Enzo Obiso – Nostalgia del Futuro

Informazioni Evento

Luogo
GSF CONTEMPORARY ART
Galleria San Federico, 26 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a sabato 16 | 19.30

Vernissage
09/05/2019

ore 18

Artisti
Enzo Obiso
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale

Comunicato stampa

[...] "Mi sono ritrovato a percorrere il Malecon, ad osservare le vecchie auto americane rimaste a Cuba dopo la rivoluzione e ad assaporare la vita di tutti i giorni in alcuni quartieri del centro storico non ancora pronti ad accogliere il turismo di massa. Quelle immagini mi rassicuravano e coltivavano in me l’illusione che con l’apertura di Cuba verso il resto del mondo tutto potesse migliorare senza perdere l’identità culturale riacquistata con la rivoluzione di Castro.
Normalmente nella fase iniziale di un progetto sono abituato a memorizzare temi differenti, cosa che mi dà un certo equilibrio e un senso di libertà rispetto al lavoro prima di definire la direzione da prendere. Ma a L'Avana si ha l'impressione di essere su un set cinematografico, un set completamente ricostruito dalle quinte all'illuminazione, ancora di più rispetto ai lavori precedenti ho cercato di eliminare l'avvenimento dalle mie fotografie per trovare un punto di osservazione neutro che mi consentisse di individuare uno scarto di significato e dare ordine alle cose in una città dove il passato è protagonista assoluto. Ho amato passeggiare per le strade de l'Avana… è stato come fare un viaggio nella memoria, per giorni non ho avuto un'idea precisa di ciò che stavo cercando e la sensazione che avevo era quella di trovarmi in un luogo che già conoscevo, forse un luogo dell'infanzia o un luogo incontrato in un’altra vita. E’ stato come essere nello steso momento dentro al tempo e fuori dal tempo, dentro allo spazio e fuori dallo spazio." [...]

Così Enzo Obiso parla del proprio lavoro su Cuba, un progetto che lo ha impegnato a più riprese fin dal suo primo viaggio nell'isola caraibica nel 2012, che GSF Contemporary Art presenta nei propri spazi con una mostra dal titolo: Nostalgia del Futuro L’HAVANA CUBA.
Enzo Obiso continua a descrivere il progetto in maniera più dettagliata:

"Il Malecon, Le Auto, I Paesaggi Urbani, sono i soggetti che ho scelto per rappresentare questo momento.

- Il lungo mare de l'Avana (Malecon) è lungo 8 chilometri ed è una delle vie più significative della città, gran parte delle vie centrali de L’ Avana confluiscono nel Malecon che è punto di ritrovo per gli abitanti ma anche per i viaggiatori occasionali e per i turisti. E’ metafora di libertà, ricco di visioni poetiche e di immagini suggestive. E’ un'apertura sul mondo, una speranza per il futuro o più semplicemente una possibilità per la gente di poter immaginare un futuro fuori da Cuba, dopo l'embargo e dopo i tanti anni di isolamento e di chiusura al resto del mondo.
L’ho fotografato per molti tratti, per quasi tutta la sua lunghezza guardando verso il mare cercando di cogliere ogni differenza di luce e di materia.

- Le auto di Cuba fanno parte dell'immaginario collettivo oltre ad essere, come ovunque nel mondo, il principale mezzo di trasporto. Col passare del tempo e attraverso numerose riparazioni, restauri e assemblaggi le automobili sono diventate oggetti speciali degni di ammirazione, si sono trasformate in un veicolo mediatico potentissimo e affascinante, un'icona del tempo che fu', simbolo del passato sospeso che si fonde con la vita quotidiana.
La prima auto che ho fotografato e che ha dato il via al lavoro era blu/celeste; ferma, parcheggiata sul bordo del marciapiede di una delle vie poco frequentate del centro storico, era illuminata dai primi raggi di sole filtrati dalle nuvole dopo il temporale… fu una visione magica…per la prima volta mi resi conto che non si trattava solo di un auto, di un oggetto utile e banale, ma molto di più, il tempo l’aveva logorata nel colore e nella forma ma le cure per restituirne l’originale bellezza l’avevano trasformata in un opera d’arte, rendendola quasi divina…poesia mobile."

