Enrico Pulsoni – Sentimento del tempo
Trasversale e versatile, camaleontico ed elastico l’andamento artistico messo in campo da Enrico Pulsoni disegna un’atmosfera che mostra uno spirito classicamente ironico, un deragliamento dalla ragione, un panorama visuale che elogia l’irregolare, il disarmonico, l’illogico, l’asimmetrico.
Comunicato stampa
Il Lavatoio Contumaciale di Roma, associazione culturale diretta da Tomaso Binga, in collaborazione con la Fondazione Filiberto Menna di Salerno, è lieto di presentare, lunedì 14 aprile 2014, ore 18.00, Sentimento del tempo, la nuova personale di Enrico Pulsoni, a cura di Antonello Tolve.
Trasversale e versatile, camaleontico ed elastico l'andamento artistico messo in campo da Enrico Pulsoni disegna un'atmosfera che mostra uno spirito classicamente ironico, un deragliamento dalla ragione, un panorama visuale che elogia l'irregolare, il disarmonico, l'illogico, l'asimmetrico.
Aperto ad ogni contrada linguistica, Pulsoni punta l'indice riflessivo sullo spazio, sulla composizione, su un'azione semantica lineare e modulare tesa a calibrare l'opera lungo l'orizzonte analitico della pittura e della scultura. Di un habitat che coniuga sotto uno stesso cielo l'ambito della rappresentazione e quello dell'astrazione con lo scopo di riflettere simultaneamente sugli strumenti dell'arte e sulle temperature roventi della teoria. Il suo è, sin dalla seconda metà degli anni Ottanta, «un lavoro di scavo per ritrovare le ragioni della pittura intesa come forma per sé: di qui l'attenzione strenua che egli rivela per la superficie, per la materia e il colore, per le forme elementari, per la linea soprattutto, impiegata come uno scandaglio, come una corda per affrontare la discesa fino al fondo, lasciando sulle pareti tracce, segni, addensamenti materici, forme irregolari e spigolose, quasi a indicare, lungo il percorso, i tratti dove s'indovina una soglia, un paesaggio» (Filiberto Menna).
Con Sentimento del tempo Pulsoni propone, ora, un gruppo di lavori degli ultimi due decenni – Terrabianca (1993-1994), Quarti e quattro (2001), Biancottone (2004-2005), Ottone (2006-2007) e una classe di VOLTItraVOLTI – che rappresentano appieno le sue ultime esperienze creative, i suoi ultimi viaggi estetici tesi ad attraversare la realtà per elaborare potenti e suadenti vie di fuga, spostamenti, slittamenti, bisticci semantici, consonanze, cortocircuiti linguistici che mandano a soqquadro la fragilissima funzione della rappresentazione.
Biografia dell'artista
Enrico Pulsoni è nato ad Avezzano nel 1956. Laureato in Architettura all’Università La Sapienza di Roma con Filiberto Menna su Schwittwers e il Merzbau di Hannover, è titolare della cattedra di Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Macerata. Nei primi anni Settanta, collabora con il gruppo teatrale Altro di Roma, realizzando spettacoli, ambientazioni spaziali. Al 1977-1978 risalgono le sue prime personali che si svolgono alla galleria Ferro di Cavallo di Roma e alla Galleria Artecentro di Milano. Nel 1980 Nello Ponente lo invita alla mostra 1960/80 linee della ricerca artistica in Italia. Nel corso degli anni Ottanta espone più volte nella galleria Il Segno (Roma), Spriano (Omega), Peccolo (Livorno), Tommaseo (Trieste), Emicla (Gaeta). Nel corso degli anni Novanta le sue mostre personali si svolgono alla Galleria la Panchetta (Bari), alla Galleria Michele Di Virgilio (Roma), alla Galleria Spriano (Omegna), al Kunstlerhaus Mousonturm (Frankfurt am Main).
Collabora alla scenografia dello spettacolo Anihccam di Lucia Latour che viene presentato a Rovereto, Parigi e Francoforte. Nel 1994 realizza i fondali di scena per lo spettacolo Naturalmente tua di Lucia Latour presentato a Villa Medici a Roma. Nel 1995 la sua prima importante esposizione di grafica, libri d'arte e gouaches che ha luogo al Leonhardi Museum di Dresda, con un testo in catalogo di Achille Perilli. Nel 1997 Jolanda Nigro Covre lo invita all'Università di Pescara nell'ambito di una ricognizione di artisti nati in Abruzzo. Collabora con Riviste d'arte «Arsenale», «Sottotraccia», «Opening») e realizza il video d'arte Rebus che viene presentato in diverse manifestazioni italiane ed estere. Nel 1998 presenta presso la galleria il Bulino di Roma Librido insieme a Bruno Conte e successivamente nella stessa galleria presenta Disegni e fusioni, disegni a penna e fusioni in alluminio e in ottone. Nel 2001 espone al Centro Mascarella di Bologna e la Banca Nazionale del Lavoro acquisisce una serie di sue sculture. Nello stesso anno Alessandro Gori di Prato gli commissiona il libro in tiratura limitata Paesaggiornaliero per i tipi di Morgana Edizioni di Firenze. Alla Lift Gallery di Roma realizza Quarti per quattro e un quadrato, libro-gravure in double-face con interventi di Vettor Pisani, Michele Marinaccio, Giuseppe Tabacco e la partecipazione del pubblico.
Dal 1991 affianca al suo interesse per la realizzazione di libri d'arte, sovente in copia unica, le Edizioni Cinquantunosettanta, libri calcografici o litografici che testimoniano, in maniera ironica e su piani di linguaggio diversi, i suoi rapporti personali ed artistici, con un numero di volta in volta crescente di coautori, esposti una prima volta nel 2000 presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. L'ultimo di questa serie, dal titolo Novena, termina nel 2002. È curatore artistico della Collana d'arte Duale edita da Il Bulino di Sergio Pandolfini. Nel 2002 tiene un corso sul Libro d'arte dal quale scaturisce il poster-dispensa Libro d'arte – Appunti scritti a mano per libri da realizzare manualmente. Nello stesso anno realizza un grande pannello in ottone per l'Aula Magna del Nuovo Commissariato di Avezzano. Nel 2003 espone terre e disegni all'Accademia d'Egitto di Roma e gli ottoni all'ISA/Magazzini del porto Fluviale di Roma. Nel 2004 Il Centro dell'Incisione e della Grafica d'arte di Formello presenta le sue Edizioni Cinquantunosettanta. A Castelli espone il suo lavoro in terracotta e in ottone dal titolo Ritmo bianco e rosso. Nel 2005 presenta Biancoeottone nello spazio romano TRAleVOLTE. Presepe Fiore, opera in terra bianca e rossa di tre metri di diametro, viene presentata a Matera nella Chiesa rupestre della Madonna delle Virtù. In seguito Presepe Fiore è esposto nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e nella Cripta del Duomo di Orvieto. Sta lavorando attualmente ad un progetto in progress, VOLTItraVOLTI (un migliaio di volti disegnati con la penna biro, custoditi in una scatola) sul tema della identità. A fianco di VOLTItraVOLTI ha lavorato Gianmaria Nerli scrivendo 34 storie ispirate da essi, e ne è uscito un libro edito dalla Galleria Michelangelo di Roma. Nel 2007 espone a Meeting di Gianni Frezzato a Venezia Mestre e cura Fogli di Formello per il Centro dell'incisione della grafica d'arte di Formello. Pubblica per l'editore Empiria Nuvole Barbare una trascrizione e illustrazione di testi inediti di Pietro Tripodo con una nota di Emanuele Trevi. Il suo lavoro è attualmente concentrato su due opere Mortis Humana Via, una rivisitazione della Via Crucis, e FINALE, DIPARTITA calcioperetta, una visione melanconica dello sport più popolare d'Italia nelle zone più popolari delle nostre città.