Eracle Dartizio – Per aspera ad astra
Per aspera ad astra è un’installazione site specific di Eracle Dartizio curata da Martina Corbetta che vede come luogo d’esposizione la caratteristica Isola di San Servolo, in occasione di Open 17. L’opera nasce come tributo alla madre, ma senza connotazione angosciosa né malinconica.
Comunicato stampa
OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni inaugura la sua diciassettesima edizione dal 28 agosto al 28 settembre 2014 parallelamente alla Mostra d’Arte Cinematografica. Più di trenta artisti internazionali che si misureranno con interventi site specific presso le aree pubbliche di Venezia Lido e dell’Isola di San Servolo. La mostra, ideata e curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa è organizzata da PDG Arte Communications in collaborazione con la Municipalità di Lido Pellestrina ed è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero degli Affari Esteri, Regione del Veneto, Provincia di VeneziaIn OPEN il binomio scultura-ambiente è un tema inesauribile e affascinante in virtù della forte matrice concettuale che si rinnova nell’intento di presentare i molteplici aspetti del discorso artistico
Per aspera ad astra è un’installazione site specific di Eracle Dartizio curata da Martina Corbetta che vede come luogo d’esposizione la caratteristica Isola di San Servolo, in occasione di Open 17. L’opera nasce come tributo alla madre, ma senza connotazione angosciosa né malinconica. Al contrario, articola la propria narrazione in modo significativo e concettuale su tre elementi positivi: il movimento ascendente, come liberazione del corpo, il colore puro, come il bianco, l’argento o l’oro, in funzione di purezza e bontà d’animo, e centinaia di migliaia di metri di filo, come metafora della vita. Da un punto di vista, tra le righe… “serenity” una scritta semplice, che incisa sui mille fili traduce in modo intellettuale l’ancora più facile vocabolo “happy”. Positività è l’unico messaggio di comunicazione, senza interruzione alcuna, per raggiungere il cuore di ciascuno e per dare una scossa al pessimismo comune, che in tempo di squilibrio e difficoltà ci stringe. Una problematica che svolta in positivo. La fragilità dell’opera diventa punto di forza. Il filo, che nei suoi singoli tiranti è debole al degrado causato dagli eventi atmosferici, nel suo insieme è vitale, è un organismo che, come l’uomo, affronta il suo ciclo guardando oltre con attenta positività. L’installazione è verticale, è viva.