Enzo Mari – Diploma Accademico Honoris Causa in Arti Visive / Accademico d’Italia
L’Accademia di Belle Arti di Brera conferisce a ENZO MARI il Diploma Accademico Honoris Causa in Arti Visive e il titolo di Accademico d’Italia.
Comunicato stampa
L’Accademia di Belle Arti di Brera conferisce a ENZO MARI il Diploma Accademico Honoris Causa in Arti Visive e il titolo di Accademico d’Italia.
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Il prestigioso riconoscimento che gli viene attribuito, riverbera il contributo reso da Enzo Mari come artista e design, ma anche come intellettuale impegnato sempre in prima persona, nel dibattito culturale e sociale del proprio tempo.
Artista, architetto e designer di fama internazionale, Enzo Mari è considerato uno dei maggiori teorici del design italiano e mondiale. Formatosi in letteratura e arte all’Accademia di Brera dal 1952 al 1956, dà al via alla propria carriera artistica negli anni 50 con mostre personali e collettive in gallerie e musei d`arte contemporanea segnalandosi come esponente di spicco dell’Arte Programmata e cinetica. Nel 1963 coordina il gruppo italiano "Nuove tendenze" curandone la mostra alla Biennale di Zagabria del 1965 e partecipando più volte a livello individuale alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano.
Il suo lavoro di artista-designer è premiato negli anni da numerose pubblicazioni, mostre e riconoscimenti (tra cui quattro Compassi d`oro). In tempi più recenti Enzo Mari si dedica anche alla ricerca e progettazione per l`arredamento urbano, alla pubblicazione di libri di design e per bambini, e alla didattica, con corsi universitari a Parma e a Milano e cicli di conferenze in Italia e all’estero. Molte sue creazioni fanno oggi parte delle collezioni di importanti musei di arte contemporanea italiani, europei e statunitensi.
La cerimonia sarà presieduta da Marco Galateri di Genola, Presidente Accademia di Belle Arti di Brera, i titoli saranno conferiti da Franco Marrocco, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera; Alessandro Mendini, Stefano Boeri e Francesca Alfano Miglietti terranno la Laudatio.
Info
Paola Lavezzoli
Ufficio Comunicazione
Tel. 02.86.95.52.52 - Fax 02.86.95.52.23
Email: [email protected]
Motivazione:
La Direzione dell’Accademia di Belle Arti di Brera, il Collegio dei Docenti e il dipartimento di Arti Visive, conferiscono il Diploma Accademico di Secondo Livello in Arti Visive a:
ENZO MARI
Le sue opere d’arte e i suoi oggetti sono l'esito di una operazione di sottrazione da una immensa massa di dati che pone in evidenza l'essenziale, raggiungendo la perfezione formale. Essenziale, è inserire la propria attività specialistica in una visione globale delle leggi che la regolano, condizionandola.
"L'azione che oggi considero prioritaria ", egli dice, " è quella di chiarire il proprio inserimento sociale". Fondato e verificato nelle ricerche sul linguaggio visivo, il processo scientifico del suo lavoro si attua in opere e oggetti che puntano decisamente al significato, e non all'effetto; sono privi di neologismi, privi dell'aggressività tipica delle mode da consumare.
Creatore di opere e oggetti in cui si coglie un mondo creativamente fecondo, ordinato per archetipi di riferimento, ricco di speculazioni; un mondo di continua incessante ricerca, fatto di consapevoli evoluzioni e cambiamenti necessari; un mondo che origina onestamente nuove soluzioni, un mondo di comunicazione effettiva, basato sui cardini di alfabeti universali e di linguaggi condivisi; un mondo in cui lui ha deciso di credere perché la sua filosofia è un modello che per più di cinquant’anni ha tenacemente cercato di trasmettere agli altri; è la proiezione di un mondo utopico cui tendere perché resta comunque l’unico che valga la pena di realizzare: un mondo etico.
A Enzo Mari, l’Accademia di Belle Arti di Brera, riconosce la particolare unicità, tipica di ogni artista, di rendere consapevoli.
Biografia
Enzo Mari, nasce a Novara nel 1932. Artista e designer, nei primi anni ‘50 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e si dedica a ricerche “sulla psicologia della visione, sulla programmazione di strutture percettive sulla metodologia della progettazione”.
Dalla fine degli anni ‘50, da vero filologo del linguaggio delle arti visive sceglie di occuparsi anche di design, consapevole della necessità di intervenire sulla cultura di massa verso un progetto globale di qualità.