Enzo Obiso nasce a Campobello di Mazara (TP) nel 1954. Inizia a fotografare nei primi anni settanta. “Di Enzo Obiso nel ʼ74 si era visto a Torino il suo primo lavoro, dedicato alla popolazione Xavantes del Mato Grosso, gli fece seguito nel 1976 un esposizione alla Galleria Documenta. Qui si rendono evidenti le sue propensioni per una fotografia di ricerca, nella quale lʼesperienza tecnica va di pari passo con la maturazione del suo mondo visivo.” (Angelo Dragone da La Stampa, 11 luglio 1982).
In occasione della sua prima mostra personale nel 1976 alla Galleria Documenta, espone una serie di ritratti di giovani, ambientati nelle aule dell’Accademia e del Liceo Artistico di Torino. Si diploma all’Accademia Albertina di Torino nel 1978 e nello stesso anno, per l’editore Piero Campi, è in Etiopia per realizzare un progetto fotografico al seguito del Fronte di Liberazione Eritreo.
Nel 1980 segue la seconda personale per Arti Visive Proposte a cura di Francesco Poli a Palazzo Carignano di Torino; sempre a Torino nel 1983 fonda, insieme ad alcuni artisti e critici, l'Associazione Culturale VSV in via Po 28, uno dei primi Spazi Espositivi direttamente gestito da artisti. La VSV ha rappresentato un buon trampolino di lancio per giovani artisti e una importante officina creativa che ha contribuito a creare quell'energia che è oggi il Sistema Arte Torino.
Rispettivamente nel 1989 e nel 1991 viaggia in India e Mongolia per realizzare appunti visivi di avventure professionali, vissute con intimità e riflessione. Sull’India la casa editrice Monica Smith Editore (Torino) ha realizzato un libro fotografico con immagini in bianco e nero che insieme ad una mostra parallela ha girato l’Europa dal 91 al 95 attraverso il prestigioso circuito internazionale della Fnac. Sempre del 1989 è la mostra India alla Shirley Day & Rossi Gallery a Londra.
A partire dal 1990 inizia un percorso fotografico sul nudo femminile (che prosegue tuttora) esposto per la prima volta nel 1993 con la mostra Ritratti di beata bellezza a cura di Guido Costa, in occasione del Festival dei Due Mondi di Spoleto e a Bolzano alla galleria Boudoir de la Photo.
Sempre nel 1993 fa parte di un gruppo di 4 fotografi italiani (Enzo Obiso, Gianni Berengo Gardin, Massimo Vitali e Giuliano Carafoli) invitati a Mediterranea V Biennale Internazionale della Fotografia di Torino per raccontare lʼalbero simbolo del Mediterraneo con la mostra Fin dove cresce l’ulivo, esposta poi nellʼanno successivo in diverse sedi in Italia.
A partire dal 94, lavora con la Galleria dʼArte Franco Toselli di Milano.
Sono del 1996 le personali Partito preso alla GNAM Galleria Nazionale dʼArte Moderna di Roma, a cura di Anna Mattirolo e Invito alla Galleria Cardi di Milano. Nello stesso anno prende parte alle mostre: 1950-1990 Ultime Generazioni XII Quadriennale di Roma; Finestre, nello spazio Viafarini di Milano; Lodi all’Arte, al Museo Civico di Lodi.
La seconda metà degli anni novanta vede ancora Enzo Obiso protagonista di importanti mostre personali e collettive, in istituzioni pubbliche e spazi privati, tra cui: nel 97 Partito Preso: Primo bilancio alla GNAM Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, a cura di Anna Mattirolo e Gattopardi - artisti viaggiatori in Sicilia a Capo d’Orlando (Me), mostra a cura di Luca Beatrice.
