Erich Turroni – Carsico
Cristallino chiude il suo primo atto con un evento speciale, l’inaugurazione della personale di Erich Turroni, che sarà allestita nelle sale del Musas – Museo Storico Archeologico di Santarcangelo di Romagna.
Comunicato stampa
Nell’ambito di CRISTALLINO
Luoghi per le arti visive
www.cristallino.org
2° edizione - novembre 2015 / luglio 2016
ERICH TURRONI
CARSICO
inaugurazione
SABATO 20 FEBBRAIO 2016 / ORE 17.30
“Lo trovassimo anche noi un umano
puro, contenuto, ristretto, una striscia nostra di terra
feconda
tra fiume e roccia. Perché il nostro cuore ci trascende
ancora, come il loro trascendeva loro. Ma non possiamo più
perseguirlo in immagini dov’esso si plachi, né
in corpi divini dove, più grande, si moderi."
RAINER MARIA RILKE, Elegie duinesi
Cristallino chiude il suo primo atto con un evento speciale, l’inaugurazione della personale di Erich Turroni, che sarà allestita nelle sale del Musas – Museo Storico Archeologico di Santarcangelo di Romagna, dal 20 febbraio al 20 marzo 2016.
L’inaugurazione è fissata per sabato 20 Gennaio alle ore 17.30, con un intervento del critico, pittore e poeta Gian Ruggero Manzoni.
Durante la serata verrà presentato anche il catalogo che raccoglie le ultime opere e alcune carte originali dell’artista, edito in serie limitata da Calligraphie nella collana di arte contemporanea IN-PLANO.
La ricerca di Erich Turroni tende nel suo complesso a configurarsi come una possente, implacabile elegia dell’umano. Elegiaca può dirsi intanto la traiettoria del suo stile, calibrata sulla ritrazione piuttosto che sull’azione, nella quale domina un riserbo, un pudore espressivo talmente rigoroso da escludere qualsiasi residuo d’intenzionalità soggettiva; ma elegiaca è soprattutto la prospettiva da cui egli osserva il suo oggetto, la modalità in cui esso si rende manifesto, quasi si trattasse di una materia obsoleta, perduta, e lui fosse lì per circoscriverne l’estremo barlume. Perché la figura umana, esclusivo leitmotiv della sua opera, porta qui il segno di una condizione postuma, di un crepuscolo; si profila come qualcosa di rassegnato in una distanza incommensurabile, chiuso nella perfetta dolorosità di un commiato.
Nelle sale del Musas l’artista presenterà delle installazioni e delle opere a parete che appartengono alla sua ultima produzione e che rimarcano ancora una volta come la sua indagine artistica si attesti esclusivamente sulla persona: una individualità generica e indeterminata, in bilico fra scaturigine e fading, scolpita nell’atto di emergere da chissà quali recessi minerali, o, al contrario, in procinto di svanire, assorbita dalla liquidità di un fondale.
Attraverso due canali stilistici diametralmente opposti eppure complementari, egli ci consegna delle sembianze ancora in germe, ridotte al loro minimum, segnate dal marchio della precarietà. Un indizio che nell’opera scultorea, a fronte delle proporzioni monumentali e massicce, si manifesta soprattutto nella testura delle superfici, in tutto simili a delle pelli cicatriziali – ruvide, corrose, abrasive; mentre in quella pittorica si esplicita in un dettato figurativo evanescente, mutevole, restio a coagulare.
Forme dunque in fieri, barlumi di una coscienza primordiale, del suo sogno o del suo più prossimo incubo – dirette a dare testimonianza di una sorta di oralità primaria dell’umano, di un suo esatto archetipo.
Erich Turroni nasce a Cesena nel 1976, vive e lavora a Gambettola.
Si diploma all' Accademia di Belle Arti di Ravenna. Partecipa alla XV Quadriennale di Roma al Palazzo delle Esposizioni nel 2008.
Tra le mostre personali: De Visu, a cura di Marisa Zattini, Palazzo del Ridotto Galleria Comunale d’Arte, Cesena, 2012; Frammento di un poema ciclico, a cura di Donatella Perrillo, galleria 36A, Bellaria (RN), 2010; Ecce Homo, a cura di Marisa Zattini, Il Vicolo Arte Contemporanea, Cesena; Iconostasi, a cura di Marinella Bonaffini, Lo sguardo dell'altro, Modena, 2009; Atletiche Affettive, a cura di Giancarlo Papi, galleria Gasparelli Arte Contemporanea, Fano ( PU), 2008.
Tra le mostre collettive: Biennale Internazionale del Disegno, Museo della Città, Rimini (RN); Selvatico 3/Una testa che guarda, a cura di Massimiliano Fabbri, Museo San Domenico, Fusignano (RA); Edificare nella vertigine, a cura di Francesco Bocchini, Festival Internazionale di Teatro, Santarcangelo di Romagna (RN); Non ci sono che io con le mie chimere stasera, e un corpo stavo per dimenticarlo, a cura di Rodolfo Gasparelli e Gian Ruggero Manzoni, VER SAN & Dafne, Verona (VR), 2014. Nel 2011 Erich Turroni realizza le sculture e gli oggetti di scena per il CAINO di TEATRO VALDOCA https://www.youtube.com/watch?v=ApG4Xo28Dgw
ERICH TURRONI – CARSICO
© 2016 Calligraphie
In-plano | carte sensibili
Testo critico
Gian Ruggero Manzoni
Fotografia e impaginazione grafica
Lampestudio – Massimo Proli
Stampa
Sicograf – Cesenatico
http://www.calligraphie.it/#!in-plano/c1nxb