La complessità disciplinare della sua attività è stata commentata da personalità del mondo della cultura: Enzo Mari che pensa creativamente e costruisce logicamente (Max Bill, 1959), Enzo Mari filologo di un linguaggio creativo (Pierre Restany, 1967), l’Enzo Mari che più ci pensa (al “design”, quel “mestiere” buffo, ambiguo, incerto e scivoloso) più si sente male (Ettore Sottsass, 1974), Mari la coscienza dei designer (Alessandro Mendini, 1980), Enzo Mari che opera a livello sistematico (Arturo Quintavalle, 1980), i diversi Enzo Mari (precisamente sei) che sono noti a Tomàs Maldonado (1980), Enzo Mari che vuole essere insieme operatore estetico, progettuale e politico (Atenoir-Pedio, 1980), Enzo Mari massima autorità morale nel campo del design italiano (Giovanni Klaus Koenig, 1981), Enzo Mari che fa della contraddizione un vero e proprio materiale creativo, Enzo Mari che si impegna a ridurre nell’uso della cosa la possibilità dell’errore (Vittorio Gregotti, 1981), l’Enzo Mari un po’ calvinista stimato da Carlo Argan (1980), che si pone il problema di concepire il design per una società che non sia opulenta, Enzo Mari che di fronte all’elementare binomio arte-scienza risponde in atteggiamento filosofico (Maurizio Calvesi, 1986), per Mari l’estetica è la modalità di comunicazione propria dell’arte e del design (François Burkhardt, 1997).
Nel gennaio 2001 viene pubblicato il suo saggio “Progetto e passione”, nel quale, senza parlare del suo lavoro, colloca le problematiche del design in un orizzonte culturale più vasto. Espone i suoi lavori in molti musei italiani e stranieri come, ad esempio, una sala alla Biennale di Venezia nel 1967, nel 1979, nel 1986; una sala a Kassel nel 1968; la mostra “Modelli del Reale”, Repubblica di San Marino, nel 1988; “Arbeiten in Berlin”, Schloss Charlottenburg, Berlin, nel 1996; la mostra Enzo Mari il lavoro al centro” a Barcellona e alla Triennale di Milano, nel 1999; una sala alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, nel 2000; la mostra “Tre mostre di Enzo Mari”, Faenza nel 2000.
Esemplari delle sue opere d’arte e di design fanno parte della collezione di numerosi musei tra cui i 9000 disegni conservati dal 1980 nell’Archivio del progetto dell’Università di Parma; inoltre la Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, The Museum of Modern Art a New York, Kaiser Wilhelm Museum a Krefeld; Kunstmuseum a Düsseldorf.
Elabora più di 1600 progetti per industrie italiane e straniere tra cui: Danese, Olivetti, Boringhieri, Adelphi, Driade, Le Creuset, Artemide, Castlli, Gabbianelli, Comune di Milano, Interflex, Zanotta, Fantini, Agape, Alessi, Zani e Zani, K.P.M., Robots, Ideal Standard, Arnolfo di Cambio, Magis, Rosenthal, Frau, Thonet, Daum, Muji.
Dal 1976 al 1979 è stato presidente dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale).
Per il suo lavoro di ricerca e progettazione gli sono stati conferiti circa 40 premi e riconoscimenti tra cui il “Compasso d’Oro”: nel 1967 “per le ricerche individuali di design”, nel 1979 per la sedia “Delfina” (prodotta da Driade), nel 1987 per la sedia “Tonietta” (prodotta da Zanotta), nel 2001 per il tavolo “Legato” (prodotto da Driade).
Nel 1997 gli viene conferito il premio “Barcellona”. Dal 1989 è membro dell’ AGI (Alliance Grafique Internationale). Nel novembre del 2000 riceve dalla RSA (Royal Society for the encouragement of Arts) di Londra “HonRDI” (Honorary Royal Designer for Industry) e sempre nel 2000, è designato Professore Onorario dalla Hochschule für bildende Künste di Amburgo. Nell’ ottobre 2002 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in Disegno Industriale dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Ha svolto corsi di insegnamento tra i quali quelli presso il “Centro Studi di Comunicazione Visiva” dell’Università di Parma, l’Accademia di Belle Arti” di Carrara, la “Facoltà di Architettura” del Politecnico di Milano e l’”ISIA” di Firenze; recentemente all’”Hochschule der Künste” di Berlino, all’”Hochschule für angewandte Kunst” di Vienna.
Per i suoi lavori gli sono stati conferiti circa 40 premi nazionali e internazionali, tra cui quattro Compassi d’Oro, uno dei quali per la storica sedia Delfina, e nel 2011 il Compasso d’Oro alla carriera. Ha ricevuto l’ Ambrogino d'Oro 2014, massima onorificenza del Comune di Milano.