Enrico Lombardi – Esercizi spirituali
In questa nuova personale (22 opere inedite), all’apparenza perfettamente schizofrenica, l’artista espone opere di due serie parallele che nascono e si sviluppano contemporaneamente : gli “Esercizi spirituali” – che danno il titolo alla mostra – e le “Basse maree”.
Comunicato stampa
"ESERCIZI SPIRITUALI" - Personale - Lugo - Pescherie della Rocca Estense - da sabato 1 marzo a domenica 23 marzo 2014 - INAUGURAZIONE SABATO 1 MARZO ORE 17.30 - orari: giovedì e venerdì 15.30/18.30 , sabato e domenica 10/12-15/18.30 – organizzata dal Comune di Lugo, Assessorato alla cultura, a cura di Daniele Serafini (Direttore del Museo Baracca), con la collaborazione di Angelo Andriuolo-Ars Imago Dei. Catalogo in Galleria con parole e immagini di Enrico Lombardi e un testo di Francesco Giulio Farachi. Pescherie della Rocca Estense, Piazza Garibaldi 1-Largo Tricolore, Lugo (Ra). Per info : 0545 38561, www.museobaracca.it, [email protected],www.lombardienrico.it. Durante l'inaugurazione interverranno il Curatore e l'artista sul senso e il merito della mostra. In questa nuova personale (22 opere inedite), all'apparenza perfettamente schizofrenica, l'artista espone opere di due serie parallele che nascono e si sviluppano contemporaneamente : gli “Esercizi spirituali” - che danno il titolo alla mostra – e le “Basse maree”. Lo sguardo, negli “Esercizi spirituali”, è come rigirato dentro, chiuso nello spazio angusto e infinito della meditazione sulle medesime forme declinate in tutte le loro possibili variazioni: muri, tetti, l'albero, ma soprattutto la luce e l'ombra come fatti compositivi e tematici. Un linguaggio asciutto, liturgico, etico, concentrato su sé stesso, avulso da ogni clamore delle categorie della contemporaneità e dai loro paradigmi, che, come negli esercizi spirituali di un monaco o di uno yogin, si spoglia di ogni orpello per cercare di raggiungere l'essenza del fare. Nessuna decorazione dunque, nessun pretesto illustrativo o narrativo che dir si voglia, solo la nuda forza della pittura che raffigura il proprio farsi. Nelle “Basse maree”, invece, lo sguardo è come spinto “fuori”, ai limiti estremi dell'orizzonte, per rievocare figure e metafore già presenti nella pittura passata dell'artista, come se risorgessero dall'acqua dopo un diluvio. Una ri-presa di coscienza delle “figure” fondamentali del suo percorso. Qui i luoghi sono aperti e ritmati da spazi larghi, gli oggetti emergono dall'acqua dentro solitudini dal sapore iconico i cui riferimenti sono indubbiamente nella pittura del '2/3cento italiano. Nel Catalogo (bilingue) saranno pubblicate alcune riflessioni dell'artista sugli aforismi poetici di Renè Char e un testo del critico romano Francesco Giulio Farachi.