Enzo Rovella – Secret Daimon
Mostra di pittura contemporanea di Enzo Rovella.
Comunicato stampa
Venerdì 29 novembre alle ore 18,30 sarà inaugurata alla galleria Carta Bianca la mostra di pittura contemporanea di Enzo Rovella.
A quasi cinque anni dalla sua ultima personale in galleria dal titolo Night Vision, l’artista catanese presenta in prima nazionale
(seguiranno le mostre a Milano e Caserta) la sua ultimissima ricerca intitolata Secret Daimon.
Nascosti al pubblico per ben tre anni e continuamente rievocati dall’artista nel suo studio, i Secret Daimon sono opere astratte e figurative al tempo stesso.
L’astrazione è data dal contesto geometrico che traccia il campo d’azione, una sorta di finestra d’ingresso, mentre la figurazione potrebbe esser definita
surrealismo contemporaneo, che però si distacca dalla sfera onirica e le preferisce il campo più intimo delle sensazioni.
I Daimon sono infatti dei soggetti con fattezze simili a quelle umane che non si limitano a porsi statici innanzi allo spettatore, ma che, grazie alla loro
forza espressiva, quasi ne pervadono lo spazio, come se il loro scopo non fosse semplicemente quello di farsi guardare, altresì quello di entrare in contatto con chi li percepisce.
Ma come possiamo orientarci di fronte a queste figure amorfe che silenti irrompono nel nostro subconscio?
Non sembrano esserci risposte, forse non abbiamo ancora trovato le domande. Chiamati in causa, cerchiamo di dare un significato a ciò che
osserviamo affidandoci alla nostra personale sensibilità, consapevoli che il compito dell’arte è in fondo aprire delle porte che noi decidiamo di attraversare.
Enzo Rovella non parla di spettri o di presenze, piuttosto della controversa natura umana, di noi stessi che in questo vivere contemporaneo siamo tutti fantasmi,
divenuti evanescenti per perduta solidità, per assenza di valori e di Mito.
Percepiamo un indiscreto senso di smarrimento in questi luoghi, che non ci appartengono, ma pur tuttavia non ci sono completamente estranei; veniamo guidati
da queste figure che oggi chiamiamo Daimon, da sempre compagni segreti del nostro vivere, capaci di rasserenarci e aiutarci.
Sono i grandi filosofi greci Socrate e Platone a parlarne per primi: al momento della nascita «Non sarà il daimon a scegliere voi, ma voi il vostro daimon …
Questo daimon, componente ineludibile del nostro io, a volte può essere perso di vista, non coltivato, accantonato, ma prima o poi tornerà per possederci
totalmente, per definire la nostra immagine, per far emergere quello che chiamiamo il “me”» (Platone).
Vengono rievocati persino dai latini con il nome di genius e dai cristiani sotto forma di angeli custodi, fino a trascendere nelle teorie sulla psiche del filosofo
contemporaneo James Hillman, uno dei massimi allievi di Jung.
«Nel mondo antico, il daimon era una figura proveniente da un altrove, né umana né divina, una via di mezzo tra le due cose, abitante di una regione mediana (metaxu), la stessa dell’anima.
Più che un dio, era una realtà psichica che aveva intimità con l’uomo: una figura che poteva apparire in sogno o inviare messaggi, presentimenti o addirittura impulsi erotici… il daimon, una
forza interiore che a volte scavalca circostanze, limiti e contesti poco favorevoli affinché possiamo esprimere parte della nostra vera natura. Nasciamo con un carattere; ci viene dato, è un dono
dei guardiani della nostra nascita, come dicono le vecchie storie… ognuno entra nel mondo con una vocazione…Il daimon svolge la sua funzione di promemoria in molti modi. Ci motiva.
Ci protegge. Inventa e insiste con ostinata fedeltà.» (James Hillman, Il libro del destino)
Così Enzo Rovella segue la sua vocazione, attraverso la pittura, scava all’interno della sua psiche, da corpo al suo Daimon. Il dono ricevuto alla nascita si fa dono e così ci regala
fantastiche rappresentazioni che aleggiano in territori sconosciuti, tra cielo, terra e anima.