Erbario & Bestiario
Mostra collettiva “fra Arte Racconto & Poesia”.
Comunicato stampa
“ Erbario & Bestiario”
a cura di Augusto Pompili
mostra collettiva “fra Arte Racconto & Poesia”:
GESINE ARPS // Cino Pedrelli - PAOLA CAMPIDELLI // Fabio Franzin - LUCA PIRAS // Walter Galli
MATTEO BOSI // Loredano Matteo Lorenzetti - LUCA FRESCHI // Ivo Guasti - AMANDA CHIARUCCI // Ivan Pozzoni
ALBERTO MINGOTTI // Mariangela Fornari - GIANFRANCO ASVERI // Mariano Menna - GIULIO MANNINO // Renato Turci
ILARIO FIORAVANTI // Tolmino Baldassari - VELDA PONTI // Mariangela Gualtieri - FRANCESCO BOCCHINI // Antonio Bertoli
MARISA ZATTINI // Guerriero Cortini - GIULIA DALL’OLIO // Luigi Riceputi
Inaugurazione: Venerdì 10 ottobre 2014, ore 18.30
Durata: fino a sabato 29 novembre 2014
Dove: CESENA - IL VICOLO Interior Design - Via Carbonari 16
Presentazione di “Graphie” n. 68 - Anno XVI sul tema “Erbario & Bestiario”
Venerdì 10 ottobre 2014, alle ore 18,30 presso IL VICOLO Interior Design, verrà inaugurata la mostra “Erbario & Bestiario”, presentata da Marisa Zattini - direttore artistico di “GRAPHIE”-, in un recitativo di racconti e poesie. Tutto questo, per la presentazione del terzo numero del 2014 della rivista GRAPHIE (trimestrale di Arte & Letteratura) n. 68 - Anno XVI, dedicato monograficamente al tema “ERBARIO BESTIARIO”. A seguire, nelle sale de IL VICOLO Galleria Arte Contemporanea, seguirà l’inaugurazione della mostra personale dedicata all’artista internazionale GESINE ARPS (Hannover, 1964), con opere sempre dedicate al tema “naturalistico” che comprendono mondo animale e mondo vegetale.
«Gli erbari e i bestiari hanno un’origine antica. Si tratta di cataloghi di piante o di animali, spesso fantastici, che da millenni l’uomo compila nel suo interminato viaggio alla conoscenza della natura e dei compagni di viaggio che condividono lo stesso pianeta. Rispondono un po’ ad un’idea di co¬noscenza per elenco, enciclopedica, aristotelica. E legate all’esposizione dei singoli esemplari si trovavano spesso storie a loro volta fantastiche inventate per far conoscere meglio un determinato elemento dell’elenco e per dare un significato più esatto della sua esistenza. Nei bestiari medievali, ad esempio, spesso queste storie erano anche di tipo morale e non di rado prendevano spunto da passi della Bibbia. E quando si parlava di erbe il racconto era collegato alle virtù delle piante, spesso di natura medica, ancora una volta a dimostrazione che il Medioevo, lontano dall’essere un’epoca buia, fu invece il momento della storia in cui la nostra civiltà affinò persino la scienza e la medicina che tanto supportano l’esistenza dell’uomo con¬tem¬poraneo. Ma, al contrario di oggi, questi cataloghi anche scientifici non dimenticavano la parte spirituale del¬l’uomo. Così, assieme alla conoscenza delle virtù mediche delle piante o della fisiologia e della geografia di ospitalità di certi animali, ne davano anche la versione edificante e simbolica. Così, ad esempio, il leone, considerato per le sue caratteristiche fisiche e per la nobiltà del suo aspetto re degli animali, rappresentava la figura di Cristo. Oggi questa zona di descrizione e di attribuzione del senso è stata abbandonata, considerata com’è ingenua o primitiva. Così come la scienza ha abbandonato erbari e bestiari, dopo averci basato per secoli le proprie scoperte. Ma forse qualcosa si è perduto: il mistero. Immaginiamo i popoli in cui questi cataloghi nacquero e proliferarono: abitavano villaggi, spesso lontani dalle città (che poi erano quasi sempre poco più che paesi), al limite di una foresta o una brughiera che affascinava e impauriva allo stesso tempo. C’era dun¬que un solo modo per rispondere a quel fascino e com¬battere quella paura: iniziare a conoscerla piano piano, compilando l’inventario dei suoi abitanti, vegetali o animali che fossero, e cercando di capire in che modo entrare in rapporto con essi, per coglierne le possibilità e le virtù e comprendere attraverso questi compagni di viaggio il senso del proprio destino».
(Gianfranco Lauretano, dall’editoriale della rivista GRAPHIE, anno XVI, n. 68)
Con questa mostra proseguiamo nella “campionatura” di artisti e di poeti - selezionati fra quelli che ci hanno accompagnato in questi 25 anni di attività e fra le nuove leve dello scenario artistico italiano - per “raccontare” delle contaminazioni fra mondo animale/vegetale/umano, immaginando con loro trasmutazioni fantastiche.
Così, nelle invenzioni di queste opere si coglie tutta la fa¬scinazione di mondi sconosciuti, mentali e onirici che i “nostri” artisti, artefici di bellezza, hanno voluto raccontarci.