Nel 1998 alla GCM Galleria Civica dʼArte Moderna di Modena per la mostra "1968 - 1998 Fotografia e Arte in Italia" a cura di Walter Guadagnini e Filippo Maggia. Nel 1999 inaugurano le due personali Tempo ideale alla Fondazione Italiana per la Fotografia - Torino a cura di Denis Curti e Palpiti alla Galleria Arte in scena – Studio Bocchi di Roma. Nello stesso anno prende parte al progetto Da Guarene all’Etna, via mare, via terra per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, presentata nel 1999 a Taormina e successivamente esposta nel 2000 a Modena, nel 2001 a Milano alla Fondazione Stelline e nel 2002 – in una versione rinnovata dal titolo Da Guarene all’Etna, 02 – nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
Gli anni 2000 iniziano con una mostra personale alla Galleria Ca’Di Fra di Milano in occasione della quale, come nelle precedenti Tempo ideale e Invito, presenta scene di nudo, paesaggi e scatti di quotidianità dello studio. “Enzo Obiso con India e Invito rivela una straordinaria attenzione per gli scarti di significato fra insiemi e frammenti di una medesima realtà, sfruttati con sensibilità e grande maestria per costruire percorsi visivi di conoscenza. Troviamo fra loro affiancati, senza soluzione di continuità, paesaggi naturali e artificiali, figure di esseri viventi - siano essi animali o persone - e sorprendenti figurazioni fantastiche (...)” (Marina Miraglia da “il 900 in fotografia e il caso torinese”. Edizioni Hopefulmonster 2001, Torino)
Nel 2002 entra a far parte della collezione della GAM Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino in occasione della mostra Il Silenzio della superficie. Nel 2003 prende parte al progetto Atlante Italiano 2003 con il quale la DARC costituisce il primo nucleo della collezione di fotografia contemporanea per il Museo di Architettura del Centro Nazionale per le Arti Contemporanee, cui fa seguito lʼomonima mostra alla Fondazione MAXXI di Roma.
Seguono le personali A occhi nudi nel 2005, mostra interamente dedicata al nudo e caratterizzata da un costellazione di fotografie di occhi (sono persone che guardano l’arte), Mongolia e Images from the Steppes nel 2006 rispettivamente a Londra e Bath al Museum of East Asian Art. Nel 2014 presenta da Must Gallery a Lugano "nostalgia del futuro" la prima parte di un progetto interamente realizzato a L'Avana. Nel 2016 per guidocostaprojet edizioni Torino, realizza "La casa di Francesco" un portfolio di 12 immagini dello studio e della casa di Francesco Casorati. testo di Guido Costa.
Tra le più recenti mostre collettive istituzionali ci sono: nel 2010 H2O OEuvres de la Collection Sandretto Re Rebaudengo al Palais Lumière di Eviàn in Francia, nel 2011 L’Italia va in vacanza a cura di Pio Baldi e Margherita Guccione, alla Fondazione MAXXI di Roma, nel 2012 ...e bellezza sia! Fondazione 107 di Torino. Nel 2018, Suggestioni D’ITALIA dal neorealismo al duemila lo sguardo di 14 fotografi a cura di Riccardo Passoni. GAM Galleria Civica D’Arte Moderna Torino,
segue FILOROSSO: Obiso, Avigdor, Mollino, Gabinio a cura di Olga Gambari. Galleria Paolo Tonin. Soft Revolution, Franco Toselli e gli artisti di ‘ portrofranco’ A cura di Elena Pontiggia. Triennale di Milano.
Mostre, progetti e partecipazioni istituzionali sono tutte raccolte e presentate in libri, cataloghi e riviste del settore dell’arte. I cataloghi di Invito e Ritratti di beata bellezza sono arricchiti dai testi di Guido Costa, Tempo Ideale è introdotto dai testi Il tempo inventato di Denis Curti e Orizzonti erratici di Tiziana Conti. Il testo Frammenti di un tempo interiore di Filippo Maggia introduce il lavoro di Enzo Obiso per la mostra Silenzio della Superficie. Nel libro A occhi nudi il testo è di Francesco Poli.
Enzo Obiso è, per il Dipartimento di Fotografia dell’Istituto Europeo di Design di Torino coordinatore e docente dal 2000 al 2013. Nel 2011 è co-fondatore e Direttore Artistico di PHOS Centro Polifunzionale per la Fotografia e le Arti Visive Torino