Enrico Lombardi – Bassa marea
Nella mostra saranno esposte 10 opere di questo nuovo ciclo. Con questa mostra l’artista compie un mutamento profondo nel proprio universo figurativo: pur restando invariati i temi a lui cari, l’immagine, ancora più fortemente simbolica, si distende sul piano orizzontale, modificando radicalmente la spazialità e l’atmosfera dei luoghi dipinti.
Comunicato stampa
Dopo la partecipazione, nel 2011, al Padiglione Italia della 54esima edizione della Biennale di Venezia, nominato dal filosofo Carlo Sini ed aver allestito la personale *gLa pazienza dell'ombra*h -presentata dallo stesso Sini- in varie Gallerie italiane e spazi istituzionali, l'artista presenta questa nuova personale, interamente inedita, intitolata *gBassa marea*h, alla Galleria Nuovospazio Artecontemporanea di Piacenza. Nella mostra saranno esposte 10 opere di questo nuovo ciclo. Con questa mostra l'artista compie un mutamento profondo nel proprio universo figurativo: pur restando invariati i temi a lui cari, l'immagine, ancora più fortemente simbolica, si distende sul piano orizzontale, modificando radicalmente la spazialità e l'atmosfera dei luoghi dipinti. Tutta l'opera dell'artista, salvo alcune rare eccezioni, si era sempre svolta all'insegna della verticalità, della chiusura, della protezione, dell'inviolabilità e mistero dei luoghi raffigurati. L'apertura vertiginosa di un nuovo orizzonte, costellato di piccole luci evocative, cambia totalmente il senso delle immagini e la loro grammatica compositiva. Lombardi intende la dimensione della *gbassa marea*h come una restituzione dei luoghi dopo il diluvio, luoghi da lui già dipinti in passato e rimeditati alla luce dell'orizzontalità. Sono architetture solitarie e sperdute nella vuota spazialità di un deserto d'acque, circondate di rocce che evocano la pittura trecentesca: enigmatiche e segrete. La pittura di Lombardi si svolge da sempre all'insegna del paradosso: le immagini sono quasi un pretesto per obbligare l'occhio impigrito e stereotipato dell'uomo contemporaneo a ricostruirsi in una nuova consapevolezza. Questi luoghi, in apparenza perfettamente funzionanti,sono,in realtà, macchine paradossali che, ad uno sguardo attento, svelano l'inganno di un'immagine in cui nulla funziona secondo le normali leggi della rappresentazione e della visione (come ben analizzato ed esemplificato dai testi che, in Catalogo, accompagnano la mostra). Nel Catalogo, in cui saranno pubblicate 20 opere, sarà presente un pregevole saggio di Ruggero Pierantoni, psicologo e figura di spicco, di rilevanza internazionale, degli studi di percezione acustica e visiva e un testo del giovane poeta romagnolo Matteo Zattoni.