere ritrovati quegli elementi importanti per l’uomo singolo e che, in fin dei conti, sono quelli che vanno a formare l’identità di una società.
C’è un momento in cui le luci si spengono. Cala il silenzio. Non si percepiscono più i colori nella loro scintillante e diurna intensità. Le voci si affievoliscono e le ombre si dilatano fino a coprire tutte le superfici. Un velo scuro s’impadronisce dello spazio. Si fa notte.
Questa mostra, curata da Chiara Casarin, è un’oasi dove l’arte si nutre di un silenzio profondo capace di comunicare attraverso installazioni pittoriche e scultoree di grandi dimensioni che chiedono al visitatore di fermarsi per un attimo e di concedersi il lusso di godere del silenzio che lo circonda.
La più recente produzione artistica di Enrico Benetta è un’indagine sulla potenza espressiva del silenzio. Al di là di ogni luogo comune che vede l’arte come incessante strumento di comunicazione, a volte assordante, scioccante, il silenzio può essere visivo, non necessariamente acustico. Un silenzio che si manifesta sulle sue sculture e sulle sue tele come sottrazione, come volume che si abbassa dopo tanto parlare, come un bisbiglio che, nella confusione, induce la folla alla più totale attenzione. Enrico Benetta ha dedicato il suo passato alla libera interpretazione del carattere Bodoni, alla sua dinamica espressiva sia come mezzo di scrittura nella composizione pittorica sia come risultato di uno studio formale che rende i suoi elementi parte integrante delle tele e delle sculture in acciaio. Pur non volendo e non potendo privarsi di questo specifico tratto del suo naturale istinto creativo, Benetta ha iniziato solo di recente a indagare gli effetti di una parola appena accennata. Immettendosi nella lunga strada verso il silenzio, Benetta rende visibile la quiete, la riflessione, la profondità di un pensiero, la calma della meditazione. Anche i colori subiscono una necessaria metamorfosi, abbassano i loro toni, si fanno bianchi, neri e vibrano negli infiniti passaggi tonali del grigio, del colore dell’acciaio, della garza e del cemento.
Questa di Enrico Benetta per la Biennale d’Arte 2015 è la prima mostra ospitata nella nuova Venice Projects Fenice Gallery di Berengo Studio 1989. Uno spazio di nuova ideazione nato in concomitanza con la Fondazione Berengo anche quest’anno in prima linea per la Biennale Arte con Glasstress. La programmazione delle mostre, curate da Chiara Casarin, vedrà alternarsi artisti e designers nazionali e provenienti da tutto il mondo in un fitto programma di inedite personali. Per l’occasione, Enrico Benetta ha realizzato nella fornace di Berengo a Murano delle sculture in vetro che saranno esposte in anteprima per la mostra “The White Shhh”.
La mostra è stata realizzata grazie al contributo di Sogedin Hotels.
Biografia Enrico Benetta.
Vive a Treviso. Lavora in Italia con Galleria Russo di Roma/Istanbul e Galleria Tornabuoni di Firenze/Milano/Portofino/Forte dei Marmi.
Personali
2014
Caratteri del Padre, Pio Sodalizio dei Piceni, Complesso Monumentale
di San Salvatore in Lauro, Roma / Rome
Entre Signe et Ecriture, Parigi / Paris
Le Parole del Tempo, Galleria Russo, Roma
Poesie d’Acqua, rive del fiume Cagnan, Treviso
SublimAzioni, Abbazia di San Gregorio, Venezia
Dandelion, Fondazione Benetton, Spazi Bomben, Treviso
2013
I caratteri del Padre, Museo Antico Tesoro, Loreto
L’attesa, La Tempesta, Castelfranco Veneto, Treviso
Five Colours, Art Basel, Boutique V°73, Miami
Solstizio d’Estate, Studio Gatti Project, Treviso
2012
Solstizio d’Estate, Studio Gatti Project, Treviso
Questione di carattere, Biblioteca Palatina, Parma
Lettere Alfabeti Grafie, Biblioteca Angelica, Roma / Rome
1000 miglia 2012, Brescia
Premio Festival Città Impresa 2012 – 1000 fabbricatori di idee, Vicenza
2011
Lettere diAmanti, Galleria Russo: Asso di Quadri, Milano / Milan
2010
Verba manent scripta volant, Galleria Russo: Asso di Quadri, Milano / Milan
Levitas. Pittura nella poesia, Galleria Russo, Roma / Rome
2010
INAREA, Ara Pacis, Roma / Rome
2009
Sit Up, installazione Fuori Biennale, Isola di S. Servolo, Venezia / Venice
2008
Circostanze, Alexander Girardi Hall, Cortina d’Ampezzo (Bl)
Enrico Benetta, Showroom del Gruppo Montezemolo, Abu Dhabi e Parigi / Abu Dhabi and Paris
2007
Incanto, centro storico, Asolo (Tv)
Incanto, Casa dei Carraresi, Treviso
Enrico Benetta, Salone delle Esposizioni e Showroom Frau, Dubai (UAE)
Mostre collettive
2013
B come Bodoni, Galleria Asso di Quadri, Milano / Milan
B come Bodoni, Biblioteca Braidense, Milano / Milan
L’arte del tempo di mezzo, Noto
L’arte del tempo di mezzo, Siracusa
Io Klimt, Gubbio (PG)
La leggerezza della scultura, Cerrina, Alessandria
Installazioni permanenti
2010
Cuori fluttuanti in ferro armonico, Montebelluna (TV)
L’orso Agatone, parco pubblico, Montebelluna (TV)
2009
Biblioteca “Il Pescatore”, Montebelluna (TV)
Ergon, Montebelluna (TV)
Profilo biografico del curatore Chiara Casarin
Curatore d'arte contemporanea e art editor. PhD tra Venezia e Parigi: ha studiato le problematiche teoriche dell'autenticità nell’arte. Abbina il lavoro con gli artisti all’attività di docente di Arte Contemporanea presso IED, IUAV e Ca' Foscari a Venezia. I suoi articoli sono pubblicati su Vanity Fair, Artribune, ArtStile, Venezia News e Wall Street International Magazine.
Tornabuoni Arte nasce nel 1981 a Firenze in via Tornabuoni, grazie alla passione per l’arte di Roberto Casamonti. L’attività espositiva nelle diverse sedi in Italia e all’estero si sviluppa nell’organizzare una collezione annuale con l’obiettivo di presentare una scelta di artisti dell’avanguardia internazionale del XX secolo (Picasso, Miró, Kandinsky, Hartung, Poliakoff, Dubuffet, Lam, Matta, Christo, Wesselmann, Warhol, Basquiat) assieme ai principali artisti storicizzati della realtà italiana: da De Chirico, Morandi, Balla, Severini, Sironi a Fontana, Burri, Boetti, Manzoni, Marini, Pomodoro fino alle nuove avanguardie con Atchugarry, Pasquali, Benetta, Pontrelli. La galleria è presente annualmente alle fiere d'arte contemporanea più importanti al mondo: ArtBasel nelle sue tre sedi, Fiac e Biennale des Antiquaires a Parigi, Tefaf a Maastricht, Arte Fiera a Bologna, Miart a Milano.
La prima sede della Galleria Russo venne aperta a Roma. Innumerevoli mostre di importanti artisti italiani ed internazionali si sono succeduti per oltre quarant’anni anche negli spazi di Via della Croce e di Via della Fontanella .
Nel 1960 ci fu l’apertura della prestigiosa sede dello Scalino di via Capo le Case - con sede anche a Salsomaggiore, Abano Terme, Milano Marittima - e l’interesse crescente verso la pittura italiana contemporanea. Nel 1984 si apre la sede nella vicina via Alibert, presso la quale muoveva i primi passi anche uno dei figli di Salvatore, il ventenne Fabrizio Russo.
Nel 1994 la galleria tornava ad occupare ancora, dopo quasi cento anni, il primo piano di via del Babuino 53, dove venivano allestite, unitamente alla sede di via Alibert 15/a, importanti mostre personali e collettive di pittura italiana del ’900. La Galleria F. Russo è in via Alibert 20, a pochi passi da piazza di Spagna.
Ci occupiamo di pittura italiana del XX secolo, con qualche riferimento al grande Ottocento ma anche con un crescente interesse verso i giovani artisti italiani e internazionali contemporanei.
Sogedin è una delle classiche storie dell’imprenditoria veneta che parte dagli anni Sessanta, quando il Dottor Antonio Calvani decise di acquistare una delle tante Ville Venete e di trasformarla in un albergo di lusso. Negli anni successivi l’azienda si sviluppò in vari settori: nel 1976 fu costruito il Park Hotel Villa Fiorita, nel 1991 l’Antony Hotel a 3 chilometri dall’aeroporto di Venezia e nel 2006 l’Antony Palace Hotel vicino alla tangenziale di Mestre. Del settore sanitario fanno parte: l’ospedale Casa di Cura Giovanni XXIII, il Centro Medico Specialistico e il Centro Servizi inaugurato nel 2013 con classe energetica A e l’uso di energia geotermica. Tutti gli hotels del gruppo Sogedin mettono il rispetto per l’ambiente al primo posto e negli ultimi anni sono stati numerosi gli investimenti per ridurre le emissioni inquinanti e risparmiare energia.