Enrico Boccioletti – Quando non c’è più niente da bruciare devi darti fuoco tu

Informazioni Evento

Luogo
TILE PROJECT SPACE
Via Garian 64 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

9 ~ 12 ~ 14 Dicembre 2019
h. 19.00 - 21.00

Vernissage
09/12/2019

ore 19

Artisti
Enrico Boccioletti
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale

Comunicato stampa

È diffcile lasciarmi andare a racconti personali - in generale mi apro quando gli altri riescono a mettermi a mio agio, soprattutto per tirare somme e riflessioni su me stessa - ma scrivo molto su di me.
Ho scritto per anni diari a cui ho dato fuoco - sí davvero - nel caminetto della nonna, soprattutto ho dato fuoco ai diari scritti tra i miei 13-16 anni. Oggi me ne pento moltissimo. Non ricordo perchè fossi così arrabbiata. Non capivo molte cose come l'educazione rigida della mia famiglia e forse speravo che bruciandoli tutto si sarebbe annullato.

Bruciare.
L'Ilva a Taranto vecchia sbuffava e continuava a bruciare l'orizzonte mentre parlavamo e guardavamo immagini di manifestanti nel mondo protestare per i propri diritti. In
lontananza un karaoke con le basi-midi dei Queen, sul lungomare la banda e i fuochi d'artificio per la festa della santissima maria addolorata.

Il capitalismo qui assume ancora più violenza - la violenza del sogno, dell'illusione e della malattia, fisica e psichica, che porta con sé. Poi c'è anche la sterilità del desiderio. O il lavoro o la morte.

Ho letto di un ragazzo francese l'altro giorno, Anas K. di 22 anni, che si è dato fuoco qualche giorno fa a Lione, nel 2019, come Jan Palach in quel gennaio del 1969. Come i monaci buddisti, come i ragazzi della "primavera araba" qualche anno fa. E continuavo a rileggere imbambolato un articolo sul suicidio come forma di protesta che, pare, avrebbe la caratteristica di conciliare l'etica della protesta non violenta con la natura viscerale dell'azione violenta.

Il 13 dicembre è Santa Lucia "il giorno più corto che ci sia". Siamo nella settimana giusta eh? Benvenuta di nuovo, bestia feroce, notte profonda, languida fiamma, che brucia tutto quello che trova per poi sparire laggiù, come se nulla fosse successo.

"Il cielo rimase blu, la musica continuò a suonare. Ricordo le colombe. Tutto era tornato alla normalità."

Non è facile parlare del diavolo senza rischiare di diventarlo, ma se dopo la notte arriva sempre il giorno, e se l'inverno sta arrivando, prima o poi la "primavera", infine arriverà.
E se l'inverno che arriva durasse troppo, allora sì: quando non ci sarà più niente da bruciare, dovremo darci fuoco noi. Qualcuno, sapendolo o non sapendolo, ne raccoglierà i frutti, a primavera.