EPVS – Tribute
Ogni installazione ha come scopo principale quello di spingere il visitatore ad una profonda riflessione sul forte significato della frase rappresentativa scelta come sottotitolo per la mostra;”Creare è dare forma al proprio destino”. EPVS, si concentra su una riflessione che chiama in causa Albert Camus.
Comunicato stampa
“TRIBUTE”
DI
EPVS
“CREARE E’ DARE FORMA AL PROPRIO DESTINO”
(Albert Camus)
21 DICEMBRE 2013 – 31 GENNAIO 2014
PALAZZO ZIINO
PALERMO VIA DANTE 53
OPENING
VENERDI’ 20 DICEMBRE
ORE 18.30
Venerdì 20 dicembre 2013 presso Palazzo Ziino a Palermo, l’Assessore alla Cultura Francesco Giambrone, inaugura la personale “TRIBUTE” dell’artista italo tedesca EPVS,
Elena P.V. Sanseverino.
La Mostra, curata da Laura Francesca Di Trapani promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, è realizzata da Caliari Project, in collaborazione con MLC Comunicazione .
La rigorosa selezione della successione di installazioni , scelte dall’artista e dalla curatrice,(progetto site specific, realizzato appositamente per il Museo palermitano), crea un percorso espositivo che ambisce a proporre una lettura ulteriore rispetto a quella del semplice impatto visivo.
Ogni installazione ha come scopo principale quello di spingere il visitatore ad una profonda riflessione sul forte significato della frase rappresentativa scelta come sottotitolo per la mostra;”Creare è dare forma al proprio destino”.
EPVS, si concentra su una riflessione che chiama in causa Albert Camus .
L’artista italo tedesca, avverte l’urgenza e la necessità di comprendere la propria responsabilità all’interno delle complesse dinamiche in cui ognuno è preso e chiamato in causa.
Molto esplicito infatti il suo messaggio ,come evidenzia nel suo testo in catalogo, la curatrice Laura Francesca Di Trapani: “In Elena quel divario camussiano tra l'uomo e il mondo si trasforma in riflessione spumeggiante per un totale tributo alla vita L'arte vive di una contestazione della realtà, vuole uccidere quell'incertezza paralizzante.
Vuole essere parola che rimane, anche se non nella forma fisica, nella materia, ma certamente nell'intento che travalica tempo e luogo.
Con la creazione abbracciamo, plasmiamo la parola in una trama di fili che legati stretti l'un l'altro creano il pensiero. Magico e meraviglioso potere delle parole nell'arte. E' una continua ricerca di quell'assurdo umano che attende solo di essere mandato in frantumi con quella condizione alienante e reale. Camus diagnostica un “problema”esistenziale, in cui l'uomo scopre la sua assurdità, e dove l'unica via di salvezza è la solidarietà umana e la consapevolezza dello status quo per aprire porte su altri orizzonti.
Un rinascimento della parola, del pensiero che partendo proprio da quell'assurdità umana, riconosciuta e combattuta da Camus, si trasforma in decisione di dare all'uomo stesso la possibilità di emergerne. L'essere umano e la ragione della sua stessa esistenza. Quell'assurdo che “nasce dal confronto tra la domanda dell'uomo e l'irragionevole silenzio del mondo”, in una società soffocata dalla schizofrenia, alla ricerca di ragioni metafisiche, dove al posto di una risposta arriva il silenzio col suo assordante rumore. “