Enzo Cucchi – Il Re Mago i Predicatori e gli Strimpelli Sabatali
Il visionario titolo della mostra trae origine da una collazione di tre nomenclature per altrettante opere, o nuclei di opere, esposte nella presente sede.
Comunicato stampa
La Galleria Aleandri Arte Moderna informa che lunedì 25 maggio 2020 aprirà le mostra personale di Enzo Cucchi: Il Re mago, i Predicatori e gli Strimpelli Sabatali.
Per ovvie ragioni di sicurezza non ci sarà vernice. Lo spazio espositivo è abilitato per contenere, in assoluta sicurezza, fino a quattro visitatori contemporaneamente. Sarà possibile conoscere l'artista, per chi lo desiderasse, durante incontri prestabiliti e spalmati per tutta la durata dell'evento. Il primo sarà gioverdi 28 maggio dalle 11.00 alle 13.00. Terremo informati tramite comunicazione per mail le future date degli Incontri che saranno, con ogni probabilità, a scadenza settimanale.
Il visionario titolo della mostra trae origine da una collazione di tre nomenclature per altrettante opere, o nuclei di opere, esposte nella presente sede. Il Re Mago (o Re Magio)è una scultura in bronzo, fusa in copia unica e raffigurante figura antropomorfa con testa coronata di raggi (similmente ad alcune incisioni rupestri risalenti all'alba della storia e rappresentanti danzatori Sciamani). I Predicatori, è una famiglia di quattro disegni di grande formato (l'utilizzo di misure "pittoriche", che in alcuni casi arrivano a molti metri, nell'ambito del disegno è una koiné dell'opera di Enzo Cucchi sin dagli esordi). Infine gli Strimpelli Sabatali, il nucleo principale della mostra, una silloge di 31 opere di formato medio-piccolo realizzate a grafite nel 2019 con l'aggiunta di inserti sagomati a frammento e desunti da studi di epoca precedente, ricontestualizzati ed inseriti nei lavori attuali.
Una mostra, quindi, essenzialmente dedicata al disegno, nello stile della Galleria da sempre attiva nel settore.
L'evento è accompagnato da catalogo, con la consueta veste editoriale per le Officine Vereia, contenente un brillante ed esaustivo saggio critico del curatore Mario Finazzi. Lo studioso ha approcciato l'artista attraverso la lente minuziosa dello storico dell'arte, ricercando, accanto ai contesti contemporanei in cui Cucchi ha vissuto e vive, lezioni, evocazioni e possibili riferimenti culturali (non ultima la passione di Cucchi per la carta e per il libro d'autore che sembra aderire perfettamente alla peculiare tradizione che lega la Regione Marche alle Arti grafiche) che, l'artista, lascia emergere dal suo segno gestuale e marcato:
[...] Accanto al ricordo espressionista, presente prevalentemente nel gesto di Cucchi così libero e irrispettoso delle convenzioni, si può intravedere nei suoi disegni anche la conoscenza della grande pittura visionaria europea, nel modo in cui spesso viene costruita l’immagine, facendo emergere figure o ibridando frammenti di esse in una sorta di non-spazio liquido e cangiante come quello in cui nascono i sogni o le idee, che potrebbe lontanamente richiamare il fondo oscuro da cui affiorano le creature grottesche di Odilon Redon. [